Mega (Cgil Basilicata): “Continua la campagna elettorale di destra strumentalizzando lavoratori e istituzioni. Condanniamo con forza quanto verificato in Arpab e in Agrobios”. Di seguito la nota integrale.
“Ancora una volta, come più volte accaduto e denunciato in questa campagna elettorale, si usano impropriamente le istituzioni per fare propaganda, strumentalizzando i lavoratori”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega.
“Abbiamo appreso che, in questi ultimi giorni di campagna elettorale – denuncia Mega – le mail dei lavoratori dell’Arpab sono spesso destinatarie di messaggi elettorali che promuovono l’uno o l’altro candidato. Che dire poi della inopportuna visita istituzionale di un assessore uscente negli uffici dell’Agrobios in programma venerdì 19 aprile, alla vigilia dell’apertura dei seggi.
Ricordiamo, inoltre, che così facendo si sta contravvenendo alla legge sulla privacy. La norma prevede che gli indirizzi mail istituzionali siano utilizzati per ragioni di lavoro e che quindi fornire un indirizzario di una PA vuol dire ledere la privacy dei lavoratori che, volenti o nolenti, sono obbligati ad aprire la mail dell’ufficio e pertanto potrebbero essere condizionati da tali messaggi, soprattutto perché provenienti attraverso il proprio datore di lavoro. Non solo.
Tali episodi, qualora fossero confermati, lederebbero il principio di imparzialità e terzietà della pubblica amministrazione, vale a dire quanto previsto dall’art.97 della Costituzione Italiana, nonché il diritto di ogni cittadino, anche dipendente pubblico, di esercitare liberamente e senza alcun condizionamento la propria volontà di voto.
Detto comportamento costituirebbe una presunta violazione della L.28/2000 per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica, in quanto utilizzati solo da alcune correnti politiche.
Il governo Bardi – conclude Mega – non si smentisce fino all’ultimo. Da sempre ha agito in spregio al rispetto delle istituzioni e così continua a fare. Condanniamo fermamente quanto sta accadendo. Gli episodi seguono quanto già accaduto anche al Consorzio di bonifica, con lo stesso cliché e format. È inaccettabile il comportamento di chi, candidato per garantire l’imparzialità della pubblica amministrazione, ne faccia un uso improprio”.