Nella vita, la pianificazione costituisce uno degli elementi fondamentali per essere sempre all’altezza della situazione. In economia, probabilmente, questo principio trova l’applicazione più rigorosa. Gestire le proprie entrate in maniera razionale significa, quasi sempre, non farsi trovare impreparati a fronte di eventuali imprevisti. Tuttavia, occorre saper discernere tra una razionalità oggettiva e scelte che apparentemente hanno un senso, ma che in realtà sono solo il frutto di valutazioni soggettive e arbitrarie, il più delle volte sbagliate.
Il mental accounting è una teoria sviluppata da Richard Thaler, economista statunitense degli anni ’80, che descrive la tendenza delle persone a compiere scelte economiche sulla base di calcoli soggettivi, che costituiscono un vero e proprio sistema di contabilità interno. Nulla di strano, ognuno di noi dispone del proprio budget secondo ciò che ritiene più opportuno in relazione alle esigenze da soddisfare. Il problema nasce laddove, sovente, Thaler notava una discrepanza tra i comportamenti dei soggetti e il paradigma microeconomico classico, fondato sulla perfetta razionalità degli agenti. In altre parole, i criteri adottati dagli individui rischiano di scivolare su un piano di casualità e scarsissima efficienza, da cui scaturisce una situazione opposta a quella di razionalità alla quale, invece, si presupponeva di tendere.
Il nucleo della teoria si basa sulla divisione del budget. Qualsiasi famiglia accantona somme, derivanti dalle entrate dei membri, che costituiscono una sorta di paracadute contro gli imprevisti o tesoretti per vacanze e acquisti particolarmente onerosi. Accade però che il calcolo mentale introduca una variabile relativa alla “serietà” della fonte di guadagno. Gli individui, osservava Thaler, spendono con più leggerezza somme provenienti da guadagni occasionali, come una vincita al gioco o un aumento di stipendio (celebre la vicenda dalla quale prese le mosse la teoria di Thaler: una coppia perde un pacco di pesci che aveva spedito, e la compagnia di trasporto copre la perdita con un risarcimento di 300$; la sera stessa, la coppia spende 225$ in una cena, come mai avevano fatto prima). Un elemento da non sottovalutare.
Apparentemente, si tratta semplicemente di gestione più o meno oculata dei propri risparmi. In realtà, dietro si nascondono rischi seri. Buona parte dei debiti contratti dalle famiglie è causata da errori di calcolo. Ad esempio, non di rado si verifica la paradossale situazione in cui una famiglia contrae un debito, affatto oneroso e assolutamente alla portata delle entrate, poiché ha accantonato delle somme in previsione di una vacanza, somme più alte rispetto al debito stesso. In generale, in caso di investimenti di qualsiasi tipo, si tende a guardare più al livello di rischio che all’obiettivo concreto, cosa che impedisce la buona riuscita di quanto intrapreso. Quando si tratta dei propri soldi, insomma, le valutazioni mentali soggettive si rivelano armi potenzialmente pericolosissime, dalle quali cercare di tenersi alla larga il più possibile.