Gianni Rosa (Consigliere regionale Fdi-An): “Il Governo regionale osservi di più il mercato del lavoro. I dati Unioncamere denunciano la mancanza di diversi profili professionali”. Di seguito la nota integrale.
L’analisi sulle previsioni occupazionali delle imprese nel I trimestre 2017, realizzata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, ha evidenziato un aumento della difficoltà di reperimento, da parte delle aziende, di diversi profili professionali. In sostanza, in Italia, un’assunzione programmata su 5 è considerata di ‘difficile reperimento’, (il 19,9% esattamente). In Basilicata la percentuale è del 21,3%, registrando un deciso peggioramento rispetto al I trimestre 2016 in cui la quota di assunzioni difficili da reperire si attestava all’8%.
Abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta in cui chiediamo quali azioni il Governo Regionale vuole mettere in campo, di concerto con l’Università degli Studi della Basilicata e le scuole professionali di ogni ordine e grado, al fine di indirizzare verso percorsi di formazione specialistica e professionale più allineati con la realtà del mondo del lavoro.
Il fallimento di provvedimenti quali il Reddito Ponte e Garanzia Giovani hanno dimostrato come chi ci ha governato e chi ci governa tutt’ora non abbia la minima idea di quella che è la realtà lavorativa lucana. Molti giovani, ‘formati’ con corsi e tirocini, si sono ritrovati con un pugno di mosche. Milioni buttati (solo per il Ponte per l’occupazione sono stati spesi 36 milioni di euro) per portare la disoccupazione giovanile al 47%, ben 6,9 punti percentuali al di sopra della media nazionale.
Il divario tra offerte di lavoro delle aziende e competenze professionali dei candidati è aumentato in maniera preoccupante e contribuisce ad acuire i dati drammatici sulla disoccupazione. Le imprese hanno difficoltà a trovare profili con un livello di formazione adeguato e specifico per le nuove esigenze del mondo produttivo, quindi molte posizioni restano scoperte. Il lavoro manca ma non per tutti, potremmo dire.
In Basilicata, l’analisi del sistema informativo Excelsior, sviluppato da Unioncamere, rivela che le maggiori difficoltà di reperimento riguardano professioni specialistiche (ingegneri e specialisti in discipline scientifiche e della vita), professioni tecniche (tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione), specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari, operai specializzati.
Il mondo della scuola, dell’università e dei percorsi di alta formazione si rivela, quindi, sempre più slegato dalle reali necessità del mondo produttivo e dalle esigenze delle imprese. Per ridurre questo divario il Governo regionale ha il dovere di chiedere un’offerta didattica più adeguata, soprattutto quando si tratta di offerta sostenuta con soldi pubblici, e, nello stesso tempo, di indirizzare i giovani inoccupati ad acquisire quelle professionalità che il mercato del lavoro ricerca.
Le politiche lavorative non possono prescindere da un’analisi del mercato locale. Finora Pittella, in continuità con il passato, ha portato avanti mero assistenzialismo, foraggiando un sistema di formazione che è completamente dissociato dalla realtà. Nel frattempo, perdiamo capitale umano e intelligenze, rendendo il sistema poco dinamico. E’ paradossale vedere crescere il numero dei disoccupati e, nello stesso tempo, sapere di tante posizioni professionali che vanno deserte per mancanza delle giuste competenze.