Molte famiglie italiane erano state rassicurate in merito al fatto che nella legge di stabilita’ venisse sanata una profonda iniquita’ e speravano nel bonus famiglie. La disparita’ in realta’ esiste ancora e Idv chiede una tutela per le famiglie monoreddito poiche’ laddove nel nucleo familiare lavorano sia il marito che la moglie e guadagnano meno di 25.000 euro a testa, ma complessivamente anche 50.000 euro annui, verranno ad essi accreditati gli 80 euro a persona e quindi, 160 euro al mese in piu’; mentre, e questo andrebbe rivisto in una famiglia monoreddito dove lavora solo uno dei due coniugi ma guadagna singolarmente 26.001 euro superando la soglia dei 25.000 mila euro, non avra’ nulla. Per sanare questa iniquita’ basterebbe aumentare le detrazioni per il coniuge a carico, ad esempio portare da 600 euro a 1200 euro annui la detrazione gia’ presente. Inoltre si potrebbe recuperare gran parte delle famiglie monoreddito, estendendo ai pensionati sotto la soglia prevista il bonus degli 80 euro.
Italia dei Valori, inoltre, presenterà una proposta di legge per l’istituzione di “misure urgenti per l’equità e la solidarietà previdenziale” per mettere in campo interventi correttivi straordinari a carico dei redditi più alti per tentare di sanare gli squilibri prodotti dagli ultimi interventi legislativi in materia pensionistica, in particolar modo con la Riforma Fornero. La conseguenza immediata della Fornero sono state alcune centinaia di migliaia di esodati, ancora in attesa di certezze per il loro futuro, l’allontanamento per circa 800.000 giovani della possibilità di ingresso nel mondo del lavoro (per l’innalzamento improvviso dell’età pensionabile, particolarmente gravoso nel caso delle donne) e l’aggravamento della prospettiva previdenziale per gli attuali occupati, consegnati brutalmente al sistema contributivo in assenza di misure transitorie. E se la destrutturazione del nostro sistema produttivo e manifatturiero è figlia dell’assenza di politiche industriali, il combinato disposto tra precarizzazione dei rapporti di lavoro, mancanza di investimenti pubblici e privati sulla creazione di nuova occupazione e drenaggio di risorse dal sistema previdenziale pubblico nel nome del pareggio di bilancio, approfondisce drammaticamente il solco tra lavoratori dipendenti e lavoratori precari, autonomi e Partite Iva di nuova generazione, rendendo peraltro più fragili le condizioni contributive di tutti.