Fim Fiom Uilm scaldano i motori in vista della consultazione sull’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici in programma in tutta Italia dal 19 al 21 dicembre. Le segreterie regionali ieri hanno messo a punto il calendario delle assemblee unitarie nelle aziende metalmeccaniche lucane nelle zone di Potenza, Matera, Melfi e Val d’Agri. Si parte venerdì 9 dicembre. L’ipotesi di rinnovo, che in Basilicata interessa circa 7 mila lavoratori, è stata siglata lo scorso 26 novembre da Fim Fiom Uilm e dalla controparte aziendale Federmeccanica e Assistal dopo 13 mesi di negoziato e 20 ore di sciopero con manifestazioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche. Dal punto di vista economico i lavoratori riceveranno in busta paga un incremento medio di 92,68 euro tra recupero dell’inflazione, sanità integrativa, welfare, previdenza complementare e formazione.
Per Fim Fiom Uilm “con questo rinnovo si rafforza il ruolo del contratto nazionale quale strumento universale e generale di tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro di tutti i metalmeccanici”. Nel merito i sindacati giudicano l’intesa raggiunta “fortemente innovativa” in quanto tutela i redditi dall’inflazione, rafforza il welfare, facendo passi avanti nei benefici complessivi per i metalmeccanici, e definisce le regole democratiche e di rappresentanza fra le parti, le organizzazioni sindacali, gli iscritti e i lavoratori.
L’ipotesi di rinnovo, inoltre, allarga e fa acquisire ai lavoratori nuovi diritti: dalla formazione continua e il diritto allo studio alla riforma dell’inquadramento; dall’assistenza sanitaria integrativa per tutti alla previdenza complementare; dalla maggiore agibilità agli Rls su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro al rafforzamento della contrattazione e della partecipazione. L’ipotesi di accordo qualifica ed estende anche la possibilità per le Rsu e le organizzazioni sindacali di contrattare nei luoghi di lavoro tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa.
In un documento unitario Fim Fiom Uilm sottolineano che “l’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale è stata sottoscritta dopo una trattativa lunga e difficile, in un contesto economico di deflazione, di riduzione dell’occupazione e degli investimenti, e in assenza di regole confederali sul rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. Si partiva con due piattaforme sindacali distinte e con una precisa volontà della controparte di introdurre il cosiddetto ‘salario di garanzia’, che avrebbe comportato aumenti solo al 5% dei metalmeccanici, attraverso la totale sovrapposizione del Ccnl con la contrattazione di secondo livello con l’obiettivo di ridimensionare il Ccnl”.
“Per far avanzare la trattativa sono stati decisivi: il sostegno, la mobilitazione e le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori, iscritti e non; la ricerca di una nuova sintesi unitaria fra le organizzazioni sindacali e la capacità negoziale prodotta nelle proposte nel corso della trattativa. Tutti fattori che hanno indotto Federmeccanica e Assistal a modificare le proprie posizioni espresse a partire dal 22 dicembre 2015 e consentito così di giungere a un contratto unitario”.