Mezzogiorno, Cavallo (Cisl): “Serve una nuova stagione di investimenti e strumenti negoziali di programmazione”.
Per il sindacalista necessaria una politica industriale per sostenere la riconversione produttiva e ambientale delle filiere del made in Italy, con particolare attenzione al comparto automotive”. Di seguito la nota integrale.
Potenza, 19 dicembre 2022 – «Al Governo diciamo che il futuro del paese non si gioca su questioni marginali, come il Pos o il tetto ai contanti, ma avendo un disegno strategico su innovazione, tecnologia, energia. Occorre costruire l’infrastruttura di base per la mobilità del futuro, e la Basilicata deve giocare in questa partita un ruolo centrale con i progetti sullo sviluppo della tecnologia all’idrogeno». Lo ha detto stamane il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo intervenendo a Matera al consiglio generale della Fim. Cavallo ha ribadito anche le ragioni che hanno portato la Cisl a scegliere la via del confronto con l’esecutivo: «Il momento che sta vivendo il paese imponeva un atteggiamento di responsabilità nei confronti di tante famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese a causa dei rincari delle bollette e dei beni di prima necessità. La linea del dialogo sulle cose concrete – ha aggiunto Cavallo – ha già prodotto un primo risultato, ovvero l’avvio dei tavoli tecnici sui nodi della manovra economica, a partire da quello sulle pensioni, segno che c’è la volontà di ragionare insieme su come rendere la manovra più equa sul piano sociale e con un respiro più ampio, pur nei limiti dell’attuale finestra di finanza pubblica. Questo dimostra che oggi più che mai è importante fare in fondo la propria parte per un reale cambiamento e per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori che sono la spina dorsale del nostro paese». Il segretario della Cisl lucana ha anche detto che «il Mezzogiorno e la Basilicata hanno le carte in regola per una nuova stagione di investimenti e per nuovi strumenti negoziali di programmazione, prendendo il meglio delle cose fatte negli anni ’90. Serve una politica industriale per sostenere la riconversione produttiva e ambientale delle filiere del made in Italy, con particolare attenzione al comparto automotive, che resta il settore trainante del paese», ha concluso Cavallo.