Michele Sannazzaro è stato riconfermato segretario della Filcams Cgil Potenza nel corso del congresso del sindacato di categoria che si è svolto oggi al Giubileo Hotel di Rifreddo alla presenza del segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa. Nel ringraziare “tutte le compagne e i compagni, le delegate e i delegati, per il lavoro svolto insieme in questi quattro anni” Sannazzaro, nella sua relazione, ha sottolineato le soddisfazioni, la sofferenza e la grande responsabilità dovuti al periodo Covid e non solo. “La fase congressuale – ha spiegato Sannazzaro – ha rappresentato un alto momento di confronto per parlare di sindacato, di battaglie fatte e ancora da fare, di battaglie vinte e di battaglie perse su cui riflettere.
Con il documento Il Lavoro Crea il Futuro, che ha ricevuto un’adesione pari al 99,83%, rispetto al documento alternativo Le radici del Sindacato che ne ha ricevuti lo 0.17% – ha evidenziato il segretario Filcams – vogliamo avanzare una proposta di modello sindacale per avviare una nuova fase di unità del mondo del lavoro e sindacale ed una nuova capacità di contrattazione”.
Tra gli obiettivi futuri “il rafforzamento del Codice degli Appalti, attraverso la riduzione e la qualifica delle stazioni appaltanti, la definizione di norme che riducano i contenziosi, l’estensione delle clausole sociali, l’applicazione corretta dei contratti nazionali, l’approvazione di norme per le costruzioni dei bandi affinché si evitino tagli e affidamenti che scaricano sul lavoro e sulle imprese corrette gli effetti negativi. Su questo – ha sottolineato Sannazzaro – stiamo approntando una proposta di legge regionale, da presentare unitamente a Cisl e Uil, al presidente della Regione Basilicata. Tale proposta sarà la base di un modello di garanzia per i lavoratori ma anche per le aziende. Sarà una legge che metterà nell’angolo le imprese senza scrupoli quelle non sane che deviano un intero sistema produttivo vincendo appalti sulla pelle dei lavoratori, tagliando posti di lavoro, ore lavorative e misure di sicurezza”.
Sannazzaro ha poi affrontato temi nazionali e in particolare ha criticato la scelta del governo nazionale sul reddito di cittadinanza. Per il segretario della Filcams Cgil “il reddito di cittadinanza ha dato dignità ai lavoratori. Creare lavoro – ha detto – vuol dire aiutare anche chi ha solo la terza media. Cancellarlo non è una politica attiva del lavoro, né è accettabile la reintroduzione dei buoni lavoro perché incentivano l’irregolarità, nascondono il nero e non riducono la precarietà. Questo governo ha riproposto, nel pacchetto di misure sul lavoro contenuto nella manovra finanziaria, la reintroduzione dei voucher nel settore alberghiero, della ristorazione e della cura alla persona. Li reintroduce nonostante la raccolta di più di un milione di firme per il referendum abrogativo del 2016 e l’abrogazione nel 2017. È solo la volontà dei governi di destra di sostituire il lavoro contrattualizzato in modo da risparmiare contributi e salario”.
Per la Filcams “la manovra 2023 è da bocciare e per questo Cgil e Uil hanno proclamato scioperi generali in tutte le regioni. A Potenza il prossimo 16 dicembre in piazza Matteotti, in concomitanza dell’astensione dal lavoro per 4 ore, si svolgerà una manifestazione di protesta per lanciare un chiaro e forte messaggio a chi ci governa”.
Una manovra “iniqua e sbagliata – ha aggiunto Summa – in un momento difficile per il Paese a causa della crisi economica e del caro energia: 35 miliardi di euro di manovra che guardano altrove e non alle condizioni dei lavoratori e dei pensionati. Abbiamo chiesto l’aumento del cuneo fiscale al 5% per dare risposte ai salari, invece si mette mano alle pensioni e si guarda agli evasori, non tassando gli extraprofitti, mentre sarebbe necessaria una tassazione più giusta per chi si è arricchito con la crisi energetica a danno delle famiglie e della imprese. Una manovra regressiva, che non risponde agli interessi dei cittadini, aumentando la precarietà anziché contrastarla con la reintroduzione dei voucher, non investendo in sanità e istruzione e non guardando al futuro del Paese, specialmente al Mezzogiorno, spaccando la nozione con il disegno dell’autonomia differenziata contro cui faremo una grande battaglia. Lo sciopero è l’unico strumento che lavoratori e pensionati hanno per difendere la propria condizione di vita”.