“Negli ultimi due anni sono stati creati in Basilicata 700 posti di lavoro diretti nel sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. Si tratta di lavoratori lucani, in particolare giovani, impegnati come mediatori culturali, interpreti, assistenti socio sanitari, insegnanti e addetti ai vari settori che provvedono ai servizi di soggiorno, cura e inclusione. Questo significa che i flussi in entrata di migranti oltre ad accogliere creano occupazione stabile. In due anni sono stati assunti nel settore la metà dei lavoratori reclutati nello stesso periodo dalla Fiat Sata di Melfi. Quindi nessun furto di lavoro da parte dei migranti, anzi”. Lo dichiara Pietro Simonetti, Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata.
“Ecco le cifra relative alle risorse finanziarie, prevalentemente di origine U.E. che saranno allocate nella nostra regione nel 2017/18: oltre 70 milioni di euro per garantire i livelli occupazionali degli operatori lucani assunti e per sostenere l’accoglienza.
La spesa per gli occupati lucani pesa per oltre il 20/25% della spesa complessiva prevista. Il resto sostiene i fitti degli appartamenti utilizzati, sulle strutture dell’accoglienza diffusa, l’acquisto dei generi alimentari, vestiario ed altro definiti nei capitolati di appalto da parte delle Prefetture ed altri servizi sul territorio lucano da parte dei gestori. Questa è la dimensione delle risorse da utilizzare al netto di quelli indotti relativi al trasporto, alle attività degli studi legali, attività formative e lavorative.
Tra pochi giorni i Comuni Lucani che ospitano i richiedenti asilo – aggiunge Simonetti – riceveranno gli incentivi del Governo pari a circa 1,3 milioni in rapporto agli ospiti presenti al 22 ottobre 2016 (500 euro ad ospite). Il relativo decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La misura, secondo gli impegni annunciati dal Ministro dell’Interno Minniti, sarà replicata anche nel 2017.
Occorre ricordare che attuale numero dei richiedenti asilo ospitati in Basilicata corrisponde allo 0,70 per cento della popolazione censita mentre sono circa 67 i comuni lucani che ospitano, la più alta percentuale in Italia. In particolare, i richiedenti asilo ospitati in Basilicata sono 3 mila di cui 290 minori non accompagnati, 260 in strutture di accoglienza tra appartamenti e centri.
Nel contempo i residenti stranieri hanno superato le ventimila unità mentre nel 2016 oltre 44 mila lavoratori comunitari e non hanno lavorato nei tre comparti lucani dell’agro alimentare, ciclo delle costruzioni e assistenza agli anziani. Si tratta di una fetta importante della forza lavoro che sostiene l’economia lucana.
Di fronte allo sforzo in corso per l’inclusione, la lotta al lavoro nero ed al caporalato sono stati definiti e presentati formalmente ai ministeri dell’Interno, dell’Agricoltura e del Lavoro i progetti che necessitano di ulteriori finanziamenti anche per le attività di qualificazione professionale e di lavoro utile che interesseranno i migranti a partire da tutti richiedenti asilo.
Sono in corso di valutazione la storia professionale dei richiedenti asilo, dopo l’invio dei dati da parte delle Prefetture, per iniziare, dopo le sperimentazioni realizzate, le attività con l’Agenzia Regionale del lavoro, l’Università’ (Master Mediatori) e sistema scolastico regionale (italiano 2) che comporterà anche l’aumento dell’organico degli insegnanti”.