Un’occasione da non perdere. Anzi, da cui cercare di trarre il meglio possibile per creare una ripartenza reale. Nel corso dell’incontro promosso lunedì 22 novembre da Confindustria Basilicata sul Mezzogiorno, sono stati diversi gli spunti di riflessione su ciò che occorre fare da subito per realizzare questi intenti. Nel suo intervento il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna ha confermato il finanziamento di 20 milioni di euro per l’infrastrutturazione dell’area Zes (Zona economica speciale) di Tito.
Un tema molto sentito che ha sollecitato l’intervento del sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone:
“Di risorse ne arriveranno, e pure tante – si è rallegrato il primo cittadino titese –, adesso bisogna semplificare procedure ed organizzare le tecnostrutture per evitare di sciupare una grande occasione, unica ed irripetibile, per rigenerare territori e recuperare il ritardo di sviluppo del Mezzogiorno”.
“Queste risorse, però – ammonisce il sindaco Scavone –, andranno utilizzate e spese nella maniera corretta, evitando di ripetere gli errori del passato. Proprio oggi, 23 novembre, ricorre il terremoto dell’80. Dopo il sisma vennero individuati strumenti di politica industriale, attraverso i quali furono finanziati e realizzati interventi nel Mezzogiorno d’Italia che, purtroppo, a lungo termine, hanno rivelato tutta la loro insufficienza in termini di sviluppo”.
“È necessario, dunque – auspica il sindaco di Tito Scavone –, che tutti gli enti preposti comincino a discutere affinché si individuino le soluzioni infrastrutturali più opportune per l’area industriale. Come amministrazione comunale di Tito presentammo già, a suo tempo, un dossier indicando gli interventi infrastrutturali necessari a superare le criticità dell’area. Tra le quali va rimarcata la necessità di potenziare le infrastrutture energetiche, a partire dalla metanizzazione delle aree sprovviste, oltre a prevedere impianti per la produzione energetica necessaria all’alimentazione degli impianti di illuminazione nell’area consortile, e di altre infrastrutture energetiche utili a calmierare i costi di gestione a favore delle imprese”.
“Per conseguire i risultati necessari – conclude Scavone –, è opportuno che anche la governance delle aree industriali, che al momento vede la liquidazione del consorzio industriale in favore della costituzione della nuova società che si occuperà delle aree industriali e delle aree Zes, ovvero Apibas, sia immediatamente operativa e che possa, in qualche modo, accompagnare non solo la gestione delle aree ma anche la promozione degli investimenti industriali, in un momento in cui c’è necessità di visioni strategiche e soggetti qualificati che supportino le imprese e le pubbliche amministrazione nelle politiche di rilancio produttivo”.