Il coordinatore cittadino di SEL Matera Giuseppe Miolla in una nota attacca la Regione Basilicata sui provvedimenti che riguardano il reddito minimo di inserimento ex Copes. Di seguito la nota integrale.
Miolla: reddito minimo di inserimento ex Copes, ennesima beffa del governo regionale.
La Direzione Generale della Regione Basilicata sta inviando in questi giorni le lettere con le quali comunica agli ex copes ( i beneficiari del programma di contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale) l’esclusione dalla graduatoria per il “ reddito minimo di inserimento” per non aver dichiarato ai fini ISEE l’ineddnità percepita come copes.
La comunicazione inviata oltre a ledere la dignità delle persone che percepivano la misura “copes” risulta palesemente illegittima alla luce di quanto statuito dal Consiglio di Stato che ha chiarito che le somme pagate dallo Stato a titolo di indennità assistenziali e finalizzate a garantire ai disabili e alle famiglie con forte disagio sociale una vita dignitosa, non possono essere considerate reddito in quanto erogate per attenuare una situazione di svantaggio e realizzare un principio di eguaglianza.
Una lettura costituzionalmente orientata della pronuncia porta alle conclusione che l’indennità percepita dagli “ex copes” non puo’ e non deve essere dichiarata come reddito ai fini ISEE.
Ma, al di là degli aspetti meramente giuridici, quello che piu’ sconvolge è il comportamento del governatore Pittella e della sua maggioranza.
Gli “ex copes”, che sono privi di redditi da piu’ di cinque mesi, sono quasi tutti cittadini lucani che versano in situazioni di assoluta povertà con disabili a carico e totalmente fuori dal mondo del lavoro per motivi anagrafici.
Il governo regionale ha adottato un programma quello del “reddito minimo di inserimento” che esclude dalle graduatorie proprio i piu’ bisognosi vale a dire gli “ex copes” in quanto le somme percepite sono state considerate “reddito”.
Ad avviso di chi scrive le due misure hanno natura e finalità diverse : la prima quella COPES diretta al contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale ed è risultata completamente fallimentare in quanto non supportata da idonei progetti e programmi di inserimento sociale e lavorativo, la seconda “ il reddito minimo” è finalizzata soprattutto a favorire la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro mediante un aiuto economico che possa aiutare innanzitutto i piu’ giovani a liberrsi dal giogo del ricatto clientelare.
La situazione che si è creata comporta enormi difficoltà per la tenuta sociale in quanto le famiglie escluse dal programma del reddito minimo, la cui attuazione è ancora in alto mare, si rivolgono ai comuni e agli assessori competenti, lasciati soli dalla regione, per avere notizie e garanzie.
Dopo lo scandalo petrolio, l’emergenza rifiuti, la questione appalti nella sanità, l’inchiesta sull’eolico, un’altra bomba sociale sta per esplodere a causa del pasticcio creato dalla Regione relativamente agli ex COPES e al reddito minimo.
Ancora una volta Pittella & Co. si dimostrano deboli con i forti ( leggi lobby petrolifere) e forte con i deboli.
E’ necessario che il governatore regionale ponga fine ai proclami ed intervenga con atti concreti per dare risposte a famiglie prive di reddito che hanno diritto ad una vita dignitosa.
Il coordinatore cittadino di SEL Matera Giuseppe Miolla