Una missione di Palazzo Italia Bucarest si sta svolgendo da giorni in Basilicata alla ricerca di prodotti della terra lucana per una idonea collocazione sui mercati dei Paesi Balcanici. Della delegazione insieme a Giovanni Baldantoni fanno parte il presidente dei degustatori e sommelier Marian Timofti , la presidente dell’Associazione Cuochi Italiani chef Enza Barbaro, il responsabile della formazione per Global School Palazzo Italia chef Giuseppe Siaraffa.
Tra le visite e gli incontri effettuati sinora nell’area Calanchi la terra dell’olio bio presso l’azienda olearia di Grimaldi Motta e nel Vulture presso la Tenuta le Querce, emblema di una storia Lucana che , come la altre aziende del Vulture mantiene nel tempo tradizioni e qualità. Scoperta, analisi,promozione e commercializzazione di vini autentici Lucani come l’ Aglianico del Vulture, il buon vino e tanti altri prodotti della terra Lucana in Romania , sono gli obiettivi di Palazzo Italia attraverso la piattaforma Marketing ItalianFoodche ha scelto nel logo la dizione “top quality”. All’estero – evidenzia Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia – è più o meno facile reperire alcuni prodotti simbolo del buon mangiare italiano, ma di alcuni prodotti locali come il Caciocavallo Silano o il nostro pecorino, le nostre paste artigianali, l’olio extravergine e l’aglianico, tanto per citarne qualcuno, è tutto più difficile, sino ad ignorarne l’esistenza. Noi vogliamo innanzitutto far conoscere le produzioni locali, quelle considerate di nicchia e che hanno presente e futuro negli acquisti di ristoratori, catene di ristorazione e consumatori europei. Senza sottovalutare – aggiunge – che è anche grazie a questo enorme gap conoscitivo che prolifera il mercato dei tarocchi, un business che ha fatto dell’Italiansounding il proprio cavallo di battaglia e che muove 60 miliardi di euro ogni anno, scippandoli letteralmente al vero Made in Italy. Una falla di conoscenza e di promozione che si traduce in un deficit di comprensione per i consumatori e in una conseguente difficoltà di posizionamento per i produttori a vantaggio degli altri competitor. Per questo – continua – prima di tutto ci poniamo l’obiettivo di presidiare l’estero con una piattaforma alimentare con un piano di lavoro che si è prefissato di identificare i fattori che influenzeranno in misura determinante il futuro dei generi alimentari nei mercati dell’Europa dell’Est, della Germania, in particolare. Primo su tutti la sensibilità al tema della sostenibilità ovvero la crescente incidenza che criteri sociali e considerazioni di tipo ambientale e salutistico avranno sulla scelta dei prodotti. In secondo luogo, la crescita della richiesta di prodotti regionali; un trend già presente in parte nei mercati balcanici e che sarà il filo conduttore della spesa dei consumatori alla ricerca di qualità nelle tradizioni locali. Il nostro è un contributo concreto alle piccole e medie aziende alimentari lucane e del Sud che hanno grandi difficoltà per affrontare la ripresa post Covid ed hanno pertanto necessità di diversificare i mercati puntando con maggiore coraggio su quelli esteri ancora poco battuti e che garantiscono buona remunerazione.