“Nel Progetto e nella visione comune della Basilicata, indicato dal Presidente Pittella, e dando seguito alle proposte del Centro Studi UIL per rilanciare lo sviluppo sociale in Basilicata, al primo posto ci deve essere il “buon lavoro”, quello duraturo, nel rispetto dei contratti e della dignità del lavoratore, alzando il livello di cultura della legalità per aggredire l’economia informale e irregolare, bacino dove cresce il lavoro nero”. E’ il commento del segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro ai dati presentati nei giorni scorsi dal Ministero del Lavoro sulle visite ispettive, che segnalano un enorme numero di aziende irregolari e che – aggiunge – “meritano risposte straordinarie e urgenti a livello nazionale e regionale”.
Nel sottolineare che nel corso del 2013 sono state ispezionate in Italia, nel complesso, 235.122 aziende (il 15% delle imprese con dipendenti) e ne sono risultate irregolari 152.314, il 64,8% del totale, Vaccaro evidenzia che “in Basilicata secondo dati del nostro Centro Studi nazionale di Politiche Sociali e del Centro Studi Uil Basilicata, che da tempo hanno lanciato l’allarme sulla situazione specie al Sud, si quantificano tra i 45mila e i 50mila le unità lavorative irregolari, con un “gettito evaso” di 700-800milioni di euro. Un’altra faccia della medaglia del lavoro in nero – aggiunge – è costituita dalle tasse che mediamente vengono a mancare in Basilicata pari a 1.174 euro l’anno per ciascun residente e che quindi sono sottratte ad investimenti produttivi e sociali. Non so se, come sostengono autorevoli economisti, il sommerso costituisca realmente un vero e proprio ammortizzatore sociale, so solo che bisogna passare da impegni e documenti ad atti per la ridare piena dignità ai lavoratori irregolari e a quelli precari. Voglio ricordare in proposito – continua Vaccaro – che sindacati, imprese e Regione hanno da tempo individuato due strumenti essenziali: una normativa integrata per il contrasto al sommerso che abbia un profilo soprattutto di incentivazione a chi opera nel rispetto delle normative esistenti in materia di contratti di lavoro e di sicurezza sul posto di lavoro; la costituzione di un Osservatorio regionale sul sommerso e sulla sicurezza del lavoro che realizzi, di intesa con la Direzione Regionale del Lavoro, delle Entrate, dell’Inps e dell’Inail un “database unico” sulle imprese regionali titolari di contributi pubblici per facilitare i controlli.
La Uil di Basilicata ha sempre ritenuto che è indispensabile mettere in campo misure eccezionali, anche se provvisorie. E’ doveroso, inoltre, agire sugli strumenti di controllo, con la costituzione di una vera e propria agenzia, come quella delle entrate, che, accorpando i vari corpi ispettivi (Ministero del lavoro, Inail, Inps) operi con autonomia e strumenti straordinari”. E tra le proposte del nostro Centro Studi – conclude Vaccaro – la sperimentazione del contratto di ricollocazione per soggetti fuoriusciti dal mercato del lavoro e per una nuova occupazione, rivolgendo grande attenzione alla platea di soggetti ammessi agli ammortizzatori sociali in deroga individuati tra giovani e lavoratori di età media (under 45) o a profili professionali che presentano buone caratteristiche per la ricollocazione. Una proposta per sottrarre una platea di persone più esposte al lavoro nero”.
Feb 15