Quando il gruppo spontaneo “Mo’ basta” ha lanciato l’appello di spegnere per mezz’ora il 30 dicembre dalle 19 alle 19,30 abitazioni e negozi per segnalare ancora una volta le problematiche che affligono la città di Matera probabilmente anche i promotori di questa manifestazione erano consapevoli che non tutti avrebbero risposto all’appello ma Guido Galante, l’unico a rilasciare dichiarazioni a nome di questo nuovo movimento cittadino, si dichiara soddisfatto. “Ci sono diversi negozi in via delle Becchierie, in piazza Sedile, in via Ridola e in via San Biagio che hanno aderito, non era semplice convincere tutti ma questa manifestazione intende comunque dare una svolta nel rapporto tra cittadini materani e istituzioni. Con lo slogan “Mo’ basta” vogliamo ricordare che Matera può vivere con il turismo ma è necessario che Regione, Comune di Matera e Fondazione Matera 2019 devono mettersi insieme intorno ad un tavolo e programmare seriamente il futuro per garantire sviluppo e occupazione attraverso la risorsa del turismo. Nel manifesto che abbiamo presentato nei giorni scorsi abbiamo inserito alcune questioni principali e urgenti su cui coinvolgere, con apposite conferenze di servizio, le associazioni di settore e tutti i cittadini. Riguardano il piano per la raccolta dei rifiuti e il nuovo bando che dovrà prevedere la raccolta differenziata, la pianificazione annuale degli eventi, la gestione dell’afflusso turistico, le aree di sosta, la pedonalizzazione del centro storico, la gestione del traffico urbano e la mobilità, il decoro urbano e verde pubblico, il rilancio di quartieri e borghi e l’integrazione dell’attività della Fondazione Matera-Basilicata 2019 nella crescita e sviluppo della città. È ora di finirla con i giochi di pochi. Noi sui grandi temi vogliamo essere coinvolti in un momento di vera partecipazione democratica. E questo ben prima che le scelte di pochi debbano poi ricadere su tutti. Guardate cosa è successo in piazza del Sedile o via Ridola. Nessuna attenzione da parte dell’Amministrazione per le luminarie. Se non fossero stati i privati ad accendere qualche luce sulle vetrine o a installare un albero di Natale non ci sarebbe proprio nulla. Anche sul bando dei rifiuti nessuna associazione è stata chiamata a condividere le linee guida che sono state poi approvate in Consiglio Comunale. Anche l’Università Matera resta ai margini mentre un polo universitario adeguato potrebbe garantire nuove iscrizioni e di riflesso tanti altri posti di lavoro. Mo’ basta intende quindi lanciare un nuovo appello al sindaco De Ruggieri e a questa Amministrazione in modo da essere coinvolti nelle scelte che riguardano la città di Matera”.
Michele Capolupo
Il bilancio di Valentino Blasone sull’iniziativa di Mo’ basta a Matera
Nella serata di venerdì 30 dicembre 2016 a Matera un gruppo di persone senza sigle di partito o associazioni di categoria, rappresentate dallo slogan “Mo’ basta!”, ha inscenato una manifestazione chiedendo lo spegnimento delle luci alle varie attività commerciali del centro storico, dei Sassi, delle principali vie cittadini. Le ragioni della manifestazione sono state illustrate nelle comunicazioni alla stampa nei giorni scorsi. Fra amici, nei giorni scorsi, si è andati luogo per luogo ad incentivare l’adesione. Ieri sera il risultato atteso è stato raggiunto. L’adesione mediamente alta consente, oggi e di nuovo, di porre all’attenzione del Sindaco, della Giunta, dell’intero consiglio comunale i problemi che richiedono urgente risoluzione.
Sbaglia il Sindaco a derubricare questa manifestazione come protesta dell’opposizione. Sbaglia anche chi vuole strumentalmente porre un cappello di partito a tutto ciò.
Quello di ieri è ancora una volta un grido forte e a testa alta della parte migliore della città che rifiuta i compromessi al ribasso, le mortificazioni di una comunità intera, i viaggi a Canossa-Potenza.
Coniai qualche mese lo slogan #PittellanonèilsindacodiMatera che voleva significare la fine dell’essere subalterni ad una politica di basso profilo, spartitoria che umilia quanto la nostra città è stata capace di fare.
Noi non ci stiamo!
Aspettiamo che il Sindaco e i rappresentati eletti nel Consiglio comunale si ricordino quale sia il bene della città e si adoperino di conseguenza.
Ascoltino la parte attiva della città coinvolgendo i cittadini, gli operatori commerciali ed economici, le associazioni, i giovani della consulta, nel tentativo di porre finalmente mano alle questioni che giacciono irrisolte sui tavoli del minuetto degli incontri a porte chiuse dei gruppi di interesse.
Mo’ basta!
Ieri abbiamo spento una luce per dare una speranza nuova alla città.
Questo è l’augurio di chi ama Matera per un luminoso 2017.
Valentino Blasone
La fotogallery della manifestazione di protesta di Mo’ basta (foto www.SassiLive.it)
Il “Manifesto” di Mo’ Basta!!!
La gestione di Matera Capitale della Cultura implica con urgenza un radicale cambio di rotta e un salto di qualità nella quotidiana attività dell’amministrazione comunale.
Chiediamo al Sindaco Raffaello De Ruggieri, a tutti gli amministratori, funzionari e dirigenti di adoperarsi da subito(come peraltro lo stesso Sindaco ha pubblicamente affermato nel corso del suo ultimo comizio in piazza), ad ascoltare la città attiva, quella che produce, quella che ha a cuore le sorti del futuro di una intera comunità, quella che accoglie fattivamente le decine di migliaia di turisti che scelgono Matera quale meta delle loro vacanze e dei loro interessi artistici, storici, culturali, enogastronomici.
Chiediamo quindi che finalmente, nei fatti e non solo negli slogan, la pratica quotidiana della gestione della città si apra anche all’operato di idee e di azioni di quei cittadini che vogliono, grazie alle loro competenze, poter contribuire alla crescita di Matera.
Chiediamo con urgenza un incontro pubblico affinché si sviluppi una proficua discussione che contribuisca alla definizione di scelte e azioni amministrative tese realmente al miglioramento della situazione attuale.
Fra i tanti temi, quelli che riteniamo essere i più urgenti sono:
Pianificazione annuale degli eventi.
Indire una assemblea di servizio con gli operatori culturali, turistici e singoli cittadini che vogliano contribuire al tema, al fine di definire una programmazione degli eventi. Istituire uno “sportello culturale” presso il Comune di Matera. L’esempio dell’ultimo Natale con due presepi viventi è sintomo lampante di una mancanza di programmazione. Una programmazione seria degli eventi richiede un’anticipazione temporale di almeno 6 mesi. In città abbiamo l’esperienza consolidata da secoli della Festa della Madonna della Bruna. Basterebbe estendere le buone pratiche esistenti anche alla realizzazione di un cartellone annuale unico della Città di Matera. In questo il ruolo dell’ATP potrebbe essere proattivo con le esigenze della città se tale ente non fosse così “Potenzacentrico” come lo è ora (e non è campanilismo).
Gestione degli afflussi turistici, aree di sosta, pedonalizzazione centro storico, gestione del traffico urbano e mobilità.
È lampante che sul tema ci si possa e ci si deve migliorare. Alcune azioni sono state già fatte, manca però una visione complessiva realistica del problema e soprattutto una condivisione a priori con la città. Bisogna quindi discutere di un piano che a breve cambi e migliori la situazione attuale. Non è possibile ad esempio continuare a ricevere decine di autobus e centinaia di macchine in pieno centro storico. Andrebbe individuato un “parcheggio turistico” in periferia (suggeriamo l’ex mulino Barilla) con relativi servizi annessi. Oggigiorno vanno trovate ed implementate azioni immediate che ovviamente non possono essere subordinate alla realizzazione di strutture che richiedono anni. Il problema è ora, non domani, e ora va indirizzato a risoluzione.
Piano raccolta rifiuti.
La raccolta dei rifiuti, la differenziata, il nuovo bando promesso, è lungi da avere una partecipazione attiva della cittadinanza, delle scuole, delle associazioni imprenditoriali.
Va fatto un salto di livello e vanno anche in questo caso individuate ed implementate azioni di miglioramento immediate. I rifiuti devono diventare una risorsa e non una spesa per il cittadino. Non possiamo continuare a presentare la nostra città sporca e trascurata. Ne va del nostro amore per Matera.
Decoro urbano e verde pubblico.
È necessario che la gestione del decoro urbano e del verde pubblico abbia finalmente compimento, anche in questo caso coinvolgendo in modo diffuso la cittadinanza e le scuole. Ci solo stati alcuni esempi a riguardo negli scorsi mesi, ma rimangono allo stesso tempo sia marginali sia una dimostrazione che volendo si può. La citta quindi va tenuta pulita ed deve offrire un aspetto di decoro, gli spazi verdi vanno curati, la manutenzione delle strade (ad es. rifacimento asfalto, dissesto dei marciapiedi, segnaletica orizzontale) non deve essere occasionale ma pianificata e a rotazione per tutti i quartieri.
I quartieri e i borghi.
Si deve ripartire con un processo di aggregazione dei quartieri e dei borghi rispetto alla centralità del centro storico. Matera, così come peraltro era nel disegno architettonico e urbanistico del dopo guerra, deve ritornare ad essere una città policentrica. Questa necessità deve coniugarsi con una politica dell’amministrazione tesa a riconoscere le esigenze dei quartieri e dei borghi e ad implementare politiche indirizzate alla risoluzione dei problemi oggi esistenti(scuole rionali, biblioteche, trasporti e pubblici servizi). A tale proposito va rimarcata l’esigenza di reinserire nello statuto del Comune il riconoscimento dei Comitati di Quartiere che sono il presupposto fondamentale per la partecipazione dei cittadini alla vita del comune.
Il volano culturale dell’Università.
Il completamento e la valorizzazione in tempi certi del Campus universitario, dei “contenitori culturali”(teatro e biblioteca) e la richiesta di riequilibrio delle facoltà e dei relativi corsi universitari fra Potenza e Matera è necessario che diventino un obiettivo dell’ Amministrazione Comunale e dei nostri rappresentanti regionali. Senza investire attenzioni e risorse in questa direzione si perde la scommessa sul futuro dei nostri giovani e della nostra comunità.
L’integrazione dell’attività della Fondazione nella crescita e sviluppo della città. Continuiamo a vivere l’attività della Fondazione Matera-Basilicata 2019 come una venuta di un extra terrestre lontano dalle aspettative della cittadinanza. Si continua ad avere forte l’impressione di un circolo chiuso, auto referenziato, che vive e lavora lontano dalla città. Non è stato questo lo spirito che ha portato Matera a divenire Capitale Europea della Cultura. È quindi compito del Sindaco che peraltro siede assieme al Presidente del Consiglio Comunale nel CDA della Fondazione, a farsi garante di questa richiesta di inclusione e condivisione. Prova sarà la gestione del budget 2017 accordato alla Fondazione nel corso dell’ultimo CDA. Ricordiamo a tutti, che trattasi di fondi comunali e regionali e quindi tasse pagate da noi cittadini. Il tempo della delega in bianco è finito. È finito per il Presidente della Fondazione, per Il suo Direttore, per ogni membro del CDA.
La città di Matera vuole comandare ed essere protagonista del proprio futuro.