Ultimissima di martedì 5 giugno 2012 – Mobile imbottito; Viti e Pittella: “Nessun immobilismo della Regione”. “E’ in corso un’intensa iniziativa di sollecitazione rivolta al governo, perché si fissi una data che non sia elusiva ma porti a termine la faticosa negoziazione finora intrapresa per l’Accordo di programma”.
“Nella nostra attività di governo, prestiamo grande attenzione alle sollecitazioni che vengono dal territorio, soprattutto se sostenute da esponenti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale che conoscono la realtà nella quale siamo costretti a muoverci in un tempo così drammatico”. Lo affermano, in una nota congiunta, gli assessori alle Attività produttive e al Lavoro, Marcello Pittella e Vincenzo Viti.
“Proprio perché confidiamo nel senso di responsabilità degli amministratori pubblici, non possiamo accettare gratuite e ingenerose affermazioni in ordine al presunto immobilismo della Regione Basilicata su un tema quale quello della conclusione del tormentato itinerario dell’Accordo di programma sul mobile imbottito, che è stato recentemente oggetto di un accurato monitoraggio e che viene quotidianamente seguito con continue interlocuzioni con il governo nazionale.
Si ricorderà che una prima riunione considerata conclusiva – aggiungono Pittella e Viti – era stata fissata a metà febbraio e poi aggiornata su richiesta del ministero del Lavoro, in previsione della messa a punto di un aggiornamento che il governo era impegnato a predisporre in funzione di un incontro con la Regione Basilicata e le parti sociali.
Da allora non è mancata un’intensa iniziativa di sollecitazione rivolta al governo, perché si fissi una data che non sia elusiva ma porti a termine la faticosa negoziazione finora intrapresa.
Ed è di oggi un nuovo intervento – sostengono – che abbiamo rinnovato ai sottosegretari D’Andrea e De Vincenti, chiedendo che si ponga fine a una fin troppo lunga attesa con la definizione di una data ravvicinatissima che consenta di chiudere una vicenda che sta legittimamente sollevando polemiche e tensioni.
Alle parti sociali e alle istituzioni, alle quali diamo atto di una grande e meritoria sensibilità, chiediamo di sostenere lo sforzo che la Regione sta facendo perché si consegua un risultato che premi l’impegno e le aspettative delle comunità interessate e dei lavoratori così duramente penalizzati.
La mobilitazione prevista per l’11 giugno siamo convinti contribuirà a sostenere l’azione che la Regione sta realizzando”.
Matera, 4 giugno 2012 – Dopo tante chiacchiere e promesse non mantenute arriva il momento della protesta. Lunedì 11 giugno auto e mezzi da lavoro utilizzati dalle imprese del salotto partiranno dalle aree industriali e raggiungeranno la Prefettura di Matera per reclamare quell’accordo di programma sottoscritto nel marzo 2006 dal ministro dello Sviluppo Economico in carica, l’onorevole Scajola ma che a distanza di oltre sei anni non ha prodotto i suoi effetti positivi. L’annuncio della protesta è avvenuto durante la conferenza stampa promossa presso la sede di Matera di Confindustria Basilicata alla quale hanno partecipato i rappresentanti sindacali di categoria Michele Andriulli per la Cgil, Margherita Dell’Otto per la Cisl, Gianfranco De Palo per la Uil, il presidente del Distretto del Mobile Imbottito Tito di Maggio, il direttore di Confapi Matera Pasquale Latorre, il membro del Comitato di distretto in rappresentanza delle imprese Antonio Manfredi, il membro del Comitato di distretto in rappresentanza della Camera di Commercio di Matera Franco Di Benedetto e il presidente della Provincia di Matera Franco Stella. Si attende l’adesione formale anche del Comune di Matera e della Regione Basilicata.
Il direttore di Confapi Matera Pasquale Latorre ha inoltre sottolineato la necessità di sbloccare i fondi dei progetti imprenditoriali che dovevano beneficiare di fondi regionali per gli anni 2009 e 2010.
La conferenza stampa arriva in seguito alla lettera aperta inviata al Presidente della Regione Basilicata, al Presidente della Provincia di Matera, al Sindaco del Comune di Matera e ai Parlamentari Lucani per ribadire la necessità di trovare soluzion in grado di fronteggiare la crisi del comparto del mobile imbottito e sulla mancata sottoscrizione dell’Accordo di Programma Murgia.
Riportiamo di seguito la lettera aperta.
La profonda crisi che da un decennio attanaglia il settore del Mobile Imbottito impone scelte e decisioni non più rinviabili. Un business un tempo trainante, un vero fiore all’occhiello di Puglia e Basilicata, che nel 2003 fatturava 2,2 miliardi di euro e che rappresentava l’11% della produzione mondiale di divani. Un miracolo tutto meridionale, un esempio concreto di creatività e sapiente artigianalità italiana, illuminato da imprenditori, a cui tutti riconoscono il merito di aver portato la bandiera dell’eccellenza e del made in Italy nel mondo, che rischia di scomparire cedendo il passo alla disoccupazione e al sommerso. Cinquecento aziende ridotte a un centinaio, quattordicimila addetti ridotti a circa seimila dei quali alcune migliaia in cassa integrazione. Numeri da vero e proprio allarme sociale. Gli imprenditori, le Organizzazioni Sindacali, le Istituzioni locali dopo innumerevoli e frustranti tentativi di vedere approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico l’Accordo di Programma dell’Area Murgiana, ritengono che sia giunto il momento di richiamare l’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica su un problema, a nostro avviso molto sottovalutato, che va sempre più assumendo la preoccupante fisionomia di vera e propria calamità sociale. Per tutto questo le scriventi hanno convocato una conferenza stampa stampa congiunta presso la sede di Matera di Confindustria Basilicata. Dovrà essere l’occasione per denunciare il malessere di imprenditori aggrediti dalle congiunture internazionali, dalla crisi devastante in atto, dalla concorrenza sleale, dal sommerso. Dovrà essere l’occasione per il Sindacato di denunciare la disgregazione di un tessuto sociale composto da forze giovani, capaci e vogliose di un riscatto sociale proprio e delle proprie famiglie. Il comparto murgiano per 50 anni ha dato tantissimo al Paese. E’ giunto il momento che il Paese e le Istituzioni si stringano attorno a tutti noi. Vi sono le intelligenze e le capacità per creare nuove e vincenti opportunità. Il territorio saprà coglierle consapevole delle proprie potenzialità. E del proprio orgoglio.