Anche quest’anno le aziende lucane del mobile imbottito sono state testimonial di eccellenza produttiva all’interno dell’evento più importante nel settore dell’arredamento: il Salone internazionale del Mobile, che si è svolto a Milano dal 4 al 9 aprile.
Un grande evento – con più di 343.602 partecipanti provenienti da 165 Paesi – in cui design e mercato si incrociano per un confronto sulle nuove prospettive e tendenze future del settore. “In questo contesto di elevato spessore stilistico e competitivo – ha commentato il presidente della Sezione Legno Arredo di Confindustria Basilicata, Francesco Paolicelli – le nostre aziende del settore del mobile imbottito si distinguono e riescono a guadagnare quote di mercato”.
Calia, Chateau d’Ax, Egoitaliano, Natuzzi, Nicoletti Home sono alcuni dei grandi marchi protagonisti all’interno del Salone.
“Nonostante le difficoltà degli anni passati – ha continuato il presidente Paolicelli – il carattere resiliente tipico del nostro territorio ha dato i suoi risultati. Un settore da anni trascurato, passato in secondo piano come se fosse ormai appartenente alla memoria e a qualcosa che è stato, continua oggi a rappresentare il settore trainante dell’economia locale e, a livello internazionale, rafforza la sua immagine come luogo di ottima manifattura e affidabilità.
Elevate competenze manageriali fanno del nostro distretto uno dei più propensi all’internazionalizzazione e le aziende locali riescono a recuperare lo svantaggio derivante dall’appartenere al Sud di un’Europa e di un’Italia in forte difficoltà. Un plauso va riconosciuto a chi nonostante le avversità continua imperterrito nel suo percorso di crescita e sviluppo. I mercati asiatici confermano il loro ruolo dominante per gli anni futuri e manifestano sempre un grande interesse per lo stile italiano ma, in un contesto di estrema precarietà politica e sociale come quella che sta caratterizzando il nostro tempo – ha concluso Paolicelli – la vera opportunità delle aziende deriva di una elevata diversificazione dei mercati esteri”.