Il comitato materano per il reddito di cittadinanza esprime solidarietà e sostegno alla mobilitazione dei lavoratori ex cassa in deroga che non percepiscono ormai da un anno nessuna forma di reddito.
Gli interventi adottati dal governo Renzi con il Jobs act non danno nessuna risposta a chi ha perduto il lavoro. Le forme precedenti di ammortizzatori sociali sono state sostituite da provvedimenti limitati nel tempo e nelle risorse. Chi è uscito dalla protezione della ex cassa in deroga, ad oggi, dovrebbe sperare in una veloce attuazione della norma regionale del reddito minimo di inserimento. Norma comunque insufficiente per gli obbiettivi che si propone: circa 450 euro al mese a 7.500 persone che anno perduto il lavoro o versano in condizione di povertà assoluta.
La protesta di venerdì 8 maggio davanti alla Regione dei lavoratori disoccupati è giustificata e pienamente legittima perché erano stati presi nei loro confronti impegni non mantenuti dal governo nazionale e perché il reddito minimo di inserimento della Regione ancora non vede certezza né nei tempi di attuazione né nelle modalità. Non è chiaro ad esempio come sarebbe remunerata la prestazione lavorativa ( e quali i relativi contributi previdenziali) nel caso di utilizzo dei fruitori del reddito da parte di enti pubblici o imprese private. E’ chiaro invece che “ la misura del reddito “ non comporterà in alcun modo la costruzione di un rapporto di lavoro. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere in quanto misura di reinserimento sociale e lavorativo.
Evidentemente c’è un limite nella politica, nei governi ai vari livelli. Non si considera centrale la dignità delle persone, per questo non si vanno a trovare le risorse necessarie là dove si trovano. Dove sono i soldi lo ha detto Visco di Banca D’Italia in audizione al Senato la scorsa settimana: l’Italia ha il paradosso di avere una delle ricchezze private più alta delle nazioni “progredite”, il 10% della popolazione detiene oltre il 50% della ricchezza nazionale, si tratta di circa 3.500 miliardi di euro.
Noi crediamo che solo un forte movimento per il reddito di cittadinanza, in alleanza con il mondo del lavoro, potrà fermare l’aumento costante della disoccupazione e della povertà, che come dicono importanti premi nobel dell’economia sono causati proprio dalla cresciuta disuguaglianza sociale degli ultimi decenni. La crisi c’è solo per i lavoratori e per i poveri mentre le persone agiate si sono arricchite ancora di più in questi anni nella complicità dei governi.
Abbiamo tutto il diritto di protestare e di lottare e nessuno deve essere trattato come uno scarto.
L’uguaglianza e la dignità meritano ogni lotta.