Le molte, troppe tragedie che si consumano sul lavoro, ma anche la situazione economica e sociale di una regione che sconta le conseguenze di cambiamenti epocali. Sono stati questi i temi principali intorno ai quali si è sviluppato il confronto tra le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e Mons. Davide Carbonaro, Arcivescovo Metropolita di Potenza, Marsico Nuovo e Muro Lucano. Conversando con i giornalisti, Mons. Carbonaro ha richiamato il recente appello lanciato dalla Conferenza Episcopale di Basilicata alle istituzioni e ai cittadini lucani: «Le parole di questa giornata sono quelle dell’appello che abbiamo lanciato come vescovi della Basilicata: vogliamo che l’attenzione alla persona, al bene comune, all’amore per questa nostra terra sia rispettato in tutti gli ambiti, dalla Chiesa ma anche dalla politica», sottolineando «la fatica che deve affrontare chi vuole costruire qualcosa nella nostra terra, una terra che ha tutte le potenzialità e possibilità per lo sviluppo».
Tuttavia, a occupare le pagine di cronaca sono ancora le persone che perdono la vita sul lavoro: «È una piaga gravissima che segna il cuore della nostra umanità», ha detto Mons. Carbonaro, sollecitando maggiore attenzione e responsabilità, e scelte etiche che «devono essere fatte perché sia tutelato il mondo del lavoro e siano tutelate le persone». In una società impaurita e disorientata assume così ancora più valore il messaggio profondo che è alla base del Natale: «Il vangelo ci racconta di una famiglia che scappa, che emigra, che arriva in una città grande come Gerusalemme, bussa alla porta e non trova risposta. C’è comunque qualcuno che accoglie perché l’umanità si fa spazio anche nel cuore di chi ha la possibilità di accogliere. Questo è il cuore non solo del vangelo – ha rimarcato Mons. Carbonaro nel suo intervento – ma è il cuore dell’umanesimo, questo umanesimo cristiano che segna anche le nostre scelte sociali e politiche. È questo il cuore del messaggio che la Chiesa vuole dare».
Un messaggio che i sindacati confederali intendono raccogliere per dare uno sbocco sociale a quella straordinaria mobilitazione dei mondi vitali richiamata dai vescovi lucani. «Il sindacalismo confederale lucano si è preso sulle spalle la responsabilità di fare proposte, di aprire un confronto con le istituzioni a tutti i livelli perché è solo con il dialogo che si possono affrontare le sfide di un presente sempre più complesso», ha detto in apertura il segretario generale della Cisl Vincenzo Cavallo. «Serve un cambio di passo della politica e delle politiche che devono saper guardare oltre il presente e immaginare una strategia di medio lungo periodo per dare un futuro ai nostri giovani, per dare servizi di qualità ai nostri anziani, per restituire ai lucani il diritto a sognare un futuro migliore nella propria terra. L’appello dei vescovi lucani è un invito che intendiamo raccogliere e fare nostro per immaginare anche una nuova politica, una politica più vicina ai bisogni delle persone, una politica che dialoga in modo serio e responsabile con le forze sociali».
«Il sindacato è lo specchio fedele di una società, quindi anche la missione sindacale deve evolversi con i tempi», ha aggiunto il segretario generale della Cgil Fernando Mega sottolineando che «il messaggio della Conferenza Episcopale lucana è un messaggio molto attuale. Il sindacato ha una missione laica ma molto attenta alle nuove povertà. Noi dobbiamo andare oltre il racconto di parte e avere la consapevolezza che siamo in un momento complicato, che i nuovi bisogni hanno una necessità anche sindacale di risposte diverse, che non sono più risposte competitive ma risposte su come affrontare in modo serio e concreto una difficoltà sociale che non eguali». Parlando di sicurezza sul lavoro, Mega ha evidenziato che «le tragedie vanno oltre il rischio insito in alcuni settori e sono anche il risultato di una legislazione che favorisce i contratti a cascata e le catene di appalti e subappalti dove la sicurezza diventa solo una voce di costo».
«Nell’incontro con Mons. Carbonaro – ha detto il segretario generale della Uil Vincenzo Tortorelli – abbiamo evidenziato che questo Natale è segnato dalle stragi di lavoratori sui posti di lavoro. Il valore della vita e la dignità del lavoro sicuro e non precario sono perciò priorità che intendiamo condividere con la Chiesa lucana e che trovano riferimento nel recente messaggio della Cei. Per quanto ci riguarda come Uil ci confrontiamo costantemente con la Caritas che con i suoi rapporti aggiornati testimonia la diffusa povertà specie tra le famiglie operaie. Il crescente disagio sociale insieme al rischio di perdita di lavoro per migliaia di lavoratori sono le nostre preoccupazioni condivise dalla Cei che ci vedono impegnati nella prosecuzione della mobilitazione avviata in occasione dello sciopero generale, insieme alla Cgil, del 29 novembre scorso».