I dati diffusi recentemente sullo stato di salute del comparto artigiano in Basilicata, infatti, ci indicano che occorre mettere subito in campo un grande programma straordinario di durata pluriennale in grado di ridare slancio economico, competitività e dignità sociale ad un comparto economico dimenticato negli anni.
È questo il commento di Leo Montemurro, presidente regionale CNA. Negli anni, commenta Montemurro, non mi sono mai posto il problema di quante siano state le imprese artigiane che hanno cessato l’attività, in quanto il vero tema è quello di quali azioni noi mettiamo in campo per assicurare un sostegno efficace e duraturo nel tempo a quelle imprese che ce l’hanno fatto e che continuano, nonostante, le mille difficoltà ad operare. Con questo non voglio dire che non sia un tema importante il numero delle imprese che cessa perché so molto bene che dietro ogni impresa cessata ci sono delle persone, ci sono delle famiglie alle quali bisogna assicurare un sostegno economico per evitare che certe situazioni di difficoltà sfocino in tragedie come quelle cui abbiamo assistito negli anni passati, ma sono personalmente persuaso che per quanto concerne le imprese artigiane in Basilicata vada messo in campo uno straordinario, urgente ed indifferibile programma di sostegno su base regionale con la collaborazione fondamentale delle associazioni di categoria.
I tre cardini su cui impostare il predetto programma sono sono i seguenti:
• primo cardine è quello dell’innovazione, bisogna sempre più spingere le nostre imprese ad essere al passo con i tempi soprattutto sul versante dell’utilizzo della tecnologia digitale in primis perché, sarà anche vero che la tecnologia sottrae posti di lavoro, ma ormai è ampiamente dimostrato che ne crea anche e molti più di quanto si possa pensare. Per quanto riguarda poi gli artigiani, soprattutto quelli legati ai mestieri tradizionali, l’innovazione non fa altro che aggiungere competitività ad attività già perfettamente riconoscibili ed uniche, ampliandone i confini geografici nei quali far conoscere le proprie produzioni di eccellenza.
• Il secondo cardine è quello dell’aggregazione, ovvero bisogna favorire operazione di dialogo economico e di partnership tra le nostre piccole imprese ed anche in questo particolare settore le associazioni possono ancora una volta svolgere un ruolo importante di mediazione, di facilitatore e di guida di questi processi. Penso a progetti di rete specifici per il comparto artigiano da non confondersi più con altri programmi destinati a soggetti di dimensioni più grandi e dalle caratteristiche diverse; quindi programmi specifici e ben riconoscibili per il mondo dell’artigianato. Al riguardo occorre dire, per onestà intellettuale, che gli ultimi interventi della Regione Basilicata, di cui va dato atto all’assessore alle Attività produttive Roberto Cifarelli, non possono da soli colmare un vuoto di vent’anni soprattutto un vuoto di pianificazione e di programmazione di azioni di sviluppo rispetto ad un settore ad oggi ancora importante, considerate le oltre diecimila imprese iscritte nei registri camerali di Matera e Potenza.
• Ultimo cardine, non per importanza, su cui puntare, è l’internazionalizzazione che può sembrare non alla portata di tutte le nostre piccole imprese, ma che con una azione duratura nel tempo su base triennale potrebbe spingere tante piccole imprese ad oggi non presenti sui mercati extraregionali – nazionali ed internazionali – ad avviarsi su questa strada; azioni che devono essere semestralmente monitorare per verificare il raggiungimento degli obiettivi. Quindi è necessario che l’efficienza di questo sostegno venga validato in tempi ravvicinati, volta per volta. Inutile ribadire che azioni ambiziose come quest’ultima che pone al centro delle proprie attività le imprese più competitive, quelle che io amo definire i “campioni invisibili” è possibile solo con il concreto coinvolgimento delle Associazioni di categoria del comparto artigianale
In conclusione, afferma Montemurro, affinché tutto ciò sia possibile, la premessa necessaria e indispensabile, è che venga riconosciuta alla specificità del settore artigiano, la sua potenzialità di creare ricchezza e venga assicurata allo stesso pari dignità rispetto ad altri comparti produttivi che in questa Regione negli ultimi anni hanno potuto contare su un sostegno maggiore nell’ordine di centinaia di milioni di euro.