“L’Ugl esprime cordoglio per il lutto che ha colpito la comunità lauriota per l’incidente sul lavoro di martedì che ha provocato la terribile morte di Carmine Giacoia, 51 anni nei pressi della stazione ferroviaria di Joppolo (Vibo Valentia) violentemente colpito in testa da un tubo ad alta pressione improvvisamente scoppiato. La tragica morte di questo lavoratore riporta al centro l’importanza della sicurezza sul lavoro. Non soltanto per l’obbligo di rispettare le norme di legge ma soprattutto come fattore decisivo della qualità del lavoro. Non vorremmo mai apprendere tali notizie come questa, come uomini, come lavoratori e come sindacalisti, ci colpiscono e ci amareggiano profondamente”.
Queste le parole di Giuseppe Palumbo e Pino Giordano, rispettivamente segretari provinciali dell’Ugl di Potenza e di Matera congiuntamente esprimono a termine della cerimonia funebre svolta a Lauria nella Parrocchia S. Giacomo Apostolo Maggiore.
“La rabbia, lo sdegno ed l’amarezza precedentemente espressi sul fatto accaduto, si aggiungono adesso al dolore per il nefasto epilogo. Carmine Giacoia lascia, oltre la moglie,2 figli adolescenti. Indagini accurate, svolte dagli organismi competenti, devono chiarire dinamiche e responsabilità; la cultura della prevenzione deve raggiungere l’obbiettivo ‘Infortuni 0’. Purtroppo il nostro territorio paga un tributo troppo alto in termini di infortuni sul lavoro; come Ugl intendiamo rimarcare l’importanza della prevenzione e delle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro, che devono essere un obiettivo condiviso e sostenuto dall’attenzione e dalla collaborazione di tutte le parti interessate. In materia di sicurezza, la profonda crisi che ha colpito il Paese e soprattutto il sud d’Italia dal 2008 in poi ha portato, di fatto, ad un disinvestimento generale nella prevenzione lavorativa, situazione non tollerabile e da contrastare in maniera sempre più netta. Impossibile rimanere indifferenti di fronte a drammi di questo tipo; vicinanza umana alla famiglia e – concludono Palumbo e Giordano – sostegno al lavoro delle istituzioni che avranno il compito di chiarire l’esatta dinamica dell’incidente punendo pesantemente chi ha sbagliato facendo chiarezza sull’accaduto accertando la verità nella maniera più dettagliata possibile. Giacoia era al suo secondo giorno di lavoro nel cantiere a Joppolo. Insistere sulla prevenzione ad ogni livello, un impegno che riguarda tutti mentre si parla di robot pronti a sostituire gli operai. Si continua a morire sui cantieri, soprattutto perché la formazione rimane, spesso, solo sulla carta e, a causa della crisi, le imprese hanno sempre meno fondi da investire in sicurezza: ciò non è accettabile”.
“E’ qualcosa d’impensabile che nel 2018, anno in cui secondo gli ultimi dati dell’Inail ad oggi, sono già stati circa 500 i morti sul lavoro di cui solo quattro ieri. Dati Ugl, illustrano fra gennaio e agosto un record negativo e veramente drammatico per l’Italia. Adesso basta, decisamente troppe: serve un impegno forte del governo incentivando formazione e corsi che guardino agli incidenti avvenuti e alle peculiarità del territorio”.
Forte è la denuncia del Segretario generale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera per il quale, “la federazione non smetterà di sensibilizzare la propria classe dirigenziale affinché sia indelebile per tutti i lavoratori e scuotendo le coscienze dei titolari delle aziende che forte deve essere il pensiero quotidiano del ‘Lavorare per vivere’. Non ci fermeremo – prosegue Spera – alle iniziative attraverso l’installazione di 1.029 sagome bianche tenute il I° maggio in tutt’Italia, il 23 giugno c.a. in piazza Duomo a Milano e a Marcinelle, in Belgio, commemorando le 262 vittime, tra le quali i 136 italiani che persero la vita nell’incendio in miniera, l’8 agosto del 1956 in cui l’Ugl ha ricordato i morti sul lavoro del 2017. Nei primi 8 mesi del 2018 – conclude il segretario, Spera -, si sono registrati circa 500 decessi, un bollettino da guerra, un dato spaventoso, tristemente impressionante a cui non ci dobbiamo abituare. Chiediamo l’intervento del governo poiché a nostro avviso in tutti i decessi verrebbe meno il rispetto delle norme sulla sicurezza, cosa che nel 2018 è qualcosa di ‘impensabile’. Per l’Ugl bisogna ‘Lavorare per vivere’ e non ‘Lavorare per morire’”.