La morte di un operaio di una delle aziende dell’indotto Fiat di San Nicola di Melfi ci porta a discutere nuovamente della necessità di avere un presidio sanitario di pronta emergenza all’interno dell’area industriale di Melfi. Eppure, stando a quanto affermò nell’ottobre 2011 l’assessore regionale alla Sanità Attilio Martorano, quel presidio dovrebbe essere già attivo. A confermare che le parole di Martorano sono cadute nel vento c’è la dichiarazione dello stesso direttore del Dires Basilicata, il dottor Libero Mileti, il quale spiega che l’ambulanza chiamata per soccorrere l’operaio ha impiegato 15 minuti per giungere da Melfi. Ne deduco che non era sul posto. Ci sono poi le istanze dei sindacati che tornano a chiedere con forza un presidio sanitario con defibrillatori, nella zona industriale più rappresentativa della Basilicata. Eppure nel 2011 l’assessore Martorano affermava (e cito testualmente): “La postazione territoriale di soccorso, con ambulanza base, infermiere professionale e autista soccorritore ubicata all’interno della Sata di Melfi ha ripreso regolarmente, già da lunedì 4 ottobre (2011) il proprio servizio”. Sono passati quasi due anni e da allora, e cioè ottobre 2011 a quanto pare non è stato istituito un presidio sanitario di 118 all’interno dell’indotto. Le bugie hanno le gambe corte. E soprattutto possono nuocere gravemente ai cittadini.
Lug 20
Parla proprio un rappresentante di quella parte politica che ha fatto di tutto per abolire la sicurezza sul lavoro