Antonio Giovanni Andrea Fedele, presidente dell’albo dei tecnici della prevenzione di Basilicata in una nota esprime alcuni riflessioni sul ruolo dei tecnici della prevenzione sui sicurezza dei luoghi di lavoro a seguito della morte dell’operaio nella zone dei Laghi di Monticchio. Di seguito la nota integrale.
Gli angeli invisibili della sicurezza sul lavoro.
La morte dell’operaio forestale nella zona dei laghi di Monticchio, avvenuta nei giorni scorsi, ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica la materia della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sul posto dell’incidente mortale sono intervenute personale delle forze dell’ordine e alcuni Tecnici della Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza che hanno svolto il loro lavoro di accertamento dei fatti accaduti.
Il lavoro del Tecnico della Prevenzione, che si occupa di sicurezza, è spesso poco conosciuto dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica e di alcune amministrazioni pubbliche.
Sono, in buona sostanza, gli angeli invisibili della sicurezza sul lavoro.
Infatti, sono talmente invisibile che nemmeno le Direzioni Strategiche delle Aziende Sanitarie Locali e dell’ARPAB si accorgono di loro considerato che le dotazioni organiche di detti enti pubblici testimoniano una grave carenza dei professionisti in questione.
E’ un lavoro complesso quello che svolgono i Tecnici della Prevenzione i quali hanno nel loro bagaglio professionale competenze tecniche, giuridiche, relazionali e di comunicazione, ma anche umane e di gestione delle emozioni per le diverse situazioni, spesso drammatiche, con cui gli operatori si confrontano quotidianamente.
La scrivente Commissione d’Albo, recentemente costituita a seguito dei risultati delle ele-zioni che si sono svolte dal 14 al 16 dicembre 2019, è preoccupata del fatto che fra qualche giorno dall’ultima tragedia il fenomeno delle morti sul lavoro possa cadere nel dimenticatoio e sarà accompagnato da tanti buoni propositi da parte di istituzioni pubbliche e private tesi a fare in modo che il fenomeno non si ripeta.
Perciò, occorre stabilire come i vari soggetti attuatori della sicurezza sui luoghi di lavoro devono cooperare per salvaguardare al massimo l’integrità psico-fisica delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le competenze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro sono esercitate da vari soggetti : Stato, Regioni, datori di lavoro e loro consulenti, lavoratrici/lavoratori.
La parcellizzazione di dette competenze non aiuta ad individuare una strategia comune per ridurre al minimo il rischio all’esposizione ai pericoli presenti in tutti i luoghi di lavoro.
Fra gli Enti pubblici dotati di competenze sulla materia in discussione la Direzione del La-voro e le Aziende Sanitarie Locali sono quelle ai quali il legislatore ha delegato poteri e competenze più pregnanti.
Le competenze e i poteri, però, si materializzano con le risorse umane e strumentali che garantiscono elevati livelli quali/quantitativi nella prevenzione di infortuni sul lavoro e di malattie professionali.
A questo proposito occorre sottolineare che mentre assistiamo ad una escalation di incidenti sul lavoro a livello nazionale, contemporaneamente il servizio sanitario pubblico regionale (Aziende Sanitarie) riduce la dotazione organica di Tecnici della Prevenzione.
Infatti, nei piani annuali e pluriannuali delle assunzioni delle Aziende Sanitarie Locali di Matera e Potenza è prevista l’assunzione di pochissimi Tecnici della Prevenzione, insuffi-cienti a colmare la grave carenza che si è aggravata con gli ultimi pensionamenti.
Detta figura professionale è sempre in trincea nella vigilanza sui luoghi di lavoro e nelle attività di formazione/informazione rivolte ai lavoratori e ai datori di lavoro.
Nel mentre si verifica un intasamento di dirigenti nelle strutture del servizio sanitario regionale di Basilicata, si nota una cronica e grave carenza di personale ispettivo del comparto sanità.
Occorre invertire la rotta dotando i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie regionali di un numero maggiore di Tecnici della Prevenzione, adeguato a soddisfare le esigenze di controllo sulle tantissime attività produttive presenti sul territorio regionale che spesso non vengono ispezionate a causa dell’insufficiente numero di personale ispettivo.
Un contributo ad una maggiore valorizzazione del personale ispettivo è stato fornito dalla istituzione dell’Albo professionale dei Tecnici della Prevenzione che è divenuto, per fortuna, una realtà grazie all’attività dell’ultimo scorcio della passata legislatura del nostro Parlamento.
I Tecnici della Prevenzione della Basilicata vogliono incrementare il loro contributo alla realizzazione del sogno di vedere ridotto, a numeri vicino allo zero, i rischi derivanti dall’attività lavorativa.
La Commissione d’Albo vuole avviare un proficuo rapporto con i vari organi della Regione Basilicata teso ad instaurare un dialogo costruttivo fra le associazioni di categoria e i rappresentanti del popolo lucano per costituire un sistema di relazioni scientifiche e sociali finalizzate a costruire una rete permanente di soggetti che sentono il dovere di dare il proprio apporto giornaliero alla prevenzione di infortuni sul lavoro e di malattie professionali.
Attendiamo con pazienza una convocazione degli organi regionali per spiegare loro le ra-gioni e le passioni che animano l’attività quotidiana dei Tecnici della Prevenzione.
Detta figura professionale è individuata dalle norme come il principale soggetto posto a presidio dell’integrità psico-fisica delle lavoratrici e dei lavoratori.
Inoltre, svolge un importante ruolo in materia di sicurezza alimentare e nell’ambito delle attività di igiene e di sanità pubblica.
Anche in questi ultimi settori le carenze di organico di Tecnici della Prevenzione nei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie regionali si ripercuotono negativamente sui livelli essenziali di assistenza da garantire alla popolazione.
Perciò, chiediamo all’Assessore alla Salute della Basilicata di convocare al più presto l’Osservatorio delle Professioni Sanitarie anche al fine di approfondire la tematica delle modalità di attuazione delle norme emanate per consentire il funzionamento degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie.