Morti sul lavoro, Summa (Cgil Basilicata): “Tre vite spezzate in poche ore in Italia, una strage senza fine. Servono interventi immediati. La Regione Basilicata riattivi l’Osservatorio regionale sugli infortuni e le malattie professionali dando immediata attuazione alle disposizioni della legge regionale 27 del 18 dicembre 2007 in materia di monitoraggio del fenomeno infortunistico e misure per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro”. Di seguito la nota integarle.
“In poche ore in Italia sono morti tre lavoratori a causa di incidenti nei luoghi di lavoro. Siamo di fronte a una strage infinita che richiede interventi precisi e improrogabili”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Ne 2021 i morti sul lavoro sono stati 1221 – continua Summa – più di tre al giorno. Vite spezzate dall’assenza di quella che dovrebbe essere l’ordinarietà, ovvero la sicurezza sui luoghi di lavoro. E invece assistiamo tutti i giorni a un vero e proprio bollettino di guerra. Da nord a sud del Paese, bisogna potenziare il sistema dei controlli e combattere la precarietà. La salute e la sicurezza non possono essere considerate un costo dalle aziende ma un investimento. Chiediamo che venga introdotto un sistema di patente a punti e una legge che affronti il tema dell’appalto e del subappalto anche nel privato e non solo nel pubblico. La formazione non può essere un modo per mascherare lo sfruttamento sul lavoro ma un diritto permanente, non solo mentre si studia”.
Il segretario della Cgil lucana torna a sollecitare un impegno concreto delle istituzioni, a partire da quelle locali: “Sono mesi che chiediamo di riattivare l’osservatorio regionale sugli infortuni e le malattie professionali dando così immediata attuazione alle disposizioni della legge regionale 27 del 18 dicembre 2007 – prosegue Summa -. Una legge allora condivisa e fortemente voluta per conferire effettività al principio della tutela e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro attraverso una serie di azioni positive che si muovono sostanzialmente su due filoni: osservazione permanente del fenomeno degli infortuni sul lavoro e formazione diffusa delle conoscenze dei rischi e delle misure atte a prevenire le conseguenze dannose, capace di coinvolgere. Gli strumenti legislativi ci sono da anni e necessitano solo di essere attuati. Non c’è altro tempo da perdere”, conclude il segretario generale della Cgil lucana.
Potenza, 1 febbraio 2022