Dopo aver lavorato per due giorni nelle campagne del Metapontino, un gruppo di giornalisti e video operatori internazionali sta operando in Sicilia per documentare la crisi delle aziende agricole italiane e il ruolo della commercializzazione e della GdO.
Focus e spunto dell’inchiesta (che sarà pubblicata, fra l’altro, nelle prossime settimane su Der Spiegel, il prestigioso giornale tedesco) sono le denunce avanzate da Altragricoltura negli anni scorsi in diverse zone dell’Italia Meridionale ed, in particolare, le iniziative assunte nel Metapontino contro il trust commerciale sui prodotti agricoli e la forte iniziativa in Sicilia che ha portato in tribunale la LIDL a rispondere per il suo ruolo nella vicenda di Maurizio Ciaculli accusata di pratiche commerciali scorrette. Maurizio Ciaculli, agricoltore di Vittoria e Presidente del Movimento Riscatto in Sicilia, è vittima di minacce, attentati e ritorsioni da diversi anni ed è la punta avanzata di una iniziativa di denuncia dell’intreccio fra le pratiche commerciali scorrette e i poteri economici, speculativi e mafiosi che continuano ad estendere il controllo sulle filiere agroalimentari accumulando grandi guadagni mentre agli agricoltori crolla il prezzo al campo ed ai cittadini aumentano i prezzi e l’insicurezza alimentare.
La LIDL (di proprietà tedesca) è una delle più importanti catene di distribuzione in Europa e proprio sul ruolo e le pratiche della grande distribuzione organizzata (GdO) e dell’intermediazione commerciale si stanno concentrando le attenzioni degli agricoltori riuniti nel Movimento Riscatto che, per bocca di Gianni Fabbris (coordinatore di Altragricoltura e di Riscatto) ricorda come “venticinque anni fa il valore aggiunto che si produceva negli scambi agroalimentari veniva distribuito secondo la formula di 1/3 ai produttori, 1/3 ai trasformatori ed 1/3 alla commercializzazione, oggi, mentre crollano i prezzi al campo, la commercializzazione accumula i 2/3 del valore aggiunto mentre tutti gli altri attori della filiera si dividono meno di un terzo”.
“Tutto questo” ricorda Altragricoltura “non è un processo naturale ma il frutto dell’omologazione acritica italiana ai dettati della speculazione finanziaria, del venire meno del ruolo e della funzione di controllo delle istituzioni e della politica e della capacità delle lobbies di influenzare e corrompere il sistema legislativo ottenendo grandi regali con leggi e norme che rendono legali pratiche speculative”.
“L’intreccio fra il venire meno del ruolo delle istituzioni, l’azione delle lobbies e le pratiche del trust commerciale produce una miscela esplosiva se” ricorda ancora Gianni Fabbris “lo stesso Ministro degli interni nella sua relazione al Parlamento di cinque anni fa sullo stato dell’Ordine e Socurezza in Basilicata, ricorda com e il più grande rischio di penetrazione dei poteri criminali stia negli effetti delle azioni di trust commerciale sull’ortofrutta”.
Da tempo Altragricoltura sviluppa una campagna contro lo “Sciacallaggio sociale” per svelare e smascherare come la crisi delle aziende agricole produttive si accompagni alle fortune di speculatori di vario genere che hanno sempre più la capacità di accumulare risorse. In questo quadro la speculazione commerciale è, sicuramente, fra i più agguerriti protagonisti dell’azione di svuotamento dei diritti del lavoro, della capacità di fare reddito delle aziende e dei diritti dei consumatori.
Di fronte a questa situazione occorre una forte iniziativa culturale, sociale, economica e istituzionale per restituire agli scambi commerciali regole trasparenti, applicazione di norme sempre più inevase e inattuate che punti a redistribuire secondo criteri etici e di giustizia il valore aggiunto prodotto nelle filiere.
Diverse sono le iniziative messe a punto da Altragricoltura, dal Movimento Riscatto e dalla Rete dei Municipi Rurali nelle scorse settimane con l’obiettivo di incidere sulla commercializzazione dei prodotti agroalimentari e per chiamare gli agricoltori, i braccianti, i cittadini, gli operatori corretti del commercio e le istituzioni allo sforzo di restituire trasparenza agli scambi e redistribuirne gli utili.
Fra queste la definizione di un “Contratto Etico e Trasparente” su cui chiedere alle istituzioni regionali e nazionali di aprire tavoli di confronto con la commercializzazione, un pacchetto di proposte alle regioni perchè in seriscano nei PSR vincoli per l’accesso ai fondi che incidano sulla trasparenza, un accordo con alcune reti di distribuzione già sensibili per cominciare ad attuarli, una campagna di informazione ai cittadini italiani ed europei sul ruolo e sui rischi della speculazione commerciale.
Nell’assemblea pubblica di mercoledi 30 agosto presso il Presidio della Serra in Piazza Gramsci a Vittoria, verranno presentate le proposte e le prime tre iniziative in programma: un due giorni nazionale a Vittoria sulla Trasparenza degli scambi commerciali da tenere entro l’autunno, una iniziativa a Berlino (in uno dei più famosi ristoranti italiani in Germania) per dibattere dell’inchiesta che sarà pubblicata da Der Spieghel, un incontro in Puglia con alcune reti di ditribuzione per attuare un contratto etico, la richiesta alle Regioni (a iniziare da Sicilia e Basilicata) di un tavolo per discutere della trasparenza della commercializzazione e definire possibili azioni di democratizzazione.