Martedì 9 ottobre 2012 alle ore 11,30 presso il Mulino Alvino la Società COGEM spa presenterà in conferenza stampa il programma di riqualificazione dell’area che comprende l’ex mulino di via San Vito.
Ance Matera: “Bene il permesso a costruire per Cogem SpA.”
“Il rilascio del permesso a costruire relativo alla riqualificazione dell’area urbana del Mulino Alvino di Matera/via Dante riporta finalmente la vicenda nell’alveo della normalità e del rispetto della vigente legislazione normativa, salvaguardando il diritto degli imprenditori a “fare impresa” e consentendo all’azienda COGEM Spa di avviare i lavori, per restituire la predetta area urbana, dopo anni di incuria e di mancata progettualità, a condizioni di decoro”.
È quanto ha dichiarato, con viva soddisfazione, il Presidente della Sezione Costruttori Edili ANCE MATERA di Confindustria Basilicata, Giovanni Maragno, che, nei giorni scorsi, aveva sollevato i contorni paradossali che avevano accompagnato la vicenda, con il rischio di gravi conseguenze economiche ed occupazionali per l’impresa.
“La determinazione del Comune di Matera, nel pieno rispetto del vigente quadro normativo e regolamentare, rappresenta pertanto il logico e naturale epilogo, che consente all’impresa Cogem Spa di realizzare una idea progettuale di grande qualità, che, con un cospicuo investimento interamente finanziato da capitali privati, avrà un benefico effetto propulsivo per l’intera filiera del comparto edile del territorio, nel momento di particolare crisi che investe il mercato delle costruzioni”.
Un plauso al Dirigente, ing. Franco Tataranni, che, nel nuvolo di polemiche sollevatesi, ha saputo valutare tecnicamente la questione e procedere al rilascio di quanto per legge consentito.
Ance Matera
Matera, 6 ottobre 2012 – A seguito di attenta ed approfondita verifica degli aspetti giuridico amministrativi, il Dirigente del Settore Governo del Territorio del Comune di Matera ha provveduto al rilascio del permesso a
costruire a favore della società Cogem per l’intervento di recupero e riqualificazione dell’area urbana del “Molini Alvino” e delocalizzazione dei volumi demoliti per la realizzazione di un complesso residenziale con locali commerciali e sistemazione delle aree limitrofe in via Dante ai sensi dell’art. 5 commi 9 e seguenti della L. 106/2011 “Prime disposizioni urgenti per l’economia” in assenza di apposita legislazione regionale. Sin qui la nota del Comune di Matera.
Dopo l’annuncio del permesso a costruire assegnato all’impresa Cogem si registra il duro commento da parte del segretario della Lista Stella Francesco Santantonio in merito alle scelte assunte dal sindaco di Matera Salvatore Adduce.
TRASPARENZA, CHIAREZZA E TEMPI CERTI
Credevamo di essere stati sin troppo chiari durante l´ ultimo consiglio comunale prima di votare la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Non siamo interessati ad entrare in giunta al comune di Matera
Questo, però, non ci esime dall´ obbligo che abbiamo, rispetto alla città ed ai nostri elettori, di valutare, di volta in volta i provvedimenti che, bontà sua, il Sindaco deciderà di sottoporre alla verifica ed approvazione del Consiglio Comunale.
Abbiamo più volte esplicitato il nostro ruolo: votare favorevolmente esclusivamente i provvedimenti di interesse della Città.
Per questo non condividiamo assolutamente le esternazioni del Sindaco che, riducendo la crisi politica al comune di Matera come una classica mancanza di accordo nella spartizione cencelliana, ci classifica come questuanti alla sua porta in attesa di essere accontentati.
Pur se le richieste di rappresentanza in Giunta, sollecitate dalle altre forze politiche che hanno contribuito alla sua elezione, le riteniamo assolutamente legittime in un contesto di democrazia consolidata, riteniamo opportuno, per la nostra lista civica, essere fuori dalla Giunta Adduce, per le responsabilità che questa amministrazione ha maturato sinora e perché non rileviamo, purtroppo, segnali di cambio di rotta.
Le ultime vicende urbanistiche, conseguenti alla applicazione della legge 106/11, sono una ulteriore conferma che c´è una volontà pervicace di escludere il consiglio comunale dalle sue prerogative e dai suoi compiti istituzionali.
La responsabilità principale ricade sul governo regionale che non ha voluto emanare, unica in Italia, la legge regionale che avrebbe regolamentato l´ applicazione della legge 106/11 ed avrebbe evitato che si generasse la confusione e la tensione amministrativa attuale.
Non possiamo sottacere il sospetto che Piano Casa 1 , che aveva l´ obbligo di realizzare il 40% di edilizia sociale a favore dei ceti meno abbienti ed i cui progetti avrebbero dovuti essere tutti sottoposti alla approvazione del consiglio comunale, sia stato artificiosamente bloccato per aprire un´ autostrada alla applicazione forzata della legge 106/11, consentendo varianti urbanistiche a favore della sola edilizia residenziale, peraltro senza la approvazione del consiglio comunale, penalizzando, ancora una volta, la fascia dell´ edilizia sociale.
Questa è una regione dove ogni azione pubblica è governata dalla ingerenza della politica, ogni piccolo o grande intervento che rivesta un carattere di coinvolgimento della pubblica amministrazione ha sempre, sempre, sempre il controllo del sistema dei partiti. Questo è un territorio dove ogni foglia è soggetta al controllo del partito regione, cioè del partito del sindaco.
Perciò non possiamo credere che il sindaco abbia subito i guasti prodotti dalla mancata approvazione della legge regionale, che avrebbe regolamentato l´ applicazione della legge 106/11, non abbiamo rilevato alcun segnale del sindaco che si sia armato di corazza e spada per difendere il territorio della città, che lo ha eletto primo cittadino, dall´assalto alla diligenza della urbanistica senza regole.
Siamo tutti grandi e vaccinati per credere ancora alle favole delle sue dichiarazioni ” io non posso nulla, il tutto è nelle mani e nel potere del dirigente”, scaricando sul dirigente, da lui stesso nominato, la responsabilità di approvare varianti urbanistiche con il rilascio di permessi a costruire anche su aree soggette a cambi di destinazione da verde ad edilizia abitativa.
Non crediamo nella buona fede del Sindaco perché conosciamo la storia di questa regione e del suo partito che controlla tutto.
Ci preoccupa che il Sindaco, eletto anche con i nostri voti, non abbia avuto la minima sensibilità di allertare il consiglio sul pericolo insito nella legge 106, nel rischio di saccheggio della città, nel pericolo che, perdendo il controllo delle varianti ” obbligatorie” approvate dal dirigente, la politica cittadina fosse ormai relegata a spettatrice inerme e impotente, ma sempre comunque responsabile oggettiva, nei confronti della città, dei guasti che l´ assalto alla diligenza avrebbe creato sulla vivibilità della città.
Non riproponiamo tutto quanto non fatto da questa amministrazione, ma non siamo più disposti ad accettare che la politica cittadina sia costruita al 6° piano di palazzo di città, in una vera oligarchia di cui tutti sanno e di cui parlano in piazza ma in pochi hanno il coraggio di contrastare e di denunciare.
Si assiste, impotenti, alla caduta verticale della trasparenza che ha abbandonato da tempo questa amministrazione, i potenziali conflitti di interesse che coinvolgono il capo di gabinetto, coordinatore dei dirigenti tra cui anche l´ avvocato dell´ ente che difende il comune costituitosi parte civile contro lo stesso braccio destro del sindaco.
Non è un atto di accusa, solo facciamo rilevare la inopportunità che sussista questa condizione di imbarazzante potenziale conflitto di interessi.
E che dire del permesso a costruire che sarebbe stato emesso, sempre secondo una applicazione discutibile tutta da verificare della legge 106/11, a favore di un consigliere di maggioranza e che avrebbe consentito il cambio di destinazione da edilizia scolastica ad edilizia abitativa, in un area che non presenta i caratteri di degrado, condizione base per l´ applicazione della legge citata.
Per avere chiarezza ed evitare gli scontri politici avevamo proposto ufficialmente al dirigente, in commissione urbanistica, di munirsi preventivamente del parere dell´Avvocatura dello Stato o dell´ANCI, ma questo preciso indirizzo è stato disatteso.
Chiederemo di istituire una apposita commissione consiliare di inchiesta sulla verifica del rispetto delle procedure adottate dal Segretario Generale e dal dirigente all´ urbanistica per i permessi a costruire già rilasciati, valutando i pareri a corredo dei permessi, pareri richiesti in commissione urbanistica e mai messi a disposizione dei consiglieri.
Invitiamo il Sindaco a fare chiarezza sui lati bui della sua amministrazione, presentando in Consiglio comunale gli argomenti a sua difesa ed il programma sino a fine mandato, tale che riprenda tutte le cose non fatte in questi due anni e mezzo e supporti tutto questo con un dettagliato crono programma.
Si impegni a dirci entro quanto tempo intende attuare quanto promesso in campagna elettorale e stipuli un patto con la città ed il Consiglio comunale: faccia chiarezza sui veri o presunti conflitti di interesse che stanno interessando la sua amministrazione e si impegni, nel caso non rispetterà il primo appuntamento del programma da attuare da oggi in poi, a rimettere il mandato al giudizio dell´ elettorato.
Ci preoccupa, quindi, che, con questi precedenti, la deriva amministrativa sia ormai inarrestabile, per cui l´ unica strada possibile potrebbe essere quella di ridare voce all´ elettorato, tornando tutti a casa per ripristinare le regole certe ed uguali per tutti.
Ne guadagnerebbe il sindaco in credibilità ed autorevolezza e la città tutta in opportunità, trasparenza e senso di giustizia.
Coordinatore Lista Stella Francesco
In merito alla decisione assunta dal Comune di Matera sul mulino Alvino e l’area verde antistante il quartiere INA CASA di Villa Longo riceviamo e pubblichiamo di seguito le proposte dei residenti e delle associazioni Città Plurale – Legambiente –Mutamenti a Mezzogiorno.
Cosa chiediamo all’Amministrazione comunale:
– prima di ogni decisione, il coinvolgimento degli abitanti del quartiere di Villa Longo, che siano loro a decidere il futuro dell’area Verde antistante il proprio quartiere;
– prima di ogni decisione, un confronto serio con i cittadini portatori di interessi collettivi;
– che sia il Consiglio comunale a discussione, esaminare, controdedurre e autorizzare il rilascio del permesso a costruire richiesto dall’impresa.
Cosa proponiamo alla città
– proponiamo che il progetto di valorizzazione del mulino Alvino non sia condizionato dalla necessità della rendita di recuperare volumi da abbattere e de-localizzare; suggeriamo ai progettisti incaricati per il recupero del mulino Alvino di affidare la valutazione degli abbattimenti ad esperti di archeologia industriale (p.e. all’AIPAI l’associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale);
– proponiamo che i volumi industriali da trasferire siano localizzati nelle due aree di completamento già indicate dall’impresa e adottate dal Consiglio comunale con deliberazione n.23 del 1aprile 2011 nell’ambito della procedura “piano casa1” ( Ecopolis e Serra Rifusa, capacità edificatoria pari a circa 300 alloggi);
– proponiamo la sistemazione dell’area verde di via Venezia antistante il quartiere INA Casa di Villa Longo, riconoscendo all’impresa un indice perequativo di base così come stabilito dal pianificatore del PRG nella proposta di Regolamento Urbanistico2010 (Uet 0,18), necessario per la cessione dell’area al Comune.
La candidatura di Matera 2019 capitale europea della cultura necessita di una svolta politica sostanziale nel modo di gestire la città e il territorio.
Questa potrebbe essere l’occasione giusta per costruire un nuovo patto comunitario, istituzioni, cittadini, imprese e lavoratori, insieme per la città.
Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata dall’architetto materano, dello studio Acito & Partners per SassiLive in cui sono illustrati gli obiettivi che intende raggiungere il progetto di restauro e di riqualificazione funzionale dello storico Mulino Alvino.
“Il progetto di restauro e di riqualificazione funzionale dello storico Mulino Alvino è il risultato di riflessioni e ragionamenti attualizzati alla situazione economica e culturale della città di Matera.
La proprietà ha condiviso la scelta di restaurare l’edificio storico e di dare ad esso il valore di risorsa turistico/culturale immaginando una destinazione d’uso compatibile con la storia dell’industria moltiroria e pastaia della città di Matera.
Per rappresentarlo con una sola definizione una “accademia della farina” che sappia raccontare il passato in spazi museali interattivi, che sappia lavorare sulla “manipolazione” della farina per farne prodotto e simbolo.
In sintesi creare un luogo dove poter guardare, studiare, conoscere e allo stesso tempo prendere, comprare e consumare i prodotti più significativi del nostro territorio: la pasta e il pane.
Naturalmente il tutto rapportato alle dimensioni e agli spazi dell’edificio storico esistente. Esistono molti esempi di successo cui riferirsi, tra tutti il fenomeno Eataly, che con la sua formula originaria sta creando valore aggiunto ai territori in cui si colloca. Immaginiamo di creare una formula tarata per Matera che qui ha la sua casa madre, ma che potrebbe anche essere da qui esportato.
Il progetto Mulino Alvino, può generare lavoro sia in fase costruzione che in fase operativa e rappresenta il primo esempio concreto di contributo di iniziative private a percorso di riscatto economico e culturale della città di Matera per il 2019″.
Siamo purtroppo venuti a conoscenza che il dirigente all´urbanistica ing. Tataranni ha firmato il rilascio del permesso a costruire. Atto gravissimo che avviene con la complicità del sindaco che non ha voluto aprire alcun confronto sull´interpretazione della legge 106/2011 e il silenzio del nuovo assessore all´urbanistica. I residenti e le associazioni continueranno la loro mobilitazione per fermare l´ennesima speculazione ai danni della comunità.
Rivolgiamo l’appello, a tutti i cittadini materani, alle associazioni, ai movimenti, a sostenere la nostra mobilitazione nell’interesse di tutta la città.
Ottimo Arch. Acito e ottimo intervento della COGEM, ripristiniamo e risaniamo l’ex mulino. Ma occhio alla destinazione, si rilasci una concessione vincolata senza possibilità di variazione di destinazione d’uso. . . .
Quante chiacchiere per l’ennesima speculazione a vantaggio di pochi e a svantaggio di molti. Tutti sappiamo che dalle chiacchiere ai fatti ci sarà una bella differenza….
Finalmente qualcosa si muove in questa città asfittica.
E’ evidente che non avete capito niente!!!! E ora vai con i commenti…..
Ma il Sindaco non aveva dichiarato portare l’intervento urbanistico all’attenzione del Consiglio Comunale?
E chi ci garantisce che il mulino Alvino sarà riqualificato?
E il verde di via dante dove andrà a finire?
Perché a questo punto non si autorizza la COGEM a costruire nell’area del boschetto?
Peccato per questa Città, non merita questi amministratori e questi “tecnici”.
Peccato perché questa vicenda del Mulino Alvino è poca cosa rispetto a quello che vedremo arrivare: 200.000 metri cubi (pari a circa 700 alloggi) del pastificio ex Barilla da realizzare chissà in quale altra area verde…
Si apre una nuova triste stagione di saccheggio per Matera, una nuova fase di cementificazione selvaggia priva di qualsiasi motivazione demografica, essendo la popolazione stabile;
città del tutto in mano ai palazzinari assetati di nuove concessioni edilizie e permessi a costruire, anche aridosso di aree sensibili dal punto di vista ambientale.
D’intesa con Matera cambia, MUV , WWF, Legambiente ed altri soggetti della cittadinanza attiva faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità di semplici cittadini, per opporci a questa assoluta follia distruttiva del paesaggio e del suolo cittadino, ancora libero. Bene il progetto di recupero di Mulino Alvino, questa è la strada da seguire anche in tanti altri casi di aree dismesse
ass. BRIO sede operativa di Matera
COGEM, ma non è la proprietaria del terreno del terreno di via bramante con scuola annessa?
state certi che dopo la scuola pericolante, sorgerà un bel centro residenziale con giardino, villette e piscina olimpionica…
I bambini della scuola di Via Bramante ( o forse ex) poi li mandiamo tutti a studiare presso gli uffici della COGEM
Che bello sentir sparare cazzate in libertà!
Gingillo sono d’accordo con te, un unica cosa penso non si realizzerà , la piscina olimpionica, ha costi di gestione troppo alti, saranno tutte case e casette e un po, dico un po di giardino.
Forse è il caso che questa giunta vada a casa, per il bene della città. Facciamo piazza pulita e per dirla alla Renzi, rottamiamola tutta questa amministrazione. Consiglieri che a parole vi dichiarate contrari a queste speculazioni, sfiduciate l’operato del sindaco, fatelo dimettere!
La città ve ne sarà grata.
I veri responsabili di questa situazione siedono comodamente e con lauti stipendi in quel di Potenza. Cari consiglieri regionali, volete spiegare perchè non avete fatto la legge che vi toccava fare???
Adesso le colpe sono del sindaco?? Ma può un sindaco non rispettare una legge dello stato??
Dovrebbero vergognarsi!
Matera è in mano a 4 pseudo politici e imprese di costruzione. Questa gente ha stancato. Va mandata a casa. Abbiamo bisogno di gente dinamica, di giovani che prendano in mano questa città…e no di gente che con 800 voti scarsi prende doppi stipendi stratosferici senza fare nulla se non fumacchiare il suo sigaro con aria altezzosa. C’è gente che non conosce neanche le tabelline. Questa gente della vecchia generazione vista e rivista deve andare a casa. Spazio ai giovani dinamici e competenti.
Ecco. Aboliamo le elezioni e decretiamo i sindaci ed i consiglieri attraverso il curriculum!
LE MANI SULLA CITTA’ “PARTE II” UN FILM REGIA DI……..
AMEN
Il saccheggio ha avuto inizio. Peccato che tutto questo pregiudicherà l’iniziativa privata, quella delle piccole imprese che avevano in mente la realizzazione di piccole opere di rifacimento, sui loro stessi siti, per ricostruire edifici dismessi o pericolanti. Si apre una stagione pericolosa; prevedo l’intervento della Procura….
qualcosa però sta cambiando. In passato costruivano e si arricchivano in silenzio, ora almeno se ne parla, si discute nei forum, si legge persino qualche articolo sul giornale. Sarebbe bello leggere qualche opinione dei radicalchic di via ridola o dei compagni di vendola su questo tema, dato che siedono al governo cittadino !
come mai Cotugno non ha ancora commentato ???gatta ci cova!
perchè con il suo primo commento ha fatto ridere tutti quanti!!!
Guardate che i problemi di questa vicenda urbanistica sono essenzialmente 2:
1) il primo è che un dirigente modifica la destinazione d’uso di un’area destinata a verde pubblico ed autorizza la COGEM a costruirvi sopra 48 alloggi;
2) il secondo è legato alla riqualificazione del Mulino Alvino, cosa accadrebbe se la COGEM non lo riqualificasse (non facesse il museo che l’Arch. Tonio Acito ha evidenziato)?
Sotto il primo profilo si introduce un principio pericolosissimo: tutte le aree destinate a verde pubblico possono essere oggetto di speculazione edilizia. E così amen al verde pubblico e agli standards.
Sotto il secondo profilo la risposta è NIENTE, non accadrebbe niente perché il Comune non si è garantito che la riqualificazione si farà.
Un aultima considerazione agli ignoranti che ci vogliono convincere che è stata rispettata la legge.
L’art. 5, comma 10, della legge n. 106/2011 (applicata nel caso COGEM) afferma: “resta fermo il rispetto degli standard urbanistici”, quindi l’area a verde pubblico non poteva essere modificata perché concorre a determinare gli standard urbanistici.
Be n venga la discussione su questi argomenti.
Ma perchè, ancora credi che a Matera si applichi la legge?
come ha già detto il sindaco Ciancimino e prima di lui il sindaco Lima e dopo di lui hanno detto i fratelli Salvo, come disse Totò Riina …. la MAFIA non esiste! che altro ci vuole? solo che sparino a qualcuno che il resto ci sta tutto: droga a gogò, traffico di donne e trans pure, sale giochi a morire, scommesse clandestine basta chiedere, cemento ovunque e comunque, consiglio comunale in svendita …. se non è MAFIA questa?
.. ripeto.. dove sono i comunisti che di solito parlano sempre ????? ora hanno perso la voce ??
V E R G O G N A T E V I !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hia ragione, qui la mafia è peggio che altrove perchè tutto quello che di “strano” succede viene tollerato da tutti. Ma quello che è peggio è che è un sistema che viene tollerato anche dalla gente comune che continua a credere nei soliti volti noti. Il male di tutto nasce in Regione, e li ci sono 10 cittadini materani !!!! Il Nostro Sindaco, poi, se ne lava le mani e fa finta di cadere dalle nuvole. E’ vero che Lui è di Ferrandina, ma i Consiglieri di Maggioranza non possono far finta di arrabbiarsi per poi continuare a sostenerlo. Perchè non si impegnano per mandarlo a casa se sono davvero contrari al suo modo di gestire la città ???
.. ti rispondo io.. lo sostengono perchè così conviene a loro !!! .. vero cotugno ????