“Il recente dibattito in Consiglio Regionale in occasione della sessione comunitaria rischia di “offuscare” la verità diffusa dal Report delle Politiche Agricole: alla luce della capacità di spesa fatta registrare dalla nostra Regione al 31 maggio di quest’anno, rischiamo di restituire a Bruxelles oltre 94 milioni di euro destinati alla Basilicata dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Forza Italia Michele Napoli sottolineando che in percentuale si tratta del 24,46% del fondo complessivo, una percentuale di fondi a disimpegno automatico che – precisa – “è la più alta in assoluto tra le Regioni italiane”.
“E’ dunque più che evidente che – continua Napoli – la “bacchettata” del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ai Governatori delle Regioni per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di spesa della vecchia programmazione 2007-2013 dello Sviluppo rurale è rivolta primo fra tutti al Governatore Pittella. La stessa richiesta del Ministro di «un cambio di passo radicale” sfonda una porta aperta perché è da mesi che il gruppo di Forza Italia, raccogliendo le sollecitazioni delle organizzazioni professionali e dei produttori agricoli lucani, per scongiurare il rischio di disimpegno chiede l’attivazione di una task force dedicata, insieme al Tavolo Verde Regionale che deve a questo punto diventare permanente, attraverso un monitoraggio serrato settimana per settimana. I fondi dello sviluppo rurale hanno valenze strategiche per i territori perché sono destinati a sostenere gli investimenti, a mitigare gli effetti della crisi del comparto derivanti da frequenti calamità naturali e dagli elevati costi di produzione e, soprattutto, perché sostanzialmente in grado di generare nuova occupazione attraverso il ricambio generazionale in un settore fortemente radicato nella società meridionale. Una situazione – afferma il capogruppo di Forza Italia – di forte ritardo rispetto alla quale non si registra alcuna inversione di tendenza nella spesa delle risorse di matrice comunitaria, nonostante l’alternarsi di ben quattro assessori all’agricoltura negli ultimi cinque anni. Forse risultati migliori, in termini di quantità e qualità della spesa dei fondi destinati all’agricoltura, si sarebbero conseguiti attraverso una programmazione unitaria nazionale che delimitasse in maniera rigorosa i confini dell’area di intervento delle Regioni che oggi sviluppano la programmazione su 21 Piani regionali e altrettante autorità di gestione con il risultato che al 31 maggio scorso l’Italia rischia di dover restituire a Bruxelles 1,4 miliardi di euro”.