Contestualmente all’impegno per realizzare il Reddito di inserimento e ridare speranze, sia pure parziali ed assistenziali a quanti hanno più bisogno, non si deve sottovalutare la situazione di grande difficoltà delle famiglie che appartengono al ceto medio perché se il ceto medio soffre, il motore dell’economia s’inceppa. A sostenerlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli che aggiunge: dalla condivisione del ruolo fondamentale del ceto medio per tutti i processi di produzione e per la stessa vita civile di qualsiasi contesto avanzato è necessario passare a politiche di sostegno specie alle famiglie che non ce la fanno più a reggere il peso della crisi. Il ceto medio va difeso, aiutato e sostenuto nei servizi scolastici, socio-sanitari ed assistenziali specie in presenza in famiglia di anziani con disabilità, anche attraverso la rimodulazione della tassazione locale che possa compensare in qualche modo il nuovo Isee quale ulteriore strumento di penalizzazione perché taglia fuori tutte le famiglie con due redditi da pubblici dipendenti da ogni forma di agevolazione per i servizi. Il ceto medio che ha bisogno di rappresentanza politica è sempre lì, vessato come sempre dalla solita sinistra. Non è cambiata la natura dei valori che dominano l’Italia. Per questo noi ci poniamo all’opposizione di questo governo insieme fragilissimo di mente e autoritario nei muscoli. Un’opposizione fatta di cuore e ragione per dare un’altra prospettiva all’Italia. Dal Governo Renzi – continua il capogruppo di Fi – sino abbiamo avuto misure di carattere assistenziali mischiate ad imposte sulla casa considerata bene di lusso. E’ il caso di ricordare invece esempi che vengono da altre Regioni a favore dell’ ’housing sociale’ – alloggi a prezzi agevolati – per il ceto medio-basso, che si è impoverito con la crisi economica, o alle giovani coppie che non potranno mai avere una casa popolare. Gli italiani , pensando alla propria condizione economica attuale – rileva il Censis – si sentono ancora ceto medio. E appartenere al ceto medio – fa sapere ancora il Censis – vuol dire soprattutto sentirsi simili alle persone che hanno lo stesso stile di nel rapporto con i soldi, nei consumi e nel modo di spendere il tempo libero. Nonostante i sette anni duri della crisi, in Italia il ceto medio vince ancora, come mentalità e come modello di vita. Anche per questo – conclude Napoli – la centralità di Forza Italia e del leader Berlusconi è il fattore necessario perché si raggiunga una federazione stabile, una unità operativa tra tutte le componenti dell’area che si riconosce nei valori e nei bisogni del ceto medio.