“Avevamo messo in guardia la Giunta Regionale: il clima elettorale rallenta gli impegni e la spesa dei fondi comunitari della programmazione 2007-2013 ed accentua il rischio di dover restituire a Bruxelles alcune centinaia di milioni di euro. La Giunta, invece di accelerare ogni procedura, intensificare i bandi, far scorrere le graduatorie dei bandi già approvati, garantire l’erogazione degli aiuti in “tempi europei” (da noi ci vogliono sino a 900 giorni per incassare un mandato), preferisce delegare ad una figura tecnica, l’Autorità di Gestione, ogni iniziativa sino a quella di “gridare allo scippo” nei confronti del Governo nazionale che intende affiancare le Regioni, che come la nostra con ce la fanno, attraverso una Cabina di Regia. Si prenda esempio invece dal Governatore della Campania Stefano Caldoro che proprio grazie all’accelerazione della spesa dei fondi Ue impressa nell’ultimo anno ha trascinato la Campania nel pool delle cinque regioni che guiderà la programmazione dei fondi comunitari 2014/2020 e sta lavorando, senza per forza fare polemica, nell’obiettivo di chiudere quanto prima l’intesa con il governo attraverso una posizione di grande equilibrio: le Regioni non pretendono supremazia di governance sul sistema programmazione-gestione fondi comunitari, perche’ il sistema deve essere integrato. Non sfugga un dato dell’esempio della Campania: secondo stime effettuate dagli uffici tecnici della Regione l’impatto economico è pari a 400 cantieri da attivare, 20 mila addetti ai lavori entro il 2015 – la data entro cui gli interventi dovranno essere conclusi – e un incremento del Pil regionale dell’1 per cento. Ancora, la sperimentazione prevede un’attività di partenariato rafforzato che premia i piccoli Comuni, i più penalizzati dalla crisi e dal taglio dei finanziamenti statali. Da noi invece – continua l’esponente del Pdl – l’incubo di non farcela a spendere entro fine anno cresce con un’aggravante: in seguito a una decisione della primavera scorsa, i progetti inferiori a 5 milioni di euro (non potranno essere portati “a cavallo” della prossima programmazione. Questo significa che i progetti non completati entro il 31 dicembre 2015 non riceveranno nemmeno un euro dall’Europa e i fondi già erogati dovranno essere recuperati.”
Napoli infine dà atto all’AdG dell’ “onestà intellettuale di aver avvertito la classe dirigente della Regione sull’altro rischio che si presenta per la programmazione del prossimo sessennio 2014-2020, perché la Regione Basilicata deve presentare il suo programma entro fine novembre e non c’è alcuna traccia politica”.