L’emergenza Covid-19 non ferma l’ impegno della Cia-Agricoltori per contrastare il consumo di suolo.L’impossibilità di effettuare incontri territoriali per promuovere l’adesione alle Linee guida Volontarie, ci ha dato l’opportunità di estendere la portata dei nostri interventi ad una scala più ampia, quella del web.
È così che nasce “Cia per il suolo”, la piattaforma online dove è possibile visualizzare in formato digitale le 13 video schede informative contenute nelle Linee Guida e ottenere così il rilascio dell’attestato di “Coltivatore e Custode della Terra”.
Il consumo di suolo (dovuto a costruzioni residenziali e produttive, a vie di comunicazione eccetera) in Italia si attesta, nel 2019, intorno ai 5.000 ettari (5.186), in lieve crescita (+1,9%) rispetto all’anno precedente. Il rapporto ISPRA 2019 aggiunge che in termini di incremento percentuale, i valori di consumo di suolo più elevati sono in Abruzzo (+0,51%), Basilicata (+0,47%) e Veneto (+0,41%).
Secondo il rapporto del sistema nazionale di protezione dell’ambiente il Suolo consumato in ettari (2018) a livello comunale (primi tre comuni per ogni regione) vede per la Basilicata il suolo consumato a Potenza e Matera nel 2018 in ettari pari a: Potenza= 1884 ha mentre a Matera 1880 ettari.
Altri comuni con maggiore incremento di suolo perduto per sempre sono Balvano e Corleto Perticara, in provincia di Potenza e che Salandra e Scanzano Jonico in provincia di Matera.
Facile da consultare e coerente per temi e finalità, il portale Cia è raggiungibile al link https://www.ciaperilsuolo.it/ e propone un percorso didattico completo fino al conseguimento dell’attestato: 13 schede tecniche informative in formato video che, come nella versione cartacea, sono suddivise per tematiche e composte da introduzione, suggerimenti pratici e riferimenti normativi riguardanti, appunto, le Linee Guida Volontarie. Inoltre, a esempi di buone pratiche, vengono affiancati con video-lezioni, i contributi di ricercatori e professionisti del settore.
Lo spazio web di Cia si presenta, dunque, anche come catalogo divulgativo destinato a tutti gli operatori del mondo agricolo interessati ad approfondire questioni chiave per una corretta e migliore gestione del suolo. L’organizzazione risponde, così, all’obiettivo che da sempre anima il progetto Soil4Life cui Cia aderisce come Beneficiario Associato, riconoscendo insieme ad altre importanti associazioni di rilievo nazionale e internazionale, l’importanza di azioni e politiche volte a preservare i terreni, in primis quelli agricoli, per nutrire il pianeta, partendo da una costante e puntale campagna di sensibilizzazione anche tra gli agricoltori.
Sempre online, è poi possibile completare l’iter, richiedendo il certificato di frequenza e di adesione all’impegno promosso da Cia con Soil4Life, ovvero l’adozione dei principi, delle soluzioni e delle tecniche agronomiche sostenibili, previste dalla Global Soil Partnership – Fao. L’emergenza Covid ha cambiato le carte in tavola e fatto strada a nuove sfide, soprattutto sfruttando le potenzialità del digitale, anche nell’ambito della formazione in campo agricolo e ambientale. Un’opportunità per Cia e la sua capillarità sul territorio, che può tramite il portale “Cia per il suolo” continuare a garantire, ma anche rafforzare, la portata degli interventi tra gli agricoltori di tutta Italia. Uno strumento ulteriore che consente di essere sempre più tempestiva e versatile, rispetto alle esigenze e ai tempi di vita e lavoro degli associati.
La parola d’ordine deve essere prevenzione, non più emergenza – spiegano dalla Cia-Agricoltori Basilicata – basta azioni spot nate a seguito dell’ultima tragedia. Nel nostro progetto, che vogliamo sottoporre da oggi a Istituzioni nazionali e locali, ci sono le linee guida per un reale cambio di marcia”. Si parte dall’immediata messa in sicurezza dei territori più a rischio e da un’attenta programmazione per il futuro, che deve partire dalle aree interne. Urgenti, poi, reali politiche di governance del territorio: dallo sviluppo di verde urbano e bioedilizia alla valorizzazione del presidio degli agricoltori, lavorando per contrastare il consumo di suolo, l’abbandono e lo spopolamento delle aree rurali e marginali, e salvaguardando il patrimonio boschivo. Occorre, quindi, favorire reti d’impresa territoriali, mettendo in sinergia agricoltura, commercio, logistica, turismo, enti locali e cittadini, in un’ottica di sistema integrato su misura. Inoltre, non è più rinviabile un nuovo e più efficace piano di intervento sulla questione fauna selvatica, che superi la normativa vigente, tanto più che danni e pericoli hanno assunto una dimensione insostenibile anche in termini di sicurezza nazionale. Infine, se ben orientate, le risorse della nuova Pac potrebbero concorrere al rilancio delle comunità e delle economie locali, mettendo assieme Fondi strutturali Ue, misure di sostegno, incentivi e programmi di infrastrutturazione del territorio.
“Questo è il contributo degli Agricoltori Italiani per il Paese-la Basilicata che vogliamo. Territorio, infrastrutture e innovazione sono i tre asset su cui investire risorse e costruire politiche di sviluppo, da subito, mettendo in rete governo, regioni, comuni ed enti locali, con le altre risorse socio-economiche dei territori e valorizzando il ruolo essenziale dell’agricoltura”.