Natale con le mimose già fiorite in anticipo di due mesi nel Metapontino, nei campi cresce l’erba come in primavera e le zanzare proliferano in un periodo per loro proibitivo: bastano queste affermazioni a confermare una anomalia climatica che con caldo e assenza di pioggia e vento sta provocando lo smog nelle grandi città ed una storica siccità invernale nelle campagne, anche lucane. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che a sconvolgere la natura è stato un mese di dicembre con 2,5 gradi di temperatura in più rispetto alla media ma anche con la quasi assenza di pioggia (-95%) dopo che anche novembre le temperature massime erano state di 2,5 gradi in più della media con piogge praticamente dimezzate (-49%).
Molti corsi d’acqua sono agli stessi livelli del periodo estivo, in alcune zone è scattato l’allarme incendi completamente fuori stagione per la presenza di erba e arbusti rinsecchiti nei boschi ma gli effetti – sottolinea la Coldiretti – sono anche quelli di animali non andati in letargo e insetti fastidiosi come le zanzare che hanno sviluppato un numero di generazioni superiori alla norma per il clima anomalo, soprattutto nel Metapontino.
Un problema che riguarda anche i campi coltivati dove si aspettano nella stagione produttiva forti infestazioni degli insetti patogeni che non sono stati limitati dal tradizionale freddo invernale.
Secondo il Presidente Sezionale della Coldiretti di Policoro Vincenzo Padula “Sono tre mesi che non piove nel Metapontino e si teme la siccità nei prossimi mesi per la mancanza di acqua negli invasi, e l’acqua è importante per gli impianti primaverili estivi. A rischio anche la raccolta della frutta, in quanto le gemme delle piante sono rigonfiate come in prefioritura e, se dovesse verificarsi adesso un forte ed improvviso abbassamento della temperatura, si potrebbe avere una seria compromissione dei raccolti”.
E il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto afferma che “Anche le aree interne presentano criticità dovute alla scarsa percentuale di germinazione dei seminativi in campi aridi, con possibili scarsi raccolti futuri”.
Padula poi invita ad una ulteriore riflessione “Occorre considerare anche gli effetti negativi delle alte temperature sui consumi. Infatti, con il clima mite poco appetite sono ai consumatori le verdure tipicamente invernali o, per altri versi, i legumi secchi ed i salumi, a consumo quasi prevalentemente invernale”.
Quarto così conclude “Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità. Una situazione che conferma l’importanza dell’accordo siglato alla Conferenza sul clima di Parigi in un anno che, a livello globale, si appresta a conquistare il primo posto degli anni più caldi di sempre, alla testa di una classifica che vede peraltro tutti e dieci gli anni più bollenti della storia successivi al 2000”.
Dic 28