L’Accordo del 10 ottobre dello scorso anno sottoscritto da Azienda e sindacati presso il Ministero dello Sviluppo – e tutt’ora in vigore – ha come principale obiettivo il recupero di competitività del polo Italia. Esso prevede principalmente il rispetto di due importanti condizioni:
- Recupero di produttività e sensibile diminuzione del costo del lavoro per le produzioni attualmente realizzate in Italia, al fine di raggiungere un costo minuto di trasformazione di 50 centesimi di euro;
- Rientro in Italia di parte delle produzioni Editions realizzate all’estero a condizioni di costo minuto definite da affidare alle newco.
Ad oggi, nessuna di queste condizioni è stata rispettata. Anzi, il costo minuto di trasformazione italiano si attesta a 1 euro e 12 centesimi.
Al contrario, l’azienda, in osservanza dell’accordo, si è impegnata ad effettuare una serie di investimenti al fine di contribuire, da un lato, alla riduzione del costo di trasformazione attraverso l’innovazione di prodotto e processo produttivo e, dall’altro, all’aumento delle vendite attraverso cospicui investimenti in marketing. Inoltre, il Gruppo ha finanziato l’esodo dei collaboratori che hanno volontariamente aderito alla mobilità e ingaggiato due importanti società di consulenza per la ricerca di nuovi soggetti imprenditoriali – al di fuori del settore del mobile imbottito – disposti a investire nel territorio e al riassorbimento di una parte degli esuberi.
Il 28 luglio 2014, preso atto delle difficoltà nell’implementazione del progetto delle newco, Azienda e Sindacati hanno firmato un verbale d’intesa sulla proposta aziendale di trasferire all’interno del perimetro industriale italiano di Natuzzi, alle condizioni di costo previste dal Business Plan 2014-2016, parte delle produzioni Editions realizzate negli stabilimenti esteri.
Questa proposta prevede, attraverso l’utilizzo del Contratto di Solidarietà, di impiegare 1.800 collaboratori e di ridurre da 1.100 a 500 il numero di esuberi strutturali, chiedendo ai lavoratori una temporanea riduzione della retribuzione per abbassare il costo del lavoro.
Il 15 ottobre 2014, le Organizzazioni Sindacali si sono dichiarate indisponibili a sottoscrivere la proposta, obbligando l’Azienda a richiedere unilateralmente la proroga della Cassa Integrazione Straordinaria per un anno.
Alla luce di questa situazione e dei risultati del primo semestre dell’anno che fanno registrare un ulteriore calo di fatturato del 6,1% e una perdita operativa di 20,4 milioni di euro, l’azienda, adesso deve recuperare al più presto la sua competitività sui mercati e la sua redditività. Mai come in questo momento occorre realismo e senso di responsabilità da parte di tutti. Il tempo è davvero scaduto.