Nicola Minichino è stato riconfermato per la seconda volta alla guida dell’Organizzazione.
La sua elezione è avvenuta al termine del Congresso regionale della Copagri Basilicata svoltosi a Matera.
«Il mio rinnovato impegno sarà verso le problematiche che oggi sta vivendo il mondo agricolo – ha detto il presidente Minichino –. A iniziare da temi legati alla commercializzazione dei prodotti a quello delle autorizzazioni a importare olio dall’estero, dalle situazioni commerciali che riguardano la importazione del grano dall’estero ai problemi della zootecnia e del comparto ortofruttifero. Il nuovo Piano di sviluppo rurale della Regione Basilicata, inoltre, ritengo sia una forte opportunità per il mondo agricolo e per questo motivo andrebbero attivati quanto prima i bandi attesi dalla categoria».
Al congresso regionale della Copagri Basilicata è intervenuto anche il presidente
nazionale Franco Verrascina che concludendo i lavori ha, tra l’altro, sferrato un attacco all’Unione Europea: «Un’entità di burocrati e tecnocrati che non serve all’Italia. Un’Unione indegna di tale definizione, posto che al suo interno continuano a prevalere circostanze di comodo, interessi di questo o quel Paese e mai quelli generali. La vicenda dell’import a dazio zero di olio tunisino è emblematica. Giusto assecondare un Paese in crisi verso un processo di ‘normalità’, ma guarda caso la strategia decisa dall’Europa mette in gioco e a rischio solo l’agricoltura mediterranea, e in particolare quella italiana e questo mentre in tema di Xylella si chiede di estirpare senza certezza scientifica alberi che sono storia e cultura del Paese. A pagare sono sempre gli agricoltori. C’è chi spinge per l’abbattimento del nostro patrimonio zootecnico, senza tener conto che in questi anni hanno chiuso decine di migliaia di stalle, con l’Italia è costretta a importare prodotto dall’estero senza garanzie sulla sicurezza e con danno economico sia sul piano dei prezzi, che per via degli allarmismi che si scatenano quando lo stesso prodotto importato risulta nocivo per la salute. Questa Europa sta uccidendo l’agricoltura italiana e la nostra politica, le nostre istituzioni, se ne devono
rendere conto. In tutto questo c’è da considerare che l’Italia continua ad essere contribuente netto nel bilancio UE, con un aumento del disavanzo da 4,9 a 5,4 miliardi di euro, mentre tutti sono ai piedi del Regno Unito, che minaccia di uscire dall’Unione alzando il tiro su una posizione già privilegiata, che anche noi paghiamo».
Mar 18