Eustachio Nicoletti, segretario Generale Flc Cgil Matera: “Continua la deportazione dei docenti materani nelle province del Centro/Nord”. Di seguito la nota integrale.
Dopo le avvenute pubblicazioni dei trasferimenti di scuola infanzia, primaria e secondaria di primo grado emergono tutte le nefandezze scaturite dalla gestione dilettantistica e arrogante del Ministro dell’Istruzione e di tutto il Governo Renzi che hanno assolutamente inteso procedere nella realizzazione demenziale di quello che continuano a chiamare la BUONA SCUOLA (legge 107/2015).
Relativamente alla gestione del personale docente, a pochi giorni dalla pubblicazione dei trasferimenti della scuola primaria e scuola secondaria di primo, prendendo a riferimento la sigla della provincia di nascita di ogni docente presente nella tabella di mobilità, risulta esorbitante il numero dei docenti immessi in ruolo con il piano assunzionale 2016/2017 che forzatamente sarà costretto ad emigrare.
Si tratta un fenomeno migratorio intellettuale che coinvolge tutte le regioni del meridione e riguarda circa 278 docenti (150 di scuola primaria – 128 docente di scuola secondaria di primo grado) residente nella Provincia di Matera che si accingono a fare le valigie trasferendosi altrove e prevalentemente nelle regioni del Centro e soprattutto del Nord.
A questo si aggiunge la poca attendibilità dei dati pubblicati e le numerose anomalie ed irregolarità nell’assegnazione delle sedi che daranno corso ad una ulteriore sequela di ricorsi e rischiano di compromettere definitivamente il corretto avvio del prossimo anno scolastico.
E questo alla vigilia della mobilità per la scuola secondaria di II grado, che coinvolgerà altre centinaia di docenti materani.
La grave situazione che ha determinato la pubblicazione dei movimenti di infanzia e primaria e secondaria di 1° grado, è la conseguenza di un sistema inadeguato, superficiale, non idoneo alla complessità della materia e non in grado di valutare le specificità normative che regolano le varie fasi della mobilità.
Il MIUR, come ormai ci ha abituato, non tiene conto che dietro quei dati, ci sono migliaia di persone lese nei loro diritti e nelle loro aspettative e non è tollerabile la chiusura cieca e oltranzista che, nella difesa del proprio operato, minimizza come “marginali” i fatti denunciati.
Il sottosegretario Faraone, di fronte ad un’analisi dettagliata degli errori seriali, non ha ammesso la gravità del problema ormai diventato sociale ed ha bollato la situazione come semplice effetto della “complessità”, di cui non ha alcuna percezione.
Di seguito la specificazione degli errori macroscopici riscontrati:
Errata procedura adottata dal sistema informativo, la quale non è stata programmata sul rispetto del contratto e le fasi di mobilità, sul rispetto del punteggio e dell’ordine delle preferenze: assegnare ad ogni aspirante la prima sede/ambito libero al proprio turno (sulla base delle fasi, del punteggio e delle precedenze e delle tipologie di posto per i quali aveva titolo), ma ha sviluppato un meccanismo di asssegnazione della sede in base al criterio di soddisfacimento/non soddisfacimento della prima sede richiesta e libero arbitrio sulle successive.
Non si tratta di casi singoli, ma di errori ripetuti per tutti gli aspiranti e l’eventuale correzione dell’errore per un singolo aspirante, oltre a coinvolgere altre centinaia di aspiranti, non risolverebbe in alcun modo la generalità degli errori.
Per questo motivo continuiamo a chiedere il rifacimento delle operazioni.
Posti rimasti negli ambiti e docenti non soddisfatti
Al termine delle operazioni di mobilità per infanzia e primaria il Ministero ha fornito il quadro dei posti rimasti liberi dopo la mobilità per ambito, provincia e regione. Abbiamo rilevato che in numerosi ambiti restano posti liberi, ma docenti che avevano chiesto quell’ambito non risultano trasferiti o risultano trasferiti su altro ambito (indicato successivamente nelle preferenze).
Mancato rispetto delle fasi
Su numerosi ambiti (e non è possibile sapere se è accaduto ovunque perché molti uffici non hanno indicato nei prospetti pubblicati la fase di appartenenza) risultano trasferimenti di docenti di fasi successive pur essendoci docenti di fasi precedenti non soddisfatti: avevano chiesto quegli ambiti e non hanno ottenuto il trasferimento o l’hanno ottenuto in ambiti successivi rispetto all’ordine indicato.
Errata applicazione della regola sulle priorità tra le tipologie di posto
Risulta applicata erroneamente la regola sulle opzioni tra le tipologie di posto (comune/sostegno, comune/lingua) sia tra gli ambiti che tra le scuole indicate nel primo ambito.
Errata applicazione della regola sulle priorità tra le tipologie di posto di sostegno
Risulta applicata erroneamente la regola sulle opzioni tra le tipologie di posto di sostegno (psicofisici, udito, vista, speciali) sia tra gli ambiti che tra le scuole indicate nel primo ambito: anziché assegnare il primo ambito/scuola con almeno un posto libero di una delle tipologie possibili (privilegiando la scelta effettuata nella domanda se c’erano posti di diverse tipologie), è stato assegnato ambito/scuola successivi con criteri difficilmente interpretabili.
Mancato rispetto dell’ordine degli ambiti indicati nella domanda
Nell’assegnazione degli ambiti nazionali in FASE C non è stato rispettato l’ordine degli ambiti indicati e il punteggio. È comunque diffusa la situazione di docenti scavalcati, nella stessa fase, da altri con meno punteggio nell’ambito prescelto.
La FLC CGIL contesta le dichiarazione del responsabili del Dicastero dell’Istruzione perché gli errori non sono singoli, né pochi, ma sono migliaia, di diversa tipologia e seriali (ovvero ripetuti in tutta Italia per la stessa fattispecie).
Questo sta a significare che ci sono state delle anomalie nella programmazione imposta al sistema (mai presenti negli anni passati e nemmeno nella mobilità di fase provinciale di quest’anno, tantomeno sugli ATA). Per cui il MIUR non può pensare di cavarsela mettendo delle piccole toppe e banalizzando i problemi, come dichiarato anche dal sottosegretario on. Faraone martedì scorso nell’incontro con i sindacati.
Per la FLC CGIL occorre ritirare i trasferimenti pubblicati, apportare le modifiche a sistema nella programmazione, e rivedere tutto in modo corretto. Va rispettato il contratto sulla mobilità sottoscritto dal MIUR con i sindacati e vanno garantiti i diritti di graduatoria, di precedenza e di fase, di ciascun aspirante. In caso contrario si aprono scenari di procedimenti giudiziari ai quali noi, di certo, non ci sottraiamo.
L’Amministrazione deve garantire il valore delle regole nel rispetto delle persone e della dignità del loro lavoro: si è pronti ad affrontare sacrifici e adattamenti anche dopo anni di precariato, ma solo a patto che, alla base dei provvedimenti, sia legittima e trasparente la correttezza delle procedure.
Visto che questo è il Governo che tanto sbandiera la parola “meritocrazia”, ci si assuma le proprie responsabilità e, se incapaci, se ne traggano le dovute conseguenze.
Mobilità docenti, Giordano (Ugl): ”Quali criteri di selezione?”
“La valanga di errori riscontrati nelle operazioni per la mobilità dei docenti ancora una volta spalanca le porte a incertezze e ricorsi. Il governo stà mettendo in gioco le scelte di vita di migliaia di insegnanti della nostra Regione e dell’intero sud d’Italia ‘travasandoli’ verso il nord senza criterio scombussolando gli equilibri di intere famiglie senza che la governance rispetti le richieste legittime di questi lavoratori, soprattutto considerando che occorre mostrare rispetto per la dignità di chi, da anni e anni, continua a prestare servizio nonostante tanti sacrifici e difficoltà”.
E’ quanto sostiene Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl Matera.
Per il sindacalista, “il governo continua a dimostrare grande disattenzione e superficialità nei confronti del sistema scolastico, mettendo a rischio l’assegnazione delle cattedre e i trasferimenti anche nel caso del riconoscimento dei benefici della legge 104/92 per l’assistenza ai disabili. Il caos è destinato a peggiorare visto che – aggiunge Giordano – il Miur ha definito i criteri di selezione dei docenti ma questi non sono vincolanti per i dirigenti scolastici i quali, dunque, continueranno a godere di un eccessivo margine di discrezionalità nel reclutamento, a danno dei principi di imparzialità e trasparenza che dovrebbero guidare la Pubblica Amministrazione. Se non si è capaci di rispettare tali diritti, occorre un ‘atto di responsabilità’ da parte del governo e l’Ugl rimane sempre più convinta che continuando su questa strada nel senso di mancanza di rispetto dei lavoratori – conclude Giordano -, non si valorizzerà di certo la scuola italiana, ma si proseguirà con un’azione demolitiva e discriminatoria nei confronti di un comparto che, invece, necessita di certezze e maggiori investimenti, nonché di un dignitoso rinnovo del ccnl di categoria e non di trasferimenti insensati ed ingiusti”.