“Con la conclusione del dibattito in Consiglio Regionale sulla relazione programmatica del Presidente Pittella ribadiamo la sollecitazione contenuta nel documento conclusivo della sesta Assemblea elettiva della Cia che abbiamo svolto sabato scorso: sarebbe utile, anche come momento di supporto alle scelte della programmazione regionale 2014-2020, la convocazione e lo svolgimento, entro il prossimo mese di maggio, della Conferenza Agraria e dello Sviluppo Rurale Regionale”. Lo afferma Antonio Nisi, presidente regionale della Cia che aggiunge: “per noi diventa strategico realizzare un PSR 2014-2020 sulla base di dati che tengono conto dell’evoluzione del settore, in modo da concepire un Piano quanto più coerente con lo status del settore e dei relativi fabbisogni prioritari. Abbiamo perciò individuato alcune priorità che trasmettiamo al Presidente Pittella e all’Assessore Ottati: realizzare piani di settore coerenti con i programmi rivenienti dalla PAC; costruire un sistema agroalimentare di Basilicata con marchi unificante della qualità di origine lucana, valorizzando la filiera agricoltura, ambiente, territorio; realizzare il piano regionale irriguo; predisporre il piano regionale agro-energetico e da fonti rinnovabili; realizzare un programma di utilizzo di aree demaniali disponibili (pari a circa 100mila ettari); prevedere programmi ed interventi coerenti tramite una lungimirante zonizzazione de tenere conto dei contesti e delle effettive esigenze dei diversi areali produttivi a partire da quelli intensivi ed irrigui passando a quelli collinari e montani, all’agricoltura multifunzionale e di servizio. Quanto alla governance, cominciata con la scelta del commissario unico dei Consorzi di Bonifica, pensiamo sia utile la ripresa del confronto prima di compiere altre scelte. Il riordino – sottolinea Nisi – è tematica di estrema rilevanza sia istituzionale che socio-economica ed ha diretta influenza sulle condizioni di competitività del nostro sistema agro-alimentare. Si tenga conto che la razionalizzazione degli enti e delle strutture operanti in agricoltura nella nostra regione investe molteplici organismi e coinvolge circa 1000 unità lavorative con un costo diretto l’anno che si attesta intorno ai 60 milioni di euro”.
Feb 19