Anche lo Spi Cgil Basilicata lunedì 17 aprile sarà presente alla manifestazione che si terrà a Potenza davanti alla sede della Regione Basilicata per dire “no” al progetto di autonomia differenziata.
“È una grande occasione di partecipazione democratica per fermare questo sciagurato e pericoloso progetto di disarticolazione del nostro Paese. – commenta il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa – La proposta di Calderoli rischia di avere effetti devastanti, farà a pezzi l’Italia, spaccherà il Paese aumentando i divari tra Nord e Sud”. Summa avverte: “I primi a pagare questo prezzo, che sarà altissimo, saranno i lucani, in particolar modo le categorie più fragili, che a causa dei tagli si vedrebbero privati di tutti i servizi pubblici essenziali: sanità, istruzione, assistenza e trasporti”.
Il segretario considera “gravissimo l’atteggiamento assunto dal presidente della Regione, Vito Bardi, che non si è sentito nemmeno per un attimo in dovere di aprire il confronto sul disegno di legge Calderoli nelle sedi istituzionali e in particolare in Consiglio regionale. Il voto espresso a favore dell’autonomia differenziata dimostra mancanza di rispetto verso i cittadini lucani, ma anche un modo di gestire l’Ente in maniera autarchica, in barba alle regole democratiche. Bardi ha tradito i cittadini di questa regione, disattendendo i loro interessi ed ha provocato una lesione democratica pesantissima. In 53 anni, dall’istituzione delle Regioni ad oggi, mai era accaduto di assistere a una cosa del genere. Per questo lo Spi Cgil Basilicata, insieme a tutta l’organizzazione, contrasterà questo provvedimento che frammenta il Paese, mette a rischio i diritti fondamentali, civili e sociali. Per ridare speranza a questo territorio, al Mezzogiorno e all’Italia, bisogna ripartire dal Sud, utilizzare le grandi opportunità che vengono offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalle risorse del nuovo ciclo di programmazione comunitaria 21-27, investendo per rimuovere le drammatiche diseguaglianze esistenti.
Sugli effetti catastrofici conseguenza del progetto di autonomia differenziata – aggiunge Summa – bisogna informare e mobilitare tutti i cittadini lucani e non solo loro, perché non possono essere sottovalutati gli aspetti drammatici che questa operazione comporta. Il Governo vuole una frantumazione del Paese. Il disegno di legge Calderoli consentirà alle regioni del Nord di trattenere fino a nove decimi del proprio gettito fiscale per spenderlo nei propri territori, mentre al Sud i cittadini rischiano di ritrovarsi senza servizio sanitario nazionale pubblico. La Basilicata in materia di sanità è già sofferente, basti pensare che il saldo tra mobilità attiva e passiva registrato nel 2022 è di 62 milioni di euro. Le persone in Basilicata sono costrette a curarsi fuori regione perché mancano medici, infermieri, i reparti sono in grande affanno e le liste di attesa sempre più lunghe. Una situazione che diventerà ancora più grave con questo progetto – conclude – che calpesterà i diritti delle persone, a partire proprio da quello alla salute. Per questo serve unità e coesione di tutti: rappresentanti politici, amministratori, sindaci e associazioni, che hanno a cuore le sorti della Basilicata, del Sud e dell’intero Paese”.