Maria Murante, coordinatrice SeL Basilicata, informa che il Governo Renzi e la sua maggioranza hanno bocciato un ordine del giorno a firma dei deputati Antonio Placido e Giovanni Paglia (SEL) sulla restituzione delle risorse in meno di TASI e IMU AGRICOLA ai comuni interessati. Tale ordine del giorno, presentato in coda alla discussione sul “Decreto Enti Locali” martedì scorso, faceva seguito alle dichiarazioni del premier Renzi che aveva affermato che il minor gettito realizzato dai comuni sarebbe stato integralmente restituito dal Governo – che in anticipo aveva già trattenuto l’intera somma – ai sindaci “che avrebbero saputo farne buon uso”.
I comuni interessati, per il 2014, hanno incassato l’ammontare complessivo di 115 milioni di euro rispetto ai 230 milioni stimati dal Governo con riduzione di un pari importo dei trasferimenti (taglio al Fondo di Solidarietà comunale) mentre la dote messa successivamente a disposizione dall’esecutivo (57,5 milioni di euro) si rivela del tutto insufficiente a colmare le minori entrate nella casse comunali.
I parlamentari Antonio Placido e Giovanni Paglia avevano quindi chiesto di passare dalle parole ai fatti ma la loro proposta è stata bocciata. Ancora una volta registriamo propaganda e finzione con danno per enti locali e cittadini.
Giovedì 6 agosto il movimento Riscatto è in Piazza Orazio a Venosa. Un palco montato per l’occasione, i sindaci del territorio, gli agricoltori, i cittadini invitati a tenere a battesimo la prima di una serie di iniziative territoriali per una nuova fase del movimento che, nato dalla mobilitazione contro l’IMU sui terreni, mette ora nel mirino la crisi generale delle comunità rurali del Paese e l’assenza delle risposte che fin qui la politica nazionale e regionale ha saputo dare.
Incassati i primi risultati in questi giorni con l’annuncio del Governo a voler ritirare per il 2016 la “porcata dell’IMU sulle terre” e con il provvedimento di spostamento della rata IMU di giugno 2015, il Movimento, che nel frattempo ha dato vita al “Coordinamento Nazionale NoImu sulle terre”, si prepara alle iniziative d’autunno n ancora al centro la questione dell’IMU.
Nei giorni scorsi in un documento approvato dall’assemblea nella Sala della Provincia di Matera erano stati ribaditi i punti di rivendicazione sull’IMU:
– abolizione totale di una tassa illegittima e incostituzionale
– risoluzione dei gravissimi problemi già prodotti dalla tassa nel 2014 e nel 2015 con la restituzione delle somme che sono state sottratte ai comuni ed a quanti privati cittadini abbiano già pagato
Ma a questi obiettivi sull’IMU il movimento, già nella riunione alla provincia di Matera, in coerenza con la posizione assunta fin dall’inizio per cui la mobilitazione in corso non è contro una tassa ingiusta ma contro la logica che non da risposte alla crisi drammatica delle aree rurali ed in particolare dell’agricoltura mediterranea, aveva adottato la proposta di allargare la mobilitazione a obiettivi di difesa della condizione di quanti vivono nelle aree rurali:
– no all’industrializzazione dell’agricoltura ed alla speculazione commerciale, si alla difesa e al rilancio della produzione agricola di territorio
– no al consumo di territorio per fini improduttivi e speculativi, si alla funzione sociale dell’agricoltura nella difesa dell’ambiente e della salute
– apertura di un confronto su misure straordinarie che difendano e tutelino le comunità rurali (non solo gli agricoltori) di tutto il Paese
– piano di tutela dell’agricoltura del Mezzogiorno
– dichiarazione dello Stato di crisi delle comunità rurali per attivare misure straordinarie anche in deroga alle regole comunitarie che salvino il tessuto produttivo rurale dall’indebitamento e dallo sciacallaggio
Su questi punti il Movimento Riscatto avvia un percorso di tre mesi per arrivare il 31 ottobre a tenere a Roma una manifestazione nazionale contro l’IMU e per il Riscatto delle comunità rurali, preceduta da un periodo di intense iniziative che coinvolgeranno tutto il territorio nazionale.
Due Carovane comporranno la Marcia per il Riscatto delle Comunità Rurali che muovendosi da Matera e tornando a Matera, risaliranno in un mese tutte le regioni italiane costituendo comitati e incontrando gli agricoltori, i sindaci, le associazioni, le vertenze ambientali e territoriali, portando proposte, ascoltando i problemi e le esperienze ma, soprattutto, promuovendo una rete ed un movimento nazionale per la dignità di chi vive nelle aree rurali.
Con l’iniziativa di Venosa si avvia la fase di preparazione che culminerà i primi di settembre a Matera, quando sarà presentato il Comitato Nazionale e l’agenda completa di un percorso che porterà le due carovane a percorre una media di 4.500 km producendo ogni giorno iniziative, incontri, mobilitazione.
Sarà la terza Marcia contadina che si tiene in Italia dal 2005, promosse da Altragricoltura. Questa, in particolare, propone come modello la Marcia del Sale con cui il Mahatma Ghandi, chiamò alla disobbedienza non violenta contro una tassa ingiusta ed odiosa imposta dall’Impero Britannico. Quella marcia vinse la battaglia contro la tassa ingiusta ma, soprattutto, segnò l’inizio della fine del dominio straniero sul popolo indiano.
“E’ quello di cui abbiamo bisogno” scrive Gianni Fabbris nell’appello a partecipare che sta coinvolgendo associazioni e realtà di tutta Italia “abbiamo bisogno di una reazione non violenta contro la violenza di chi con i trattati commerciali vuole imporci il nuovo dominio antidemocratico della speculazione finanziaria e commerciale ed abbiamo bisogno di una buona battaglia contro una tassa ingiusta e incostituzionale che dimostra, ancora una volta, quanto la nostra classe dirigente sia sorda a capire i problemi veri dell’impoverimento drammatico e del deserto sociale che avanza nelle aree rurali italiane e del Mezzogiorno in particolare”.
All’iniziativa in Piazza Orazio a Venosa parteciperanno i sindaci dell’area cui il Movimento avanzerà una proposta di iniziativa specifica ed sono invitati la stampa, i media e i cittadini