Quanto avevamo prospettato e denunciato all’indomani della delibera di giunta 315 adottata l’8 giugno scorso, il disegno che si palesava nell’atto deliberativo ha trovato compiutezza con l’adozione di una determina del 6 luglio 2023 con la quale la Regione Basilicata inquadra “solo a fini economici il personale dirigenziale “ assegnato temporaneamente presso la Regione Basilicata”.
Si dà così seguito all’accordo approvato a giugno tra Aziende Sanitarie e Regione Basilicata finalizzato all’assegnazione temporanea di dirigenti di ruolo delle aziende sanitarie e ospedaliere del sistema sanitario regionale al dipartimento per la Salute della Regione Basilicata, preceduto a sua volta dalla individuazione nominativa fatta a fine maggio dal Direttore Generale del Dipartimento Salute di tre dirigenti delle aziende sanitarie lucane, destinati a ricoprire incarichi dirigenziali presso la regione Basilicata.
Già avevamo segnalato il sibillino contenuto della precedente delibera che si attardava su disquisizioni dottrinarie sulla distinzione tra i vari istituti della mobilità, del comando, del distacco e dell’assegnazione temporanea, senza chiarire esattamente a quale titolo i dirigenti nominati per chiamata sarebbero pervenuti presso l’amministrazione regionale. Chiarimento offerto dall’accordo sottoposto alle aziende sanitarie nel quale è precisato che si tratta di un’assegnazione temporanea ai sensi dell’art. 23 bis, comma 7, del D. Lgs. 165/2001 e che i relativi oneri del trattamento economico sono a carico della Regione. E tanto viene sancito in una determina di luglio nella quale si inquadra solo ai fini economici due unita di personale dirigenziale. Al di là degli interrogativi e delle perplessità tecnico giuridiche che suscita l’applicazione in questi termini dell’assegnazione provvisoria e del consequenziale inquadramento ai fini economici, la determina in questione rende evidente che siamo di fronte ad un vero ribaltamento delle regole di trasparenza e imparzialità. I due nominativi indicati (dottor. Mazzeo e Dr. Summa) sono due dei nominativi indicati nella nota di fine maggio con la quale il Direttore generale alla Sanità, dr. Bortolan, chiedeva di attivare le relative procedure all’Ufficio risorse umane avendo già individuato tre figure dirigenziali, in servizio presso le Aziende Sanitarie della Regione Basilicata, per ricoprire incarichi di dirigenti d’ufficio presso la Direzione Generale da lui retta. Della terza dirigente, la dottoressa Sanseverino, ivi nominata non vi è traccia alcuna negli successivi atti: forse si è preso atto di quanto segnalato all’epoca evidenziando che era l’unico dirigente medico dell’ambulatorio oncoginecologico del Crob?
Quindi, prima si individuano i destinatari con una scelta basata esclusivamente sulla fiducia e sull’intuitus personae e poi si costruiscono i procedimenti, in barba ai principi di trasparenza e imparzialità e ribaltando l’ordine logico procedimentale e giuridico che presupporrebbe quanto meno una previa valutazione comparativa. L’unico criterio utilizzato si palesa essere quello della scelta ad personam, in barba ai principi che governano l’agire della pa. Una scelta, peraltro, inopportuna rispetto alla ben nota carenza di dirigenza nelle strutture sanitarie regionali e alle aspettative delle tante professionalità interne che tutt’ora attendono l’espletamento del concorso per 18 unità dirigenziali, ormai caduto nel dimenticatoio. Come Fp Cgil valuteremo a quali organi sottoporre l’operato della Regione Basilicata.