Nuova Pac, la Basilicata pronta alla scommessa delle eccellenze
Le varie sfide delle future Politiche Agricole sono state snocciolate nel corso di tre appuntamenti che si sono tenuti a Sant’Arcangelo, a Potenza e a Stigliano.
Cinquant’anni fa la riforma Agraria rivoluzionò il comparto primario meridionale. Oggi la riforma della Politica Agricola Comune per il 2014-2020 si annuncia come un evento di pari impatto, in grado di modificare profondamente il settore e adeguarlo alle mutate necessità di uno scenario divenuto globale anche in questo settore. Scenari analizzati nei tre appuntamenti organizzati per oggi in Basilicata con la partecipazione del Presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura dell’Unione Europea, Paolo De Castro, a Sant’Arcangelo a Potenza e Stigliano, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Rosa Mastrosimone e il Presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile.
“La riforma della Pac – ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo – dovrà dare le risposte per affrontare le sfide importanti alle quali ci chiama l’Unione Europea. In linea con quanto dichiarato dal Parlamento Europeo – ha detto il Presidente – deve essere anche sostenuta una maggiore flessibilità di intervento, al fine di disporre di strumenti che siano in grado di fronteggiare gli eventuali stati di crisi del settore, che negli ultimi anni si sono manifestati con un ritmo e un’intensità preoccupanti”.
“L’auspicio – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Rosa Mastrosimone – è che la riforma della Pac diventi più mirata e tenga in debita considerazione le specificità del mondo rurale, insieme all’esigenza di una semplificazione delle sue norme e dei controlli. Le priorità individuate dal secondo pilastro della Pac – ha aggiunto – puntano la propria attenzione sul potenziamento della competitività dell’agricoltura e sulla redditività delle aziende agricole, incentivando l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo. Queste priorità – in linea con le politiche messe in campo dalla Regione Basilicata ha evidenziato infine l’assessore – da un lato tentano di incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole e il ricambio generazionale, dall’altro tendono al miglioramento della integrazione dei produttori nella filiera agroalimentare”.
Due i punti della nuova Pac su cui si è incentrata l’attenzione del Presidente di Acquedotto Lucano – Rosa Gentile, e cioè l’incoraggiamento delle iniziative agro ambientali, in particolare per quel che concerne l’uso efficiente delle risorse e l’attenzione alle zone fragili”. “Ad esempio – ha detto Gentile – gli impianti di trattamento dei reflui potrebbero rendere disponibili ingenti quantitativi di acqua. I 181 depuratori presenti in regione sono in grado di produrre acqua dalle caratteristiche già accettabili e che sarebbero migliorabili con modesti adeguamenti strutturali.
Acquedotto Lucano segue con attenzione tutte le possibilità per conseguire il risparmio idrico e ha deciso di supportare una sperimentazione condotta dall’Università della Basilicata a Ferrandina. Un altro aspetto estremamente importante è legato al fenomeno dell’erosione. La sperimentazione condotta a Ferrandina – ha detto infine Gentile – sta dimostrando che i fanghi dei depuratori civili determinano un rilascio di nitrati nel suolo molto graduale rispetto ai tradizionali concimi chimici e questo migliora l’assorbimento dell’acqua piovana rafforzando la stabilità dei suoli”.
L’appuntamento di Stigliano ha previsto anche la presentazione del libro “Corsa alla Terra – cibo e agricoltura nell’era della nuova scarsità” curato dal Presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura dell’Unione Europea – Paolo De Castro. “Il cibo – afferma De Castro prospettando una crescente importanza del settore primario – costerà di più per tutti, con un impatto che sarà più forte sulle fasce più povere della popolazione mondiale, ma che si farà sentire in modo diretto e indiretto anche nei paesi ricchi”. Secondo De Castro “non servono politiche fatte in casa, quanto uno sforzo per costruire una politica di sicurezza alimentare coordinata a livello globale”.
La nuova Pac – La scheda
Ecco i punti chiave della riforma
1. Aiuti al reddito più mirati per dinamizzare la crescita e l’occupazione
Per valorizzare al meglio il potenziale agricolo della Ue, la Commissione propone di sostenere il reddito degli agricoltori in modo più equo, semplice e mirato. L’aiuto di base riguarderà solo gli agricoltori in attività. Sarà decrescente a partire da 150.000 euro con un massimale annuo di 300.000 euro per azienda, pur tenendo conto del numero di posti di lavoro creati nelle aziende agricole. Inoltre, gli aiuti verranno distribuiti in modo più equo tra agricoltori, regioni e Stati membri.
2. Strumenti di gestione delle crisi più reattivi e adeguati alle nuove sfide economiche
La volatilità dei prezzi rappresenta un minaccia per la competitività a lungo termine del settore agricolo. La Commissione propone reti di sicurezza più efficaci e più reattive per i comparti maggiormente esposti (intervento pubblico e ammasso privato) e suggerisce di incentivare la creazione di assicurazioni e fondi di mutualizzazione.
3. Un pagamento “verde” per conservare la produttività a lungo termine e tutelare gli ecosistemi
Al fine di rafforzare la sostenibilità ecologica del settore agricolo e di valorizzare gli sforzi compiuti dagli agricoltori, la Commissione propone di riservare il 30 per cento dei pagamenti diretti alle pratiche che consentono un uso ottimale delle risorse naturali. Si tratta di pratiche semplici ed efficaci dal punto di vista ecologico, e cioè: diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti, salvaguardia delle riserve ecologiche e del paesaggio.
4. Ulteriori finanziamenti per la ricerca e l’innovazione
Al fine di porre in essere un’agricoltura della conoscenza che sia anche competitiva, la Commissione propone di raddoppiare gli stanziamenti destinati alla ricerca e all’innovazione in campo agronomico e di fare in modo che i risultati della ricerca si concretizzino nella pratica attraverso un nuovo partenariato per l’innovazione. Questi fondi permetteranno di promuovere il trasferimento del sapere e la prestazione di consulenza agli agricoltori, nonché di sostenere progetti di ricerca utili per l’attività agricola, stimolando una cooperazione più stretta tra il settore agricolo e la comunità scientifica.
5. Una filiera alimentare più competitiva ed equilibrata
Pur situandosi all’origine della filiera alimentare, l’agricoltura è molto frammentata e poco strutturata. Per rafforzare la posizione degli agricoltori, la Commissione propone di sostenere le organizzazioni di produttori e quelle interprofessionali e di sviluppare le filiere corte dal produttore al consumatore, senza troppi intermediari. D’altra parte, le quote zucchero, che hanno perso la loro ragion d’essere, non saranno mantenute al di là del 2015.
6. Incoraggiare le iniziative agro ambientali
Vanno prese in considerazione le specificità di ogni territorio e vanno incoraggiate le iniziative agroambientali a livello nazionale, regionale e locale. A tal fine, la Commissione propone che tra le priorità della politica di sviluppo rurale figurino la salvaguardia e il ripristino degli ecosistemi, la lotta ai cambiamenti climatici e l’uso efficiente delle risorse.
7. Facilitare l’insediamento dei giovani agricoltori
Due terzi degli agricoltori hanno più di 55 anni. Per incentivare l’occupazione e incoraggiare le giovani generazioni a dedicarsi all’attività agricola, la Commissione propone di istituire una nuova agevolazione all’insediamento destinata agli agricoltori che hanno meno di quarant’anni, per sostenerli durante i primi cinque anni di vita del loro progetto.
8. Stimolare l’occupazione rurale e lo spirito d’impresa
Al fine di promuovere l’occupazione e l’imprenditorialità, la Commissione propone una serie di misure intese a stimolare l’attività economica nelle zone rurali e a incoraggiare le iniziative di sviluppo locale. Verrà creato, ad esempio, un “kit d’avviamento” per sostenere i progetti di microimpresa, con finanziamenti fino a 70.000 euro per un periodo di cinque anni. Verranno rafforzati i gruppi di azione locale LEADER.
9. Maggiore attenzione alle zone fragili
Per evitare la desertificazione e preservare la ricchezza dei nostri territori, la Commissione offre la possibilità agli Stati membri di fornire un maggiore sostegno agli agricoltori che si trovano in zone soggette a vincoli naturali, grazie a un’indennità supplementare. Si tratta di un aiuto che andrà ad aggiungersi a quelli già disponibili nel quadro della politica di sviluppo rurale.
10. Una PAC più semplice ed efficace
Per evitare inutili oneri amministrativi, la Commissione propone di semplificare diversi meccanismi della Pac, in particolare i requisiti di condizionalità e i sistemi di controllo, senza peraltro diminuirne l’efficacia. Inoltre, sarà semplificato anche il sostegno ai piccoli agricoltori. Questi ultimi avranno diritto a un assegno forfettario annuo che va da 500 a 1.000 euro per azienda. Sarà incoraggiata la cessione di terreni da parte dei piccoli agricoltori che cessano l’attività ad altri agricoltori che intendono ristrutturare la propria azienda.
Potenza, 13 aprile 2012
I reflui della depurazione utilizzati per irrigare
Il presidente di Al ha illustrato i risultati di una sperimentazione condotta con l’Unibas
“Un valido sistema per l’economia dell’acqua potrebbe essere costituito dal riutilizzo delle acque derivanti da impianti di trattamento di reflui. Il loro impiego in agricoltura potrebbe rendere disponibili per il settore civile ingenti quantitativi di acqua”. Lo ha affermato il presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile, nel corso del suo intervento al convegno sulla nuova politica agricola comunitaria.
“I depuratori, che sono presenti in numero considerevole sul territorio della nostra regione (gli impianti sono in tutto 181) – ha dichiarato Gentile – sono in grado di produrre acqua dalle caratteristiche già accettabili e che sarebbero migliorabili con modesti adeguamenti strutturali degli impianti. In questo modo si eviterebbe lo spreco della risorsa e si potrebbe aumentare la disponibilità idrica in quelle aree irrigate in modo non adeguato”.
“Acquedotto Lucano da tempo – ha aggiunto – ha deciso di supportare una sperimentazione condotta dall’Università della Basilicata che consiste proprio nell’osservazione degli effetti dell’impiego di reflui urbani per l’irrigazione in agricoltura, nella fattispecie di un uliveto nel comune di Ferrandina. I risultati ottenuti da questa sperimentazione sono positivi: la produttività media è quasi triplicata; le produzioni ottenute si sono contraddistinte per le eccellenti caratteristiche merceologiche e hanno dato olio extra-vergine di ottima qualità”.
Secondo il presidente di Acquedotto Lucano, “un altro aspetto estremamente importante è legato al fenomeno dell’erosione: la sperimentazione condotta a Ferrandina sta dimostrando che i fanghi dei depuratori civili migliorano l’assorbimento dell’acqua piovana, controllando l’erosione del suolo”.
Nuova Pac, Mastrosimone: si punti alle specificità del mondo rurale
Si punta maggiore attenzione sul potenziamento della competitività dell’agricoltura e sulla redditività delle aziende agricole
“Gli obiettivi e gli strumenti della proposta di riforma della Pac per il 2014-2020 possono essere considerati in linea con l’evoluzione del dibattito politico e scientifico che in questi anni si è sviluppato sulle esigenze di riforma. Vi sono novità di non poco conto che vanno accolte positivamente”.
E’ quanto dichiara l’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata in occasione del convegno sulle Produzioni Agroalimentari e nuova Pac organizzato dalla Regione Basilicata a Stigliano.
“Sono da apprezzare le priorità individuate dal secondo pilastro della Pac – aggiunge Mastrosimone – che punta la propria attenzione sul potenziamento della competitività dell’agricoltura e sulla redditività delle aziende agricole, incentivando l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo. Queste priorità – in linea con le politiche messe in campo dalla Regione Basilicata evidenzia l’assessore – da un lato tentano di incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole e il ricambio generazionale, dall’altro tendono al miglioramento della integrazione dei produttori nella filiera agroalimentare.
“Le maggiori perplessità riguardano il greening, e in particolare, il sistema di vincoli su cui si propone di basare la componente ecologica dei pagamenti diretti, disegnati in modo squilibrato rispetto ai Paesi dell’Ue, e poco efficace rispetto all’effettiva capacità di remunerare la produzione di beni pubblici ambientali”.
“L’auspicio – ha poi proseguito l’assessore regionale all’Agricoltura – è che la riforma della Pac diventi più mirata e tenga in debita considerazione le specificità del mondo rurale, insieme all’esigenza di una semplificazione delle sue norme e dei controlli”
Nuova Pac, De Filippo: si generi competitività
“Per l’agosto del 2013 dovremo condividere una decisione nazionale che sappia conciliare le diverse esigenze delle agricolture regionali”
“L’ampia riforma della Pac dovrà dare le risposte per affrontare le sfide importanti alle quali ci chiama l’Unione Europea. Occorre mettere a punto un’azione riformatrice maggiormente orientata verso obiettivi che massimizzino da una parte la ridistribuzione delle risorse e dall’altra un sostegno più mirato”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, in occasione di una tavola rotonda sulla Riforma agraria e sulla nuova politica agricola tenutasi in mattinata a Sant’Arcangelo.
“Gli agricoltori – ha affermato De Filippo – hanno bisogno di politiche che li aiutino a diventare più competitivi e in grado di prevenire e gestire le crisi di mercato, senza dimenticare gli obiettivi di una produzione più sostenibile ed efficiente. Maggiore attenzione – ha aggiunto il presidente – va anche data agli aspetti ambientali e a quelli di una necessaria semplificazione e chiarezza delle linee d’intervento. In linea con quanto dichiarato dal Parlamento Europeo deve essere anche sostenuta una maggiore flessibilità di intervento, al fine di disporre di strumenti che siano in grado di fronteggiare gli eventuali stati di crisi del settore, che negli ultimi anni si sono manifestati con un ritmo e un’intensità preoccupanti. La proposta di regolamento – ha concluso De Filippo – offre molteplici opportunità per modulare una distribuzione diversificata sia a livello territoriale che temporale. Per questo motivo auspico che tutti noi sapremo sfruttare adeguatamente il tempo a disposizione per di condividere, nell’agosto del 2013, una decisione nazionale che sappia conciliare le diverse esigenze delle agricolture regionali”.