Sono 2.300 le assunzioni previste dalle imprese in Basilicata nel mese di luglio 2020, su un totale di 262.530 in tutta Italia.
Sono dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di luglio e che, in uno scenario di ripresa ancora troppo lenta del sistema produttivo ed occupazionale, confemano una situazione già nota in Basilicata in precedenza alla pandemia. Si tratta della difficoltà di imprese a reperire le figure professionali richieste, specie nel settore della ristorazione.
In Basilicata – dove le “entrate” a luglio rappresentano il 34,8% in meno di quelle di luglio 2019, in linea con la tendenza Sud (meno 35%) e leggermente al di sotto della media nazionale (meno 38,6%) – le figure professionali di difficile reperimento sono in media il 22,4%. Ma – secondo il Centro Studi Turistici Thalia impegnato a monitorare l’andamento nel comparto turismo-ristorazione-pubblici esercizi somministrazione alimenti e bevande – la percentuale sale tra il 35 e il 40% nella ristorazione.
Non sfugga un dato: gli addetti nelle attività di ristorazione che saranno assunti entro queste mese complessivamente in Italia sono calcolati da Unioncamere-Anpal in circa 57 mila unità che è il numero più alto in assoluto. Per avere un’idea: tra le professioni scientifiche di elevata specializzazione non si va oltre le 3.200 unità (informatici), tra le professioni tecniche le 3.300 unità (tecnici della salute), tra gli impiegati i 7680 addetti alla segreteria, tra gli operai specializzati 6.800 edili.
Dunque le imprese di ristorazione cercano cuochi, aiuto cuochi, addetti alla cucina e non li trovano.
Una conferma da un ristoratore, Antonio Coronato, diventato il simbolo della ripresa della ristorazione nella nostra regione, una “”best practice” in salsa lucana. “Sarà pazzia o spirito di speranza? Sto tornando dalla sede di Milano per raggiungere quella di Potenza dopo 10 giorni di ritorno alla normalità anche sopra ma – racconta Coronato – posso confermare che in Basilicata le attività commerciali hanno avuto più coraggio. A Nord è un massacro vedere attività che chiudono giorno dopo giorno e che non hanno avuto modo o coraggio di riaprire. Arrivo a Potenza invece tante novità, nuove aperture e tanta voglia di rilanciarsi come attività di lunga data che si rinnovano. Sono molto contento della nostra terra e sono soddisfatto anche del fatto che grazie all’apertura di Potenza a breve apriremo altre tre sedi in Italia grazie ai contatti ricevuti da nostri concittadini emigrati in altre regioni,. apriremo sedi inserendo le loro figure. Rimane il rammarico però che a Potenza con tanta necessità di lavorare sta scomparendo una grande figura: quella del cuoco! Stiamo avendo veramente tanti problemi a trovare questa figura. Per questo il mio è un invito a specializzarsi in questa mansione. Il nostro obiettivo è sempre dare più posti di lavoro ai nostri ragazzi sia a Potenza che fuori”.
E in questo settore c’è una delle più alte percentuali di contratti a tempo indeterminato perché i titolari di impresa ristorazione hanno tutto l’interesse a stabilizzare il personale evitando il diffuso turnover. Invece, i contratti proposti dalle imprese a luglio sono prevalentemente contratti a termine, tipologia che cresce di 3 punti percentuali rispetto al 2019 (59,5% contro 56,3%). Parallelamente in questa fase diminuiscono i contratti a tempo indeterminato (17% contro 20,2%). Leggero incremento per i contratti di apprendistato (5,4%, +0,3 punti), mentre diminuisce la previsione per i contratti di somministrazione (8,4%, -1,4 punti).
Unioncamere e Anpal lo chiamano “mismatch” , mancata corrispondenza tra domanda e offerta, che in questi casi, è qualitativo e riguarda soprattutto competenze ed esperienza, con radici nel mancato collegamento tra sistema formativo e imprese oltre che nelle carenze dell’orientamento e dei servizi per il lavoro.
Lug 16