Quali sono le principali novità introdotte dal nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, divenuto operativo con la pubblicazione del decreto legislativo n14 del 2019, e quali – a parere di Confindustria – gli elementi di criticità rispetto alle esigenze delle imprese. Si è discusso di questi temi nel corso del seminario che si è svolto lunedì 10 giugno, presso la sede potentina di Confindustria Basilicata, alla presenza d molti imprenditori che hanno mostrato massimo interesse all’argomento.
E’ una delle tappe dell’iniziativa più ampia promossa da Confindustria su tutto il territorio nazionale per spiegare il nuovo impianto normativo in materia, come ha rappresentato in apertura dei lavori, il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso: “Si tratta infatti di una riforma radicale, attesa da tantissimo tempo, che interessa tutte le imprese – al di là delle dimensioni e del settore – che punta a modernizzare e razionalizzare la disciplina delle procedure concorsuali, ormai datata e disorganica, e a perseguire un necessario migliore bilanciamento tra i valori della continuità delle imprese in crisi e della tutela dei creditori”.
A spiegare il radicale cambiamento del fare impresa, il presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Lorenzo Pagliuca, che, in qualità di Delegato nazionale Fisco del Comitato Piccola Industria, segue da vicino l’iter evolutivo della riforma.
“La ratio – ha spiegato ai tanti imprenditori presenti – è quella di far emergere lo stato di crisi prima che divenga insolvenza, implementando un modello organizzativo, amministrativo e contabile, in grado di rilevare tempestivamente, tramite una serie di indicatori, gli allert che determinano nuovi obblighi in capo ai titolari/amministratori delle aziende. L’obbligo di segnalazione dello stato di crisi ad un apposito Organismo chiamato OCRI, ricade, oltre che sul titolare/legale rappresentante, sugli Organi di controllo interno ove presenti, ed al superamento di specifiche soglie, sui creditori pubblici qualificati: Agenzia delle Entrate, INPS, Agenzia della riscossione”.
“Lo spirito del legislatore – ha aggiunto Pagliuca – è sicuramente quello di cautelare le PMI da potenziali insolvenze, obbligando le imprese tutte a monitorare costantemente il loro equilibrio reddituale, patrimoniale e soprattutto finanziario, denunciando probabili incapacità a far fronte agli impegni assunti. Bisogna rivedere però tempi e metodi di attuazione della riforma, che purtroppo è già in vigore dallo scorso 16 marzo e nella sua applicazione letterale pone non poche preoccupazione soprattutto per le nostre PMI, poco medie ma molto micro e piccole. Continuerò – ha concluso Pagliuca – nell’evidenziare le criticità della norma, affinché il legislatore ascolti i soggetti che devono applicarla e che dalla stessa saranno giudicati, nella speranza che a rigor di buon senso, intervenga in tempi brevissimi già prorogando le prossime scadenze autunnali.”