Leo Montemurro, Cna Basilicata: “A quando un nuovo DPCM?Siamo proprio convinti che il problema siano le pizzerie, i ristoranti e le tante altre attività del comparto alimentare?”.
Ci troviamo a commentare il terzo DPCM che avrà effetto da oggi lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre, e fa seguito a quelli del 13 e del 18 ottobre. Senza aspettare gli effetti delle misure adottate, il governo seguendo la curva dell’aumento dei contagi, ha deciso di adottare misure sempre più restrittive.
Una domanda sorge spontanea. Quanti altri DPCM dovremo attenderci? Dato che siamo in autunno e l’inverno terminerà a marzo 2021, quante altre restrizioni ci saranno? Diciamo questo non per spirito polemico, ma perché dobbiamo sapere cosa dire alle imprese. Perché un’impresa grande o piccola che sia, non lavora alla giornata, ma programma la propria attività.
Quindi cosa dobbiamo dire agli imprenditori della ristorazione, resistite fino a marzo, aprile o altro?
La CNA è una forza responsabile, un attore sociale, Nessuno disconosce la gravissima situazione determinata dal virus, su scala planetaria. Ma non comprendiamo e non giustifichiamo un approccio che di scientifico e programmato ha a volte poco a che fare. Tutti sapevano che la curva dei contagi sarebbe aumentata con l’approssimarsi dell’inverno, che avremmo avuto bisogno di rafforzare le strutture sanitarie, soprattutto in termini di personale, di aumento dei posti in terapia intensiva. Chiediamo: cosa è stato fatto? Pretendiamo serietà e chiarezza perché siamo perfettamente consapevoli che il vaccino non è questione di qualche mese e quindi questa terribile situazione ce la porteremo ancora a lungo.
Per quanto tempo dovranno resistere le imprese?
Sono troppi a parlare e a dare dati, sempre in valore assoluto e mai in percentuale. Lombardia, Lazio e Campania avranno sempre il numero di contagi maggiore, perché in queste 3 regioni vivono 22 milioni di italiani su 60 in totale, e in queste regioni ci sono città come Milano, Roma e Napoli. Quindi basta a dare queste che non sono notizie, ma solo inutili allarmismi. Tutti siamo preoccupati e tutti sappiamo che non finirà presto.
Allora crediamo quindi che sia necessario se non fondamentale che si apra il confronto tra governo, imprese e sindacati non in forma episodica ma stabile; e questo non solo a livello nazionale ma anche a livello regionale; Aspettiamo che la Regione Basilicata convochi gli attori del Partenariato Economico e Sociale. Noi crediamo nel nostro Paese. Le aziende della ristorazione rispettano tutti i protocolli, sono più sicure e sanificate che alla NASA! Rispettano tutte le prescrizioni indicate e i divieti imposti in ogni DPCM, ma a che serve se non se ne tiene conto?
La chiusura anticipata al pubblico di ristoranti, pub, bar e pizzerie rappresenta un ulteriore colpo in primis per la ristorazione, poi per la filiera della produzione e trasformazioni e dell’agricoltura. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha annunciato misure di ristoro nell’illustrare il nuovo DPCM con le nuove azioni restrittive finalizzate al contenimento del Covid-19.
Allora lo diciamo subito come CNA non accetteremo bonus condizionati come quello appena approvato. Se le imposizioni sono per tutta la ristorazione, tutta la ristorazione deve avere un contributo da parte dello Stato. Dai bar ai ristoranti, dalle pizzerie alle pizzerie a taglio, birrerie artigianali, catering, banqueting . Cioè non ad alcuni codici ATECO ma a tutti!!
La ristorazione, come indicato da ricerche ed analisi recenti è il canale di sbocco fondamentale dell’ agro alimentare, allora deve essere protagonista anche delle politiche di filiera su scala nazionale ed europea al pari dell’agricoltura.
L’aumento dello smart working al 70% porterà alla chiusura delle attività prossime ai ministeri e alle strutture pubbliche. La ristorazione è solidale con gli operatori dello spettacolo, i trasportatori, tassisti, tintolavanderie, operatori turistici, alberghi, arredatori, mercati ambulanti cioè di tutte quelle categorie economiche e professionali che stanno soffrendo questa terribile situazione.
Pretendiamo serietà, i dati li sappiamo leggere. Chi ha tempo non aspetti tempo!
Nuovo Dpcm Governo Conte per emergenza Coronavirus, Renato Zaccagnino (Presidente Cna Territoriale Potenza): “Migliaia di imprese rischiano la chiusura anche in Basilicata. Servono ristori reali e immediati”
“La nuova stretta governativa legata all’emergenza sanitaria, seppur motivata dalla priorità di garantire la salute, rischia di mettere definitivamente al tappeto interi settori dell’economia italiana, innescando una crisi sociale pericolosa e senza precedenti nella storia repubblicana.
Renato Zaccagnino Presidente della CNA Territoriale di Potenza chiede ristori reali commisurati alle perdite subite, immediati e destinati a tutte le imprese interessate dal provvedimento in aggiunta alla sospensione delle cartelle esattoriali, alla cancellazione dell’Imu, ai crediti d’imposta per affitti e bollette, alla cassa integrazione per i dipendenti.
Alle migliaia di imprese lucane della ristorazione, del cinema, del benessere, degli eventi, del commercio e del turismo, direttamente colpite dal Dpcm, va aggiunti migliaia di imprenditori e professionisti delle filiere, che hanno altrettanto diritto in tempi rapidi a ristori adeguati al danno.
La chiusura delle attività di spettacolo, cultura e tempo libero può avere pesanti ricadute sul sistema Italia peraltro a fronte di non accertate conseguenze dirette sulla diffusione del contagio. A tal fine sarebbe, ed è, stato sicuramente più efficace assicurare la distanza interpersonale sui trasporti pubblici, avvalendosi delle disponibilità che abbiamo più volte dichiarato dei mezzi delle imprese private del trasporto persone, compresi autonoleggio e taxi.
Più controlli mirati e meno interventi a pioggia avrebbero sortito risultati maggiormente efficaci sul fronte della prevenzione.
La CNA chiede, infine, da subito la convocazione di tavoli permanenti di confronto operativo a livello nazionale ma anche a livello locale, con le Parti Sociali che hanno firmato i protocolli di sicurezza, per riprendere il proficuo confronto già aperto a primavera con il Governo nazionale ma soprattutto di riprendere il dialogo con il Governo regionale”.