Obbligo di green pass nelle mense aziendali, USB: “Non possiamo permettere di distorcere lo Statuto dei Lavoratori per una misura che non ha nulla di sanitario”. Di seguito la nota integrale.
USB dall’inizio della pandemia è il sindacato che più di tutti si è battuto per difendere da subito la salute pubblica a scapito dei profitti: proprio per questo riteniamo che la misura varata dal Governo che prevede l’accesso alla mensa soltanto per i possessori di Green Pass sia l’ennesima misura sbagliata e contraddittoria, che nei fatti non ha nessuna prerogativa di salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
Durante il lockdown si è decisa l’apertura delle fabbriche per garantire i profitti alle imprese, oggi questa misura va esattamente nella stessa direzione, perché non entra nel merito della sicurezza di aziende in cui ogni giorno si ritrovano a lavorare fianco a fianco, nei reparti, centinaia di individui che vengono a contatto fra loro, proprio come nelle diverse realtà industriali del territorio nazionale. Una contraddizione enorme.
Sul piano tecnico, va detto che rimangono forti dubbi nel merito del trattamento dei dati personali dei lavoratori e la possibilità del datore di lavoro di venire a conoscenza di dati protetti, riguardanti la salute del dipendente.
In ogni caso, come USB non permetteremo nessun controllo da parte dei datori di lavoro: per noi resta centrale la legge 300 del 1970, lo Statuto dei Lavoratori, in quanto diversi articoli contrastano proprio la volontà padronale di disporre del lavoratore anche attraverso controlli sanitari a discrezione dell’azienda.
Con queste motivazioni per USB vanno diffidate e contrastate sindacalmente le aziende che stanno applicando una misura (quella varata dal Governo sul Green Pass nelle mense e integrata attraverso una improbabile FAQ) senza tener conto del combinato disposto con le norme previste nei luoghi di lavoro.