BENEDETTO (IDV), COINVOLGERE PMI E COOPERAZIONE IN PROGRAMMI SVILUPPO
“Dopo la presa di posizione della Confapi di Basilicata per l’incomprensibile ed irragionevole esclusione dalla sottoscrizione del ‘Patto di sistema per il lavoro e la crescita – Obiettivo Basilicata 2012’, quella del coordinamento delle centrali cooperative ripropone una questione, non certo formale, che ho sollevato nei giorni scorsi proprio a sostegno della necessità di garantire la rappresentanza dell’impresa minore in ogni fase di concertazione sociale”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo IdV Nicola Benedetto.
“Si pensi solo a come sia indispensabile la concertazione con la Pmi e l’Alleanza delle Cooperative – aggiunge Benedetto – nel settore delle costruzioni e delle opere pubbliche alla luce della decisione del Cipe di sbloccare finalmente finanziamenti a favore della Basilicata per 500 milioni di euro e consentire il superamento del grave gap infrastrutturale. Si tratta di un pacchetto di progetti soprattutto di viabilità ma anche di servizio allo sviluppo delle imprese, come nel caso del nodo intermodale di Pisticci che può diventare quella piattaforma logistica al sistema produttivo e industriale della Valbasento e del Materano di cui si è da sempre avvertita la mancanza soprattutto per favorire l’export, che in aggiunta ai programmi di edilizia residenziale e di recupero dei centri storici contenuti nel Patto di Sistema da finanziare con fondi comunitari e regionali, rappresenta lo strumento storico di rilancio del settore delle costruzioni. E’ evidente che pmi e cooperazione non possono avere un ruolo di seconda fila nella concertazione da realizzare”.
“La maggiore competitività ovvero il rilancio delle potenzialità di crescita dell’industria, dei servizi e dell’artigianato, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, che, a quanto pare, è uno dei punti principali del documento – evidenzia Benedetto – non si può raggiungere senza i piccoli e medi imprenditori e i responsabili di cooperative che operano in comparti essenziali per l’economia lucana e l’occupazione. Dunque – afferma il capogruppo IdV – il rischio è di partire con il piede sbagliato nella nuova fase che si vuole inaugurare con le parti sociali. Ritengo pertanto necessario che si allarghi alle organizzazioni della Pmi e della cooperazione la Ca bina di Regia appena insediata per la prima fase di avvio del Patto di Sistema e che si convochi al più presto l’Osservatorio regionale dei lavori pubblici per prepararsi ad affrontare la gestione dei 500 milioni di euro di appalti di lavori pubblici”.
CONFAPI Basilicata sul patto di sistema “Obiettivo Basilicata 2012”:
concertazione monca e occasione mancata della Regione
Nonostante CONFAPI Basilicata abbia chiesto di essere coinvolta nella stesura del patto di sistema “Obiettivo Basilicata 2012”, la Regione continua a coinvolgere solo una parte minoritaria del sistema imprenditoriale lucano, perseguendo una concertazione monca che fa di un’iniziativa considerevole un’incompiuta negativa.
Negativa perché l’apporto di idee e proposte che altri potrebbero dare, correggerebbe errori come, per esempio, quello di escludere le piccole imprese dai contratti di sviluppo, decisione assunta peraltro in palese controtendenza con la normativa comunitaria e nazionale che si riferisce alle PMI e in totale dissonanza dalla realtà imprenditoriale della Basilicata, costituita com’è noto da aziende di minori dimensioni.
Infatti, in una regione in cui le Medie e Grandi Imprese costituiscono lo 0,4% del totale, escludere le Piccole Imprese dai contratti di sviluppo, cui sono destinati 20 milioni di euro, significa fare un danno all’intero sistema imprenditoriale lucano, fatto da micro e piccole imprese (fino a 50 dipendenti e fino a 10 mln di fatturato).
Tuttavia, senza entrare nel merito dei punti del patto di sistema, su cui ci si riserva di fornire dettagliate osservazioni al momento opportuno, CONFAPI Basilicata giudica questa della Regione un’occasione mancata, perché un’iniziativa così ambiziosa avrebbe dovuto essere perseguita attraverso un modello concertativo che chiama tutti i soggetti ad uno sforzo comune, imitando l’appello che TUTTE le parti sociali, a livello nazionale, hanno rivolto al Governo per un patto per la crescita dell’Italia.
“Si rende necessario – scrivono le associazioni imprenditoriali e i sindacati nazionali – un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti”. Questa coesione è il metodo da seguire in periodi difficili come questo che la nostra regione sta attraversando.
Patto di sistema, si è insediata la Cabina di regia strategica
Punto di raccordo per la verifica delle misure del Programma “Obiettivo 2012”
Dopo la firma del Patto di sistema, che mette insieme Regione, Confindustria e sindacati in un fronte unico per un piano straordinario per il lavoro e la crescita della Basilicata, si è insediata questo pomeriggio la Cabina di regia strategica. Punto di raccordo essenziale per la verifica dell’attuazione del Patto, la Cabina di regia – a costo zero – è coordinata dal presidente della Giunta regionale ed è composta da Confindustria Basilicata e da Cgil, Cisl e Uil, soggetti sottoscrittori dell’intesa che si incontreranno e intervalli bimestrali per monitorare lo stato di avanzamento delle singole misure e le ricadute prodotte, attraverso indicatori di realizzazione e di risultato. Coerentemente con le indicazioni della cabina di regia strategica, avrà compiti operativi, invece, la cabina di regia interdipartimentale, coordinata dal direttore generale della Presidenza della Giunta. La struttura coinvolgerà tutti i dirigenti a vario titolo, compreso i dirigenti generali dei Dipartimenti regionali, i responsabili dei programmi regionali, il nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, il dirigente dell’Attuazione del programma di governo, i direttori degli enti strumentali e società partecipate che sono soggetti attuatori di misure del programma. Su temi specifici e settoriali ci sarà il confronto sistematico con il sistema associativo e cooperativo del mondo imprenditoriale, professionale, del terzo settore. In modo più specifico per l’occupazione, la Regione convocherà gli Stati generali del lavoro.
La concertazione, dunque, è il perno della governance del programma, che chiama ad assunzioni di responsabilità il partenariato economico e sociale, valorizzandone le proposte e la partecipazione. Un’impostazione necessaria per rendere concreto ed efficace il Patto programmatico, che mette al centro dei suoi interventi i temi cruciali dello sviluppo regionale, dell’ammodernamento della macchina regionale, della tenuta sociale, del lavoro e del sostegno all’imprenditoria.
Il pacchetto delle proposte muove risorse finanziarie per circa 150 milioni di euro e si snoda in tre assi: l’occupazione, la burocrazia e la competitività. Per il lavoro, sono state messe a punto misure di incentivo alle imprese per l’assunzione e il mantenimento dei livelli occupazionali, quali il credito di imposta (20 meuro) il fondo regionale di Venture Capital (10 meuro), contratti di settore (di cui beneficiano anche i lavoratori), una per favorire il Ricambio generazionale (2 meuro) e un’altra per l’industria delle costruzioni (25 meuro). Misure diverse sostengono, invece, l’autoimprenditorialità: sono questi il microcredito (9 meuro), Talenti per una nuova imprenditorialità (beneficiari diplomati, laureati e team leader, risorse disponibili 15 meuro) e un Fondo di garanzia per microimprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti organizzazioni del sociale e no-profit (iniziative imprenditoriali già costituite o da costituire – risorse pari a 6 meuro). Infine, l’ultima proposta punta al sostegno al reddito di soggetti particolarmente svantaggiati (7 meuro).
Allo snellimento della burocrazia si procederà con una legge regionale di semplificazione amministrativa e con una task force sburocratizzazione.
Per la maggiore competitività sono previsti l’attivazione del credito d’imposta per gli investimenti nell’innovazione di processo e di prodotto (10 meuro), l’azzeramento del digital divide con la banda larga (20 meuro), contratti di rete, contratti di sviluppo (10 meuro) e misure di contrasto al lavoro irregolare.
“Stiamo attraversando un momento di rigore economico finanziario straordinario – ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo avviando i lavori – ma sarebbe errato provare a risanare i conti a scapito del sostegno alla crescita e alla coesione sociale. La Basilicata non è solo attenta a non cadere, ma anche a mettersi in marcia speditamente, e se bisogna fare qualche sacrificio in più per finanziare lo sviluppo siamo pronti. E lo siamo ancor di più per progetti condivisi, che chiamano a responsabilità l’intero sistema regionale e, quindi, hanno maggiori possibilità di riuscita”.