Ad un anno dal primo incontro pubblico “Olio Futuro” svoltosi a Matera, gli agricoltori lucani sono tornati a Policoro, in un incontro tecnico organizzato da Agia-Cia, con il patrocinio dell’ordine degli agronomi e del collegio dei periti agrari, ad ascoltare i ricercatori che sono in prima linea nella lotta alla CoDiRo, (Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo causato dal batterio Xylella fastidiosa).
Nell’anno trascorso, l’obiettivo – sottolinea Cosimo Gaudiano, coordinatore del Programma “Olio Futuro” – è stato quello di informare gli agricoltori e associazioni di categoria, i tecnici agricoli e i cittadini con incontri pubblici animati dai giovani imprenditori agricoli lucani, rendendo così “Olio Futuro” un appuntamento periodico itinerante nei paesi della Basilicata, con attenzione alle aree della regione geograficamente esposte alla futura presumibile espansione dell’area colpita dalla patologia. Con l’attiva e partecipe adesione delle locali rappresentanze CIA in Basilicata, gli appuntamenti itineranti stanno dando il loro contributo alla corretta informazione sulla gestione della malattia.
Tra i relatori intervenuti il dott. Donato Boscia dell’IPSP-CNR, centro di ricerca divenuto riferimento europeo per lo studio di Xylella fastidiosa, che ha fatto il punto della situazione pugliese e sul possibile impatto su altre colture agrarie, piante ornamentali ed ecosistemi forestali e naturali, prendendo a riferimento l’impatto causato, nel mondo, dalle diverse sottospecie e genotipi del batterio tra quelle non presenti in Puglia; la dott.ssa Enza Dongiovanni, ricercatrice al CRFSA di Locorotondo (BA), che ha parlato della lotta all’insetto vettore del batterio, elemento chiave per la trasmissione del patogeno, e descriverà le azioni concrete per contrastarne la presenza nell’ecosistema oliveto, con perenne sguardo alla sostenibilità socio-ambientale della lotta; Giovanni Melcarne, presidente della DOP “Olio extravergine di Oliva Terra d’Otranto” ha illustrato la sua esperienza, all’interno di aree devastate dalla malattia, nella ricerca di olivi che possano presentare una resistenza al batterio; il dott. Giuseppe Malvasi dell’Ufficio Fitosanitario della regione Basilicata ha relazionato sull’attività e i risultati del monitoraggio di Xylella nel territorio lucano, patogeno non ritrovato negli oliveti di Basilicata. Nel dibattito finale, con la partecipazione di rappresentati delle associazioni, è stato ripreso il nuovo grido d’allarme lanciato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare: se si propagasse in Europa, la Xylella fastidiosa, il batterio responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia, potrebbe portare danni alle produzioni per oltre 5 miliardi di euro, mettendo a rischio quasi 300mila posti di lavoro nell’Ue. Secondo le nuove regole sulla protezione contro gli organismi nocivi per le piante, che entreranno in vigore a partire dal 13 dicembre, i Paesi membri dovranno presentare un’indagine annuale ed elaborare piani che individuano precise responsabilità e misure da adottare per ognuno dei 20 organismi nocivi prioritari in grado di entrare e insediarsi nel territorio nazionale.