A settembre, con l’avvio del prossimo anno scolastico, partirà il primo progetto internazionale contro la dispersione scolastica di bambini e ragazzi svantaggiati delle aree interne lucane a rischio spopolamento e di lungodegenti. Ma anche di ragazzi, in fuga dalla guerra, impossibilitati a frequentare la scuola perdendo mesi e anni di frequenza scolastica.
Il progetto pilota, denominato Oneclass! Openet for education, sarà realizzato dall’azienda materana Openet Technologies, aderente a Confapi Matera e specializzata nelle telecomunicazioni satellitari, con il cofinanziamento dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.
L’iniziativa, grazie a un collegamento via satellite a sistemi di videoconferenza e piattaforme di elearning avanzate e con l’uso di tablet, sperimenterà in Basilicata per la prima volta su scala nazionale la frequenza di classi omogenee da parte dei ragazzi lucani impossibilitati a seguire le lezioni fisicamente. Il progetto prevede la costituzione di 60 pluriclassi digitali in tutta la Basilicata, uno sforzo senza precedenti nel settore dell’education.
Il sistema educativo proposto è stato pensato e realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e con la Regione Basilicata, che ne hanno sollecitato anche l’estensione per collegare i due licei classici di Matera e Potenza con insegnanti di madrelingua in Inghilterra e in Francia, per l’apprendimento delle lingue straniere e applicato anche nelle classi dei bambini e ragazzi lungodegenti, ricoverati nei due ospedali di Matera e di Potenza e che, a causa della malattia, non possono andare a scuola.
“Grazie alla tecnologia – dichiara Vito Gaudiano, amministratore delegato di Openet e consigliere di Confapi Matera – questi giovani saranno inseriti in percorsi scolastici e seguiti non in maniera sporadica, il digitale sarà l’ambiente immersivo in cui i ragazzi apprenderanno. Le applicazioni che della stessa piattaforma faremo per i minori non accompagnati giunti nella nostra regione ci consentiranno di affrontare il problema con strumenti di integrazione reali, diversi dalla costruzione di muri fisici o di barriere culturali. Sono numerosi, infatti, i casi di ragazzi migranti o figli di migranti che vivono nelle periferie degradate delle città europee in condizioni di disagio economico e sociale che la scuola può contribuire ad attenuare”.
Questa parte del progetto di svolge anche in collaborazione con Libano e Marocco, inserendosi nell’accordo di collaborazione che Confapi Matera sottoscrisse con l’ambasciatore del Marocco il 30 marzo 2015.
“Grazie ai collegamenti via satellite – conclude Vito Gaudiano – è con orgoglio che gli sviluppi tecnologici e didattici elaborati dalla nostra società, profondamente radicata nella città di Matera, ci permettono di garantire l’istruzione a tanti giovani svantaggiati ma anche di avere una chance avanzata per lo sviluppo attraverso la cultura di base: un altro compito per Matera Capitale”.