Nei giorni scorsi si è svolto a Matera, presso Casino Padula, sede dell’Open Design School il Solar Cooking Club, con gli architetti giapponesi Yoshiharu Tsukamoto e Momoyo Kaijima dello studio Atelier Bow Wow. Il workshop, organizzato da Open Design School, è stato dedicato all’autocostruzione di un Solar Cooker, un forno che utilizza l’energia solare per riscaldare, cuocere, pastorizzare bevande e alimenti, un metodo di cottura diffuso in tutto il mondo, a basso costo economico e ambientale, che permette di ridurre i costi del carburante, l’inquinamento atmosferico e il rallentamento di deforestazione e desertificazione causato dalla raccolta di legna da ardere per cucinare.
La due giorni di settembre è stato il primo passo di un progetto più ampio che rivedrà lo studio di architettura giapponese a Matera, nell’ambito delle attività che Open Design School realizzerà all’interno del festival Open Culture che chiude e rilancia Matera 2019. A partire dal tema delle architetture pop up, lo studio e Open Design School lavoreranno insieme sulla realizzazione di micro-oggetti, architetture nomadi che diventano attivatrici di una nuova idea di spazio, in un presente in cui l’organizzazione degli ambienti e la creazione di villaggi effimeri sono argomenti all’ordine del giorno. Il progetto apre infatti alla comunità locale attraverso l’orto urbano di Casino Padula che diventa luogo di aggregazione e presenta una funzione sociale; inoltre nell’ottica dell’inclusione e della condivisione del bene comune, ha l’ambizione di allargare alla comunità nomade e dei migranti.
Il tema del cibo sarà ancora al centro di questa progettualità, sperimentando nuovi metodi di cottura e conservazione dei cibi che utilizzano energie pulite, come il sole o il raffrescamento passivo, utilizzando materiali naturali. “Ciò che cercheremo di fare”, commenta Rita Orlando, project manager di Open Design School, “è sviluppare piccoli progetti in modalità do it yourself e open source, che metteremo infatti a disposizione di tutti, in modo da ragionare non solo sul cibo, ma anche sulle ricadute sociali che design e architettura possono creare. Vorremmo cominciare a indagare il tema delle migrazioni stagionali e dei villaggi fantasma che compaiono nelle campagne soprattutto nel periodo estivo e a seconda della stagionalità dei prodotti da raccogliere, per provare a capire come si possano sviluppare una serie di progetti utili per chi è nomade da un luogo all’altro, che non a casa, e possa finalmente avere degli strumenti per realizzare da sé una serie di oggetti che permettano loro di vivere una vita migliore”.
Il progetto è partito con un workshop in cui i partecipanti hanno potuto anche sperimentare l’utilizzo del Solar Cooker ed ha coinvolto l’Istituto Comprensivo Pascoli Matera, la Scuola Don Milani del Quartiere di Agna, e le comunità di Casa Netural e di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall’arte contemporanea a cura di Pelin Tan.
A margine si è tenuto il talk “Creating Better Accessibility to the local resources”, con la partecipazione di Yoshiharu Tsukamoto che ha analizzato e approfondito la filosofia dello studio di architettura giapponese, basato e incentrato sull’Architettura Comportamentale e la facilitazione nell’accesso alle risorse locali.
Lo studio Atelier Bow Wow, fondato a Tokyo nel 1992, rappresenta un’originale realtà nel panorama architettonico contemporaneo avendo l’obiettivo di una ricerca che esplora le caratteristiche urbane della microarchitettura e le sfide poste da densi ambienti urbani, come quello giapponese, con un approccio che si applica a un ampio raggio di situazioni che vanno da piccoli oggetti alla città nel suo complesso.
Open Design School è un laboratorio di sperimentazione e innovazione interdisciplinare, progetto pilastro al servizio della realizzazione del programma culturale di Matera 2019. In 19 mesi di attività di Open Design School sono stati coinvolti 110 artisti e professionisti lucani, italiani ed europei, che insieme, hanno mappato circa 400 luoghi, prodotto 9 grandi mostre, 11 installazioni urbane e 10 eventi culturali, favorendo così l’incontro e la fruizione di contenuti creativi da parte del pubblico. Open Design School è una piattaforma orizzontale. Un luogo di condivisione e apprendimento reciproco, mosso dalla necessità di scambio creativo continuo tra arte, scienza e tecnologia. Al suo interno si disegnano, modellano e costruiscono soluzioni attraverso un sistema modulare che, oltre che essere funzionale e reversibile, modifica temporaneamente lo spazio urbano suggerendo nuove possibilità d’uso, invitando il pubblico a fruire dei contenuti artistici e sentirsi parte attiva di Matera 2019.