Sabato 13 giugno 2020 dalle ore 11.45 è in programma la conferenza stampa congiunta della Rete per la Terra e dell’Associazione No Cap dopo gli arresti e le confische per caporalato che ha coinvolto nelle ore scorse il Metapontino e la piana di Sibari.
Per seguire via streaming la conferenza stampa:
http://iafue.perlaterra.net/fuori-i-caporali-dalle-nostre-terre/
La diretta può essere seguita anche dalla pagina facebook: https://facebook.com/iafue.radiotv
Intervengono Yvan Sagnet (presidente dell’Associazione internazionale contro il Caporalato NoCap) e Gianni Fabbris (Presidente della Rete PerlaTerra e di Altragricoltura e Presidente regionale di Basilicata di LiberiAgricoltori).
La conferenza stampa si terrà da Casa Betania a SerraMarina di Metaponto (la struttura messa a disposizione dal vesvovo Pino Caiazzo che ospita i migranti) e sarà trasmessa con una diretta streaming dalle pagine dedicate di IÀFUË PerlaTerra, la web/radio.tv promossa da Altragricoltura e dedicata ai temi del Movimento per la Sovranità Alimentare.
La conferenza stampa sarà l’occasione per divulgare un documento congiunto della Rete PerlaTerra e dell’Associazione NoCap che chiama le aziende agricole e i lavoratori alla mobilitazione. Si legge nell’appello: “E’ interesse delle nostre aziende agricole cacciare i caporali come tutti i mafiosi. Basta con l’immagine di una agricoltura stracciona con le aziende rassegnate alla crisi ed al fatto che, siccome non ci pagano il giusto i prodotti, dobbiamo rassegnarci. Cacciamo i caporali, cacciamo gli speculatori che quei prodotti non ci vogliono pagare, costringiamo le istituzioni alle risposte che ci devono: servizi, trasporti, una gestione pubblica, trasparente ed efficiente nel rapporto domanda offerta di lavoro, norme e controlli altrettanto rigorosi per impedire che i prodotti siano sottoipagati. Basta col vittimismo: è il tempo che gli agricoltori siano protagonisti del Riscatto delle proprie aziende”.
“Il metapontino” sostengono Fabbris e Sagnet che chiamano all’alleanza fra agricoltori e braccianti in nome dei comuni interessi “non è solo il luogo della crisi ma anche quello delle iniziative storiche e presenti contro il caporalato di cui noi stessi siamo stati promotori in questi anni. E’ anche il luogo in cui tante aziende scelgono la strada dei percorsi positivi come dimostra il lavoro che proprio la Rete PerlaTerra e l’Associazione NoCap stanno facendo. Diverse sono le aziende lucane coinvolte e diverse quelle meridionali nella produzione di un cibo etico e sociale che sta togliendo i braccianti migranti dai ghetti e dal comando dei caporali grazie all’accordo con la distribuzione consapevole e alle aziende che si stanno impegnando a gestire rapporti di lavoro etici e corretti”.
Da mesi ormai le due associazioni (NoCap e Rete per la Terra) in accordo con il Gruppo Megamark sono impegnate nella realizzazione di “un cibo giusto, etico e garantito per il rispetto dei diritti” che viene distribuito nei supermercati meridionali con il marchio IAMME e per cui diversi braccianti immigrati sono stati inseriti al lavoro secondo la più piena e trasparente integrazione.
“E’ la dimostrazione” sostengono “che si può fare e che, grazie all’alleanza fra soggetti diversi a partire dai produttori, dai lavoratori e dai distributori fino a coinvolgere in scelte consapevoli i cittadini, è possibile costruire percorsi su cui coinvolgere i soggetti proponendo loro alternative all’unico destino della crisi.
La conferenza stampa si svolgerà da Casa Betania, ovvero il luogo messo a disposizione dal Vescovo di Matera Mons. Pino Caiazzo in cui sono ospitati alcuni dei braccianti migranti sgomberati dalla Felandina la scorsa estate e che stanno attualmente lavorando per il progetto NoCap.