“Benchè si tratti per lo più di casi asintomatici o con disturbi di lieve entità, l’eccezionale aumento, in soli 20 giorni, delle positività da Covid19 nelle popolazione detenuta nelle carceri italiane non può che destare estrema preoccupazione per le conseguenze che tale situazione determina nel funzionamento e persino nella sicurezza delle infrastrutture penitenziarie e, di riflesso, per grave disagio lavorativo che in questo momento stanno vivendo gli addetti del Corpo di Polizia Penitenziaria impiegati nelle sezioni detentive ed a stretto contatto con la popolazione detenuta, con turni di servizio di oltre 12 ore consecutive con ferie e riposi rinviati sine die. E quanto si legge in una nota a firma di Leo Beneduci – segretario generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria)-
Si è infatti passati – prosegue il sindacalista – dai 463 casi del 27 dicembre 2021 ai 2625 casi del 17 gennaio 2022 (+466%) ed in soli 3 giorni i casi dichiarati al 20 gennaio 2022 sono diventati 3287, ovvero un ulteriore + 25% in soli 3 giorni a dimostrazione che, a differenza di quanto sta avvenendo sul territorio, la pandemia in carcere è tutt’altro che sotto controllo come invece e fortunatamente risulterebbe per il personale che opera negli istituti di pena, nella stragrande maggioranza di Polizia Penitenziaria, passato da 1646 casi di positività al 17 gennaio 2022 ai 1670 casi il 20 gennaio 2022.
Come OSAPP – insiste il leader dell’OSAPP – proprio perché nella situazione indicata, a fronte del grave sovraffollamento detentivo e dell’endemica e gravissima carenza di poliziotti penitenziari, nelle carceri italiane si deve comunque provvedere ogni giorno a centinaia di separazioni tra i soggetti positivi e l’ulteriore utenza detentiva nell’ambito di istituti di pena di conclamata vetustà, privi di ulteriori spazi e persino di servizi igienici in idonee condizioni, le crescenti tensioni interne determinano intemperanze e violenze spesso in danno del Personale, soprattutto nelle sedi di maggiore rischio quali quelle di Napoli, Roma, Firenze e Torino, come sindacato si è più volte fatto appello alle Autorità amministrative del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria) e alle Autorità Politiche del Dicastero della Giustizia (Ministro CARTABIA e Sottosegretario SISTO) ottenendone il costante silenzio.
Persino – conclude Beneduci – in data di ieri 20 gennaio l’OSAPP ha inoltrato una missiva all’indirizzo del Ministro della Salute SPERANZA e del Commissario straordinario FIGLIUOLO, ritenendo che tra le maggiori cause della crescente pandemia in carcere vi sia la presenza di migliaia di soggetti irregolari o sedicenti alias che, non essendo iscritti al Servizio Sanitario Nazionale e non disponendo di tessera sanitaria, non sono soggetti a controlli o verifiche circa l’avvenuta vaccinazione e che nonostante ciò convivono con gli altri in celle detentive sovraffollare e senza alcun obbligo di mascherina.
Gen 21