La vicenda dei lavoratori precari e la sua positiva conclusione hanno nuovamente riacceso i riflettori sul massimo nosocomio regionale che, per la sua complessità ed articolazione patisce più di tutte il momento difficile che vive il Sistema Sanitario Regionale. Malgrado ciò e gli impegni dei suoi operatori e di molti eccellenti professionisti, il San Carlo registra anche interesse a tutti i livelli per la ricerca, la prevenzione, la diagnosi e la terapia di alcune malattie. Alcune unità operative sono state riconosciute a livello nazionale come punti di eccellenza per una serie di attività specifiche. La riorganizzazione delle rete ospedaliera con l’accorpamento dei presidi territoriali ha inoltre posto nuove criticità e il dialogo tra struttura ospedaliera centrale e sedi periferiche va avanti tra alti e bassi. E’ necessario, quindi, intervenire trasferendo sui territori gli interventi di media e bassa complessità, mettere in rete i presidi accorpati,effettuare un forte dimagrimento sui ricoveri e sulle prestazioni inappropriate che devono cadere in capo alla medicina di Base attraverso un’ intesa con l’ASP.L’appropriatezza delle prestazioni consentiranno un risparmio di risorse economiche da investire sule nuove tecnologie, sul personale medico, infermieristico e di supporto.Ecco perché torna il tema del personale dello sblocco del tourn-over.Purtroppo le nuove assunzioni e la proroga dei contratti dei lavoratori precari compensano a mala pena le uscite, accelerate anche dall’introduzione di quota cento.
Perciò ben vengano i fabbisogni assunzionali triennali, che non si approvavano da anni, che dovranno prevedere il ricorso a nuovi concorsi e la stabilizzazione di tutti i precari. Il Parlamento ed il Governo su proposta del Ministro Speranza hanno varato importanti provvedimenti per la Sanità,a partire dall’estensione della Legge Madia che sposta il possesso dei requisiti dei precari al 31/12/2019.Un risultato che premia l’azione del Sindacato a tutti i livelli e che consente di stabilizzare i precari del ruolo sanitario, tecnico ed amministrativo. Sono maturi i tempi per mettere mano sia al nuovo Piano Socio Sanitario sia all’Atto Aziendale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo. Due strumenti diprogrammazione fondamentali per aprire una nuova stagione della concertazione in merito alle scelte che bisogna fare per rendere l’Ospedale San Carlo una punta di diamante tra le strutture sanitarie del Mezzogiorno.