II ruolo dell’Organismo di Coordinamento di Agea non deve essere messo in discussione, né stravolto, né del tutto rimosso a favore di altre autorità”. Lo sottolinea l’assessore alle Politiche Agricole e forestali, Michele Ottati, in una nota inviata agli assessori regionali all’Agricoltura, rilevando che “è stata riformulata l’ipotesi di trasferire al Mipaaf le competenze attualmente esercitate dall’Organismo di Coordinamento di Agea”.
“La programmazione dei Psr 2014-2020, eseguita nell’ambito della nuova Pac – spiega l’assessore – richiede l’applicazione delle numerose e complesse disposizioni comunitarie contenute, in particolare, nei Regolamenti” e ciò comporta “l’elaborazione attenta e puntuale di disposizioni esecutive sinora svolta da parte delle autorità nazionali, centrali e locali” che “hanno contribuito a creare un quadro normativo nazionale composto da innumerevoli provvedimenti che richiedono, tra l’altro, continui aggiornamenti”.
“L’univocità delle regole applicative – aggiunge Ottati – è fondamentale mentre la pluralità dei soggetti che emanano provvedimenti attuativi della regolamentazione comunitaria non solo non favorisce l’uniformità dispositiva ma, al contrario, può creare difformità e incoerenze”. Un fatto che “deve esortarci a ridurre la quantità delle disposizioni attuative nazionali e a semplificarne il contenuto, cosa che si potrebbe ottenere non stravolgendo gli equilibri attuali delle competenze distribuite tra le diverse autorità nazionali, centrali e locali, ma precisandone meglio i rispettivi ambiti”.
Quanto all’Organismo di Coordinamento di Agea “è’ sufficiente precisarne meglio le competenze, sulla base dei Regolamenti europei”, i quali prevedono che “gli Organismi di Coordinamento nazionali degli OPR devono, in particolare promuovere l’applicazione armonizzata dei regolamenti comunitari in materia di politica agricola comune”, oltre che “svolgere il ruolo di ‘unico interlocutore della Commissione per conto dello Stato membro’ coordinando a tal fine tutte le attività degli OPR che rientrano esplicitamente o sono riconducibili nella ‘materia finanziaria’ e, in particolare, le attività – conclude l’assessore – che riguardano la gestione dei fondi comunitari, la trasmissione e il ricevimento dei documenti e dei dati finanziari riguardanti la rendicontazione, la certificazione dei conti ed il seguito da dare alle osservazioni e alle raccomandazioni formulate dai servizi della Commissione”.