“Non riusciamo a capire perché si continui a penalizzare e a creare disagi sempre ai pensionati”: è il commento del segretario regionale della Uil Pensionati Vincenzo Tortorelli alla norma contenuta nella Legge di Stabilità del Governo che prevede lo slittamento dal primo giorno al 10 del mese del pagamento delle pensioni.
“Per perseguire il “nobile” obiettivo voluto dal Governo di «razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps» accadrebbe – sottolinea Tortorelli – che i pensionati, non dimentichiamo da noi in numero consistente sotto i 500 euro mensili, non saprebbero come fronteggiare numerose scadenze fissate da sempre dagli stessi al primo del mese (canone di fitto, rata di mutuo bancario o di prestito da società finanziaria, ecc.). Siamo di fronte dunque ad una sorta di accanimento nei confronti di persone che non possono mettersi di aspettare nemmeno un giorno per riscuotere la misera pensione e che, come dovrebbe essere noto allo stesso Governo, per gli acquisti alimentari arrivano sino alla terza settimana del mese. Sempre la Legge di Stabilità, inoltre, invece di prevedere il bonus di 80 euro, come primo concreto aiuto da noi sollecitato, prevede che l’Inps debba fare «un unico pagamento ove non esistano cause ostative nei confronti dei beneficiari di più trattamenti». Lo stesso articolo prevede anche una stretta delle norme nel caso di pagamento della pensione ad un defunto con l’obiettivo di evitare possibili frodi. La norma, quindi, richiede che sia previsto l’invio telematico all’Inps del certificato di decesso da parte del medico che accerta la morte e l’obbligo di restituzione da parte della banca degli eventuali importi già accreditati. In definitiva – conclude – i pensionati sono quelli che devono essere supercontrollati e colpiti”.
Manovra, Tancredi e Giordano (Ugl):”Slittare al 10 del mese pagamento pensioni è puro accanimento”.
“Posticipare il pagamento delle pensioni al 10 del mese creerebbe gravi danni agli anziani. E c’è di più, la prima pensione col nuovo sistema sarà pagata solo il 12 gennaio, visto che la bozza fantasma della legge di stabilità 2015 prevede che se la data del pagamento capita in una giornata festiva si passi al primo giorno bancabile”.
Duro è il commento dei segretari generali regionali dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano sulla decisione del Governo, contenuta nella legge di Stabilità 2015, di slittare la corresponsione dell’assegno pensionistico al 10 del mese.
Per i sindacalisti, “la norma contenuta nella legge di stabilità che ritarda il pagamento della pensione al 10 del mese è un vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani. In Basilicata la povertà sui pensionati aumenta e va inquadrata nel contesto di una regione in cui è ormai assurta a livelli epidemici”. I sindacalisti rincarano la dose premendo sul triste tasto delle pensioni: “Quanti poveri pensionati lucani ricevono meno di 500 euro al mese. La pensione minima è di 495,43 al mese mentre vengono erogati in Regione e nel resto d’Italia miliardi di euro in pensioni d’oro.”
Dito puntato contro i pensionati di lusso, quelli che ricevono ogni mese delle cifre folli contro chi invece stenta a vivere. Sembra no ci sia più una via di mezzo. Ed il governo non ha previsto per loro alcun tipo di aiuto e di sostegno ma ha pensato a come complicargli ulteriormente la vita. “E’ semplicemente inaccettabile – tuonano forte i segretari lucani Ugl. Essere pensionato significa essere povero ed è un problema: si nasconde tra le mura domestiche tra un affitto da pagare, la spesa al discount, tanti sacrifici per arrivare a fine mese tra bollette e rincari di acqua, luce, gas, benzina, assicurazioni auto, autostrade, servizi bancari e tasse locali. Renzi, basta mentire – denunciano Giordano e Tancredi – per quanto negli ultimi anni si sia cercato di nascondere il problema: i pensionati lucani non riescono a far fronte ai debiti che via via vanno aumentando, non sono in grado di saldare le bollette, soffrono di mancanza di mezzi economici di sussistenza ed ecco che assumono anche il volto della solitudine, dell’abbandono, dell’emarginazione, specchio di quella carenza degli affetti che sembra ormai affliggere una moltitudine in continua crescita, costretta a vivere nascosta, dimenticata e umiliata. Un popolo lucano quello dei pensionati sommerso che, con dignità, cerca di affrontare la sfida di ogni giorno: sopravvivere. A questa gente và detto grazie, in Basilicata ogni pensionato oggi riesce ancora a ‘mantenere’ minimo un figlio disoccupato con se nella già misera e povera famiglia. E ciò in un contesto sociale, quello Italiano, dove si applicano politiche familiari dal respiro corto con aiuti limitati e senza una vera prospettiva sul futuro. Lente d’ingrandimento sui redditi non dichiarati, è una follia, una provocazione che sta diventando intollerabile. Renzi – concludono i vertici dell’Ugl Basilicata – farebbe bene iniziando dalla nostra bella Basilicata, ad avviare una capillare operazione trasparenza toccando dirigenti e manager. Fatti i conti in tasca, dal parlamentino lucano passando a quello Nazionale, andiamo a spulciare le dichiarazioni dei redditi di chi è a capo di enti o uffici della Regione e dell’Italia intera”.